A Saigon Huong Tieu e Nga Mai, la sua assistente, operano da anni alzandosi presto al mattino, iniziando a lavorare all’alba senza fermarsi mai fino a sera.
di Nok Tao
Son tornato a trovare Huong Tieu!
Non ne potevo fare a meno, lo sentivo come un desiderio della mia anima, una voce sottile che mi richiamava in quel vicolo stretto e polveroso di Saigon dove lei e Nga Mai, la sua assistente, operano da anni alzandosi presto al mattino, iniziando a lavorare all’alba senza fermarsi mai fino a sera quando crollano stremate dalla fatica, stanche ma felici, felici perche’ sono donne buone.
Chi e’ questo ‘’angelo dei poveri’’ come la chiamano quaggiu’? Chi e’ davvero Huong Tien Muynh? Provo a chiederglielo e lei mi guarda con i suoi occhi grandi e profondi rispondendomi:
‘’ Non so davvero chi sono, davvero non ricordo molto della mia infanzia. Mi sovvengono spesso solo la polvere, il terrore, il rombo degli aerei, gli elicotteri sopra la mia testa, le bombe e la gente che piangeva, fuggiva. Tutto era paura intorno a me ed io ero una bambina sola, lo sai cosa vuol dire per una bambina essere sola con la paura?
Sono nata in un giorno intorno al 1968, ma non so ne dove e ne da chi. Ricordo solo una stazione quella di An Giang, una vecchia signora curva, con la gobba che vedendomi cosi sola, abbandonata vicino ai binari decise di portarmi con se. Era molto povera quella signora, ma tanto buona. Abbiamo vissuto per anni insieme nella stazione chiedendo elemosina, pulendo le scarpe dei rari viaggiatori che scendevano. Si mangiava solo radici e erba e, se si era fortunati, si riusciva a raccattare avanzi, ossa di pollo, teste di pesce o qualsiasi altra cosa potesse fermare quei terribili morsi della fame.’’
Huong Tieu sogna spesso quei giorni e mi dice che vuole sognarli perche non debba dimenticare mai i dettagli del passato. Non vuole parlare della guerra, del napalm e del fosforo che bruciavano gli alberi e gli uomini, dei Vietcong, dei collaborazionisti o dei bastardi americani che le toccavano le parti intime masturbandosi. Huong Tieu vuole tenere quel dolore solo per se, chiuso nel pesante cofanetto dei ricordi di una orfana.
Nel 1978, Huong Tieu aveva solo10 anni; il Vietnam usciva a pezzi da una guerra crudele che aveva seminato solo odio e miseria, l’economia era a pezzi, inesistente, nessuno viaggiava piu’ se non i rari dipendenti dell’amministrazione pubblica nascente. La vecchia sapeva che i suoi giorni erano contati e che comunque non poteva piu’ tenere con se Huong Tieu per cui non le sembro’ vero incontrare una coppia di insegnanti che transitavano per An Giang che guardavano con gioia la bambina accarezzandola e chiese a loro di aver cura di quel piccolo angelo dagli occhi tristi.
Fu breve il soggiorno in quella famiglia, il nuovo “papa’ ” voleva abusare della piccola, per cui Huong Tieu scappo’ via e per anni visse sui treni nascondendosi ai controllori fino a quando una giovane soldatessa non ne ebbe pieta’ e la porto’ con se al campo militare, in caserma. Li, mi dice Huang Tieu si sentiva come un uccello dalle ali mozzate e non poteva sottrarsi alle ‘’attenzioni’’dei soldati che ogni giorno la vedevano come oggetto dei loro desideri. Fu allora che la buona soldatessa capi’ che era necessario per la ragazza andar via; le diede qualche soldo e Huang Tieu torno’ alle sue stazioni, ai suoi treni fino a che arrivo’ a Saigon. Li inizio a girovagare, lavare vetri alle rarissime auto, raccattare spazzatura, asciugare piatti. Dormiva sotto i ponti o nella stazione degli autobus, sentiva che la sua vita non aveva alcun valore. A 16 anni Huong Tieu era una donna gia vecchia, stanca di vivere, non aveva nulla, neanche la dignita’! Doveva farla finita, la sua vita era inutile, i giorni che passavano la stritolavano. Li dal ponte sul fiume, in quella Saigon crudele sarebbe saltata per il suo ultimo viaggio!
