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    Home»Costume e società»Halloween oggi nel mondo
    Costume e società

    Halloween oggi nel mondo

    DolsBy Dols31/10/2015Updated:25/10/2017Nessun commento5 Mins Read
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    Da festa esclusivamente anglosassone a ricorrenza internazionale

    di Rossella De Pas

    La festa di Halloween e’ da sempre molto sentita negli Stati Uniti ma, negli ultimi anni, si e’ diffusa un po’ in tutto il mondo. Scopriamo quali sono le diverse usanze nei vari paesi! In Italia, la ricorrenza di Halloween è di importazione piuttosto recente, anche se è senz’altro vero che anno dopo anno l’appuntamento con la notte magica sta diventando sempre più sentito. E’ aumentato sensibilmente il numero delle discoteche e dei circoli privati che per il 31 ottobre organizzano feste, balli, ritrovi e gare ispirati alle atmosfere macabre d’oltreoceano, riallacciandosi idealmente al carnevale e premiando i costumi più fantasiosi. In Italia si è particolarmente colto l’aspetto legato alla maschera, al trucco, al travestimento. Accanto ai costumi più tradizionali, come ad esempio quello da diavolo, da strega, da zombie o da vampiro è facile incontrare i più moderni miti neri imposti dal mercato cinematografico: non mancano quindi i Freddy Krueger, i Jason o i Michael Myers, mutuati rispettivamente dai sanguinari ma divertenti cicli di Nightmare, Venerdì 13 e Halloween. Qui da noi, infatti, viene vissuta come festa horror, trash, di travestimenti e scorribande più o meno trasgressive con gli amici, insomma un occasione di divertimento pensata per i giovani piu’ che per i bambini. In Irlanda, dove Halloween ha avuto origine, il giorno e’ ancora oggi festeggiato quanto negli Stati Uniti. Nelle zone rurali, e’ ancora viva la tradizione di fare dei falo’ come al tempo dei Celti e, in tutto il paese, i bambini si mascherano e vanno visitano le case dei vicini pronunciando la tipica frase dolcetto o scherzetto?. Quando i bambini tornano a casa, le famiglie vanno a delle feste dove giocano a snap-apple e a carte. Fino a qualche anno fa la festa di Halloween era praticamente ignorata in Francia. Infatti, e’ solo da due o tre anni che la festa si e’ diffusa anche in questo paese dove, nelle vetrine di tutti i negozi, si vedono i cappelli da strega, gli scheletri, le zucche ed i tipici colori arancione e nero. I Francesi ora adorano Halloween: recentemente sono nati molti siti internet che promuovono feste, costumi e zucche originalissimi; i bambini, in particolare, sono entusiasti delle feste in costume organizzati dalla varie scuole. In Portogallo Halloween non e’ una festa notturna. Cade il primo novembre, il giorno di Tutti i Santi, e i ragazzini passano di casa in casa durante il giorno. Qui i bambini non si travestono ma chiedono dolcetti, come in negli altri paesi del mondo. Questa tradizione e’ sopravvissuta nei paesini dove ci si conosce tutti e non ci sono problemi a dare mele e biscotti ai bambini. In Messico la festa dura dal 31 ottobre al 2 novembre. In questi giorni si rende onore ai morti che, secondo la tradizione, tornano nella loro casa terrena ad Halloween. Molte famiglie, per rendere omaggio ai parenti deceduti, costruiscono nelle loro case degli altari che decorano con fiori, caramelle, fotografie e con i cibi e le bevande preferite dai deceduti. Vengono accese candele e bruciato incenso per aiutare il morto a ritrovare la strada di casa. Le famiglie vanno sui cimiteri per fare dei pic-nic in cui mangiano dei dolci tipici. In Brasile Halloween non e’ considerato un grande evento, i bambini non usano mascherarsi, ma vanno di porta in porta pronunciando la frase Doce ou Travessura. Si organizzano feste a tema prevalentemente per gli adolescenti, che si vestono completamente di nero. =======================================

    di Manuela Stenghel La tradizione celtica Dolcetto o scherzetto?. Con la consueta frase di rito si apre la festa di Halloween. I bambini americani, travestiti da spiritelli, si aggirano nottetempo di casa in casa, suonando i campanelli dei vicini e chiedendo il pagamento del gustoso pegno in cambio della loro benevolenza. Halloween, festa di origine anglosassone, si sta diffondendo sempre piu’ anche nella cultura mediterranea. Non di rado, nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre, si osserva un movimento di streghe, gnomi, elfi, scheletri aggirarsi per le strade delle citta’ con la complicita’ del buio. Un misto di sacro e profano circonda le feste di questa ricorrenza che ha radici nella tradizione celtica.

    Legati alla natura e ad ogni sua rappresentazione, i Celti (presenti in Europa dal 1000/800 A.C. fino verso il 500 D.C.) dividevano l’anno in due: la stagione dei mesi neri (l’inverno) e la stagione dei mesi luminosi (l’estate). Figli della notte (perche’ contavano il tempo passato da un evento considerando le notti e non i giorni come nostra consuetudine), ponevano l’inizio dell’anno nei mesi neri, d’inverno, con la festa di Samhain, festa sacra per eccellenza, la piu’ importante di tutto l’anno.

    Ed è proprio da questa sorta di Capodanno anticipato che prende origine Halloween. Secondo la credenza popolare, in questa notte le porte dell’Altromondo si aprono permettendo agli spiriti di passare sulla Terra per girare liberamente e divertirsi assieme agli esseri umani. Per permettere il passaggio dal fantastico al reale, la dimensione tempo viene sospesa Con il passare dei secoli alcune cose, ovviamente, si sono modificate: Jack O’ Lantern e la sua zucca luminosa, personaggio del folklore irlandese esportato negli Stati Uniti, e’ diventato oggi il simbolo della festa di Halloween.

    La sua storia vuole che Jack, un uomo dedito alle scommesse e all’alcool, giocando un tiro mancino al demonio si preclude sia le porte del paradiso che quelle dell’inferno. Alla sua morte quindi Jack è condannato a vagare per il mondo senza pace, con un tizzone ardente donatogli dal diavolo, per rischiarare il cammino (da qui nasce la tradizione di intagliare una zucca e porre al suo interno un lumino). La Chiesa cattolica ha adottato la festa per ricordare tutti i Santi canonicamente riconosciuti e, non a caso il giorno, di Ognissanti precede la ricorrenza della commemorazione dei Defunti, quasi a ricordare l’inscindibile legame tra la vita e la morte.

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