di Valeria Massenzi
In scena al teatro Belli di Roma, sino a domenica 6 novembre
Sulla dolorosa “scia” lasciata dalle vicende di Eluana Englaro e Piergiorgio Welbi, lo sceneggiatore e regista italiano Angelo Longoni porta in scena al teatro Belli di Roma la pièce VITA: uno spettacolo che affronta una tematica “cruda”, scottante, forte: l’Eutanasia.
I casi di Eluana o di Welbi hanno suscitato molto scalpore nella nostra società che, in merito alla morte assistita si è divisa tra favorevoli e contrari, creando un grande dibattito che si è protratto per settimane. La pièce, scritta e diretta, da Longoni mette in evidenza queste due posizioni inconciliabili, entrambe dettate dall’amore. E…le stesse divergenze presenti nella nostra società, le ritroviamo anche nella famiglia, protagonista. Ed è proprio il punto di vista di una famiglia che Longoni mette in scena. Nel cast Pamela Villoresi, Emilio Bonucci e Eleonora Ivone…una madre, un padre, una figlia che improvvisamente vengono travolti dalla tragedia…la ragazza ha un incidente che la porterà a diventare un vegetale. Un dramma inaccettabile che mette a durissima prova l’equilibrio sempre più precario di questa famiglia. Da una parte un padre che vuole porre” fine” alla vita della figlia, che lui non considera vita. ma una costrizione a vivere in condizioni tutt’altro che dignitose… dall’altra una madre che tutela la vita di una figlia occupandosi amorevolmente di lei, accudendola ogni giorno sperando, forse, in un miracolo.
Due posizioni forti e contrapposte che li dividono pur amando entrambi quella figliola… due posizioni sulle quali c’è tanto da riflettere. Davvero bravi i tre interpreti. Ho notato e apprezzato che nessuno dei personaggi ha un nome proprio…è probabile che, per lo spettatore, ciò favorisca una maggiore identificazione con i protagonisti della vicenda narrata, perché purtroppo nessuno può essere immune da una simile tragedia.
Un testo commovente, coinvolgente, che crea turbamento. L’argomento trattato con tutte le sue innumerevoli sfaccettature ti penetra nelle ossa e ti accompagna uscendo dal teatro lasciandoti con un quesito: – Chi dei due ha ragione? Qual è la scelta giusta da fare in certi casi? …
Valeria Massenzi
Nata a Roma, ha due figlie. Diplomata all ‘Ist. Professionale per il Turismo e il Commercio estero. Ha svolto una varietà infinita di lavori: dalla Segretaria di Direzione di un’importante multinazionale francese, all’agente di commercio, all’impiegata di banca nella sezione investimenti –collaboratrice di un broker –al lavoro di hostess presso l’aeroporto L .Da Vinci di Roma. Negli ultimi anni ha collaborato con varie produzioni su diversi set: cinema e fiction. Non potendo citare tutte le attività svolte, ha scelto quelle che le hanno dato di più, sia dal punto di vista lavorativo che personale. Nel 2009 partecipa attivamente – rivestendo vari ruoli nella produzione “Tasche Vuote” – alla realizzazione del cortometraggio Viaggi Paralleli, diretto da Fulvio Spagnoli, un’opera che si classifica al primo posto nella sez. surreale del Festival del Cortometraggio di Roma. Nel giugno del 2010 esce il suo primo romanzo: Primavera a Novembre, edito da Alpes Italia Qualche mese più tardi si laurea in Lettere: sceneggiatura cinematografica e televisiva, autrice di testi per programmi radiofonici e televisivi; presso l’Università Statale Roma Tre. Attualmente si occupa di scrittura, privilegiando la sceneggiatura.