di Caterina Della Torre
REGIA: Céline Sciamma
SCENEGGIATURA: Céline Sciamma
ATTORI: Zoé Héran, Malonn Lévana, Jeanne Disson, Sophie Cattani, Mathieu Demy, Ryan Boubekri, Yohan Véro, Noah Véro, Cheyenne Lainé
Un film che mi ha emozionato prima e mi fatto pensare poi.
Laure, dieci anni, insieme ai genitori e alla sorella Jeanne si trasferisce durante le vacanze estive. La mamma è incinta del terzo figlio (un maschio) e il padre è impegnato al lavoro. La bambina approfitta della distrazione degli adulti per prendere nel nuovo ambiente di farsi credere un maschio come Michael. Mentre la sorellina è una sintesi di femminilità infantile, Laure/Michael farà le prime amicizie, vivrà come un maschietto i suoi incontri adolescenziali. Anche con una ragazzina, Lisa, che si innamora di lei/lui.
Chiaramente il diavolo fa le pentole e non i coperchi e si scopre tutto. Laure/Michael dovrà venire allo scoperto e rompere il suo inganno.
Céline Sciamma affronta le tematiche della scoperta della sessualità, puntando però il suo obiettivo sulla fase preadolescenziale. Osserva il microcosmo dei bambini con tenerezza ma senza facili semplificazioni. Maschi e femmine in formazione non sono quegli esseri asessuati che gli adulti vorrebbero che fossero. E’ qui che ho cominciato a meditare su quanto la società d’oggi imponga le sue leggi ed i suoi modelli ai quali adeguarsi ed uniformari. O contro cui combattere.
Il film finisce con una scena che potrebbe indicare una riconciliazione con i ruoli sociali, ma potrebbe anche voler lasciare la soluzione aperta. Che poi è quello che i giovani adolescenti d’oggi sperimentano.
Sciamma lascia allo spettatore decidere se quell’estate sarà solo una parentesi nella vita della bambina.