Gli stereotipi di genere che sottolineano una maggiore competenza matematica nei maschi rispetto alle femmine possono influenzare notevolmente le ragazze.
Stereotipi di genere e competenze matematiche: su Learning and Individual Differences lo studio che dimostra gli effetti negativi sull’apprendimento delle ragazze
Gli stereotipi di genere che sottolineano una maggiore competenza matematica nei maschi rispetto alle femmine possono influenzare notevolmente le ragazze.
Lo stereotipo è presente a livello implicito e inconsapevole e agisce sul comportamento delle ragazze in modo involontario, fino a compromettere l’apprendimento e le prestazioni in ambito matematico. Lo rivela una ricerca appena pubblicata su Learning and Individual Differences (Volume 34, Agosto 2014, Pagg 70–76), frutto di un lavoro di collaborazione fra l’Università di Trieste e quella di Bologna e coordinata da Maria Chiara Passolunghi.
Andreste a vedere una commedia di Pirandello in cui tutti i ruoli femminili fossero interpretati da attori travestiti da donne? Ai giorni nostri sembrerebbe quanto meno bizzarro, se non del tutto ridicolo e senza senso. Cosa direste se alle prossime elezioni si decidesse che possono partecipare al voto solo gli uomini? Una proposta simile suonerebbe assurda, offensiva e, probabilmente, scatenerebbe una rivoluzione. Ai tempi di Shakespeare però non era concepibile che le donne potessero recitare: i ruoli femminili erano effettivamente ricoperti da attori travestiti. In Italia il diritto di voto alle donne è stato riconosciuto solamente nel 1945. Ci sono voluti secoli per conquistare una parità di diritti tra uomini e donne, però molti pregiudizi e false convinzioni stentano ancora a scomparire. Qualche settimana fa Maryam Mirzakhani, matematica iraniana che lavora negli Stati Uniti, ha vinto la Medaglia Fields (l’equivalente, per la matematica, del premio Nobel). È stata la prima donna a ottenere tale riconoscimento e la notizia ha avuto grande risalto sui media di tutto il mondo. Perché tanto risalto? Perché le femmine sono meno brave dei maschi in matematica?
La concezione che ritiene i maschi più bravi e dotati delle femmine nel dominio matematico può ritenersi uno “stereotipo di genere”. Il problema è che possedere questo stereotipo può influenzare negativamente non solo le competenze e l’apprendimento matematico delle femmine, ma anche influire sulle loro future scelte scolastiche e lavorative e su come esse affrontano una sfida matematica. Ritenersi competenti e dotati in un determinato dominio rafforza la propria autostima, l’impegno e la persistenza al compito. Se anche erroneamente non ci si ritiene all’altezza, difficilmente si deciderà di affrontare una prova che mette in difficoltà.
Una ricerca appena pubblicata su una rilevante rivista internazionale, Learning and Individual Differences (Volume 34, Agosto 2014, Pagg 70–76) frutto di un lavoro di collaborazione fra l’Università di Trieste e quella di Bologna e coordinata da Maria Chiara Passolunghi, ha analizzato la presenza dello stereotipo di genere nella matematica in bambini e adolescenti italiani. I risultati hanno messo in luce che lo stereotipo “i maschi sono migliori delle femmine in matematica”, risulta assente a livello esplicito in entrambi i generi. Pur tuttavia le misurazioni tramite opportuni test (che valutano le associazioni automatiche fra i concetti di genere e matematica), provano che lo stereotipo è invece presente a livello implicito e inconsapevole nelle femmine, già a partire dai primi anni della scuola primaria ed è quindi ancora più insidioso in quanto influenza il comportamento in modo involontario. Un ulteriore risultato della ricerca rileva come lo stereotipo agisca sulla percezione dell’abilità: se da un lato nei maschi l’adesione alla concezione stereotipica aumenta la considerazione della loro abilità, viceversa nelle femmine influisce negativamente, svalutandola.
I risultati ottenuti sottolineano la necessità di agire sin dalla prima infanzia per evitare gli effetti negativi degli stereotipi. Il ruolo svolto dagli insegnanti e dai genitori è certamente molto importante. La percezione di competenza e fiducia nelle proprie capacità è determinante nei processi d’apprendimento e si promuove e alimenta con un positivo clima d’apprendimento, volto a evidenziare e sostenere le attitudini di ogni individuo.
Prof. Maria Chiara Passolunghi
Dipartimento di Scienze della Vita
Psychology Unit “Gaetano Kanizsa”
Università degli Studi di Trieste