Un’Altra Vita è la storia di una rinascita al femminile. Una rinascita fatta di sofferenza, di coraggio, d’intelligenza e di speranza.
In un luogo fantastico che fa da cornice alla vicenda narrata, la serie, diretta da Cinzia Th Torrini, dopo una partenza lenta (forse a causa dei continui flashback) ad un certo punto decolla. Belli i personaggi, tutti ben delineati, bravi gli attori, interessante e attuale la storia, che prende il via da un importante caso di corruzione, nella Milano bene. La storia ci viene raccontata dal punto di vista di chi, ignaro, subisce di riflesso lo tsunami mediatico: la famiglia del corrotto.
Un’Altra Vita è la storia di una rinascita al femminile. Una rinascita fatta di sofferenza, di coraggio, d’intelligenza e di speranza. Credo che in questa serie ci sia un po’ tutto: la commedia, il romanticismo, il dramma psicologico e il racconto familiare, senza dimenticare il mistero… l’arcano che avvolge una villa sull’Isola.
Meravigliose le inquadrature, bellissima fotografia, grande regia. Infine, ma non certamente ultimo il popolo di Ponza, gli isolani, che dopo un’ostilità iniziale rivelano tutta la loro simpatia e il loro essere generosi.
Guardando la prima puntata e pensando alle donne forti , coraggiose, del piccolo schermo, il personaggio di Emma (Vanessa Incontrada) mi ha ricordato quello di un’altra eroina televisiva: Alicia Florrick della nota serie americana The Good Wife. Entrambe donne, entrambe madri, entrambe mogli di uomini potenti che le hanno tradite, entrambe vittime di uno scandalo e di una conseguente vera e propria gogna mediatica. Chissà se Emma, dopo un primo allontanamento da suo marito Pietro (Cesare Bocci) , darà una seconda chance al padre delle sue figlie o volterà, definitivamente, pagina con il bell’ Antonio (Daniele Liotti) tanto affascinante quanto misterioso. Lo scopriremo solo seguendo la fiction, che dalla prossima settimana andrà in onda di martedì. Quindi appuntamento su Rai Uno il 16 settembre per la seconda puntata. A tutti una buona visione.