Un’eredità che potrebbe pesare ai più, ma non a Cecilia Strada che ne ha seguito la vita fin dalla nascita.
Emergency è un’ associazione umanitaria italiana, fondata nel 1994 a Milano da Gino Strada e dalla moglie Teresa Sarti, insieme a Carlo Garbagnati. Organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) dal 1998 e organizzazione non governativa (ONG) dal 1999, dal 2006, Emergency è partner ufficiale del Dipartimento della Pubblica Informazione dell’ONU.
Quindi una storia densa e consolidata alla cui presidenza Cecilia Strada, figlia di Gino e Teresa è stata chiamata per ricoprire il posto della madre scomparsa. Un ruolo arduo il suo, ma al quale la giovane Strada, ora 32enne, abituata fin da piccola a convivere con altre realtà, spesso dolenti, ha preso volentieri su di sé
Cecilia, Emergency è una realtà che conosciamo tutti in Italia ed all’estero, ereditata da tua madre e da tuo padre. E’ difficile portare del nuovo in qualcosa del quale già tanto si è detto e fatto. Tu cosa poter apportare di innovativo?
Emergency è nata quando ero piccola e ho cominciato a partecipare attivamente già da quando avevo 15 anni. Diciamo che ha messo i primi passi insieme a me. E’ una domanda difficile a cui rispondere perché è arduo distinguere cosa porto io di diverso da quello che hanno portato mia madre e mio padre e tutti quelli che vi fanno parte. Direi che è un un lavoro che si fa insieme tutti i giorni, non è qualcosa che ho trovato completato ma che è sempre in ” fieri”, e cresce con l’aiuto dei volontari che si uniscono a noi. Emergency è fatta da persone diversissime tra loro , con professionalità e provenienze diverse ed ognuno mette quello che serve e che può. Trovi il chirurgo insieme al metalmeccanico, al giornalista, al professore, al fisioterapista o allo studente liceale, come lo sono stata io che aiutavo Emergengy già dall’età di 15 anni con lavori di ufficio e banchetti per raccogliere fondi per la campagna contro le mine antiuomo.
Hai cominciato ad andare nei paesi in guerra sin da piccola?
Sì, anche prima di Emergency, da quando Gino (n.d.r. il padre) lavorava per la Croce Rossa internazionale. Per esempio il Pakistan l’ho visto prima che l’associazione nascesse. E avevo otto anni.
Tu hai viaggiato molto. Quale paese conosci meglio?
Sicuramente l’Afghanistan, che è anche quello a cui sono maggiormente affezionata e sul quale ho fatto la mia tesi di laurea in sociologia. I paesi in cui è presente Emergency li ho visitati tutti, tranne la Repubblica Centrofricana per un rinvio all’ultimo momento causato da problemi indotti dalle guerre interne.
E in Italia?
In Italia, EMERGENCY offre cure gratuite alle persone che hanno difficoltà ad accedere al Sistema sanitario: migranti, stranieri, persone in stato di bisogno. A Palermo e a Marghera (VE) abbiamo aperto due Poliambulatori; a Sassari, presso il nostro Sportello di orientamento socio-sanitario, sono disponibili mediatori per aiutare gratuitamente migranti e persone in stato di bisogno ad accedere alle cure del Servizio sanitario nazionale; due ambulatori mobili portano assistenza dove ce n’è bisogno. Per rendere concreto per tutti un diritto sancito dalla Costituzione: quello a essere curati. Le nostre strutture sono aperte a chiunque abbia difficoltà di accesso alle cure e capire il perché per aiutarli.
Al Ted di Bologna hai parlato anche delle altre attività di Emergency…
Sì, sono questi gli aspetti meno noti del nostro lavoro. Tutti associano l’idea di Emergency con l’immagine del medico che lavora nei paesi in guerra. Invece l’associazione si occupa di tante altre cose ugualmente utili ed importanti, come si può vedere nel filmato. Cose importanti con la sostenibilità ambientale nella costruzione degli ospedali, l’impatto energetico e non ultimo l’approccio alla parità di genere. Infatti cerchiamo di far lavorare sia uomini che donne, anche in paesi difficili.
Vuoi lanciare un appello particolare?
Prima conosceteci e poi decidete come volete aiutarci.
Da volontario o da semplice donatore.
Cosa auspichi per il tuo piccolo figlio?
Che possa vedere meno ‘’schifo’’ nel mondo di quello che noi lasciamo loro in eredità…E se non ci riusciamo noi auspico che vi riesca la sua generazione. E che non dimentichi le tante guerre che ci sono sempre per il mondo e delle quali, passata l’emergenza, non si parla più.
Obiettivi di Emergency sono offrire cure mediche e chirurgiche gratuite e di alta qualità alle vittime della guerra e della povertà e promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani [2]. Nata per fornire soccorso chirurgico nei paesi in guerra, l’associazione ha nel tempo esteso il raggio delle sue attività alla cura delle vittime della povertà in paesi in cui non esistono strutture sanitarie gratuite. Dal 2005 Emergency opera anche in Italia, per garantire a tutti il rispetto del diritto a essere curati sancito anche dalla Costituzione. Anche grazie al coordinamento e all’attività dei volontari sul territorio, l’associazione promuove attivamente i valori di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.