Fu allora che senti urlare un bambino, segui’ il pianto e, non lontano, trovo’ un cucciolo di uomo solo e abbandonato come lei. Era una bambina, la chiamo Anh Doo ed il cuore le si scaldo’. Una nuova sconosciuta energia la riempi tutta, interamente, fino all’ultima cellula del suo corpo.
In quella bambina aveva rivisto lei e le centinaia, migliaia di bambini abbandonati che non ce l’avevano fatta ed erano morti senza avere un nome, senza conoscere la carezza di un padre o il caldo abbraccio di una mamma. Li, vicino a quel ponte capi che la sua vita era appena incominciata, tutta da vivere, da scoprire, capi che aveva uno scopo nel passaggio sulla terra, che doveva dedicarsi agli altri, a tutti coloro che soffrivano, ai diversi, ai ‘’messi al bando’’, ai derelitti del nuovo Vietnam che nasceva sulle ceneri di ideologie bruciate e sacrificate all’egoismo di un mondo, di un sistema di vita che aveva attecchito anche qui portando ricchezza a pochi e sofferenza ed umiliazioni a tanti.
La campagna ed i contadini erano piu’poveri di prima mentre le citta’ dalle grandi attese attiravano sempre piu ragazzi di provincia che difficilmente trovavano un lavoro onesto e dignitoso. Huong Tieu riuscira’ con tanto impegno e con la sua conoscenza del cinese a fare fortuna, iniziando una attivita immobiliare con soldi presi in prestito, pian piano creando un fondo notevole di liquidita’ ed incrementando la sua attivita’ di compravendita di case e terreni proprio nel momento in cui Saigon conosceva il vero ‘’boom’ edilizio. La sua storia, il cammino del suo successo come donna d’affari sono ampliamente riportati sulla rete per chi ne fosse interessato, ma a me interessa di piu’ il profumo di pulito che adesso emana questa donna, la bellezza che irradia in questo minuscolo studiolo scuro che e’il suo ufficio e quello che riesce a dirmi in perfetto inglese. Tanti sono i ricchi, gli arrivati, nel nuovo Vietnam, ma pochissimi sono come lei, forse nessuno!
Ora Huong Tieu e’ qui con me, seduta a parlarmi mentre fuori ragazzi scaricano da un vecchio autocarro cartoni di tortine dolci omaggio di una fabbrica di dolciumi che destina il suo ‘’invenduto’’ alla organizzazione umanitaria di questa splendida donna.
Passeggio intorno alla casa e vedo le grandi ceste dove la gente di Saigon ripone abiti usati, a volte solo stracci, destinati ai poveri ragazzi di qua. Due ‘’ospiti’’ di Huong Tieu, giovani sulla ventina, tossicodipendenti, mi fanno vedere gli oggetti che hanno imparato a realizzare con l’aiuto di Nga Mai, messi in bella mostra per i rari visitatori che capitano in questa zona cosi fuori mano di Saigon. Alle 13.30 arriveranno tutti coloro che non hanno niente da mangiare per ricevere un piatto di riso e qualche dolcetto. Oggi c’e’ solo quello ma puo’ bastare a chi non ha nulla.
L’ ’’angelo dei poveri,’’ ora non ha una bella casa, cosi come avrebbe potuto avere se non avesse destinato (come continua a fare) tutti i suoi proventi alla sua causa, ma a lei non interessa avere quadri, vestiti o letti di piume, lei ha negli occhi e nel fondo della sua anima ancora quel ponte sul fiume.
Nel 2001 dopo innumerevoli difficoltà riesce a far riconoscere dal governo vietnamita, la sua associazione come ‘’associazione per la carita’ diventando ogni giorno piu’ importante. I rapporti che Huong Tieu riesce a costruire con le sue relazioni e con i vecchi conoscenti di Taiwan, Cina, Hong Kong ,Canada e Stati Uniti riescono a far si che le arrivino sempre piu’ fondi ed adozioni a distanza per i suoi piccoli. Huong