Un bagno nel verde del bosco misto ed un desiderio irrealizzato di tuffarsi nel torrente, le cui acque sono così trasparenti da potersi bere.
I Corni di Canzo si trovano vicino a Lecco e ci si arriva facilmente dalla strada o meglio, come ho fatto io quest’oggi, in TRENO. Fantastico! Ho abbandonato le quattro ruote ed ho preso un trenino della Ferrovia Nord che parte da Cadorna (Milano) e che in un’ora e 10 min, mi porta a Canzo. E da li’ a piedi nel paesino, assolutamente tranquillo e poco turistico, e dopo averlo attraversato, via su per le montagne di bassa quota che? lo sovrastano.
Si possono scegliere molti itinerari, ma io sono una pigrona e ne ho scelto uno paesaggistico, ma non faticoso. Su per un sentiero largo e ciottolato, accompagnato dal torrente Ravella che interrompe una pace assoluta, rotta qualche volta solo dai passi dei visitatori.
Un bagno nel verde del bosco misto ed un desiderio irrealizzato di tuffarsi nel torrente, le cui acque sono così trasparenti da potersi bere. Sto scherzando? No, io le ho bevute e finora sto benissimo. All’inizio della passeggiata verso le fonti di Gajum, ho incrociato anche un albergo a 1 stella ed un ristorante/pizzeria che si sporgeva sul torrente. L’ho scoperto perchè da buona italiana avevo bisogno di un caffè e di relativa toilet. Ricercando ques’ultima ho scoperto un giardino interno che da sul torrente e la parte all’aperto del ristorante, assolutamente deliziosa, coperta dalle fronde degli alberi.
Infine sono arrivata ad un santuario, piccolo e assolato, dedicato a San Miro. E’ incredibile pensare che un posto così copiosamente fornito di acqua, abbia avuto bisogno nel 1300 di un santo (per l’appunto San Miro) che la facesse sgorgare.
Per chi ama la montagna, ma non la fatica, consiglio questa piccola oasi fresca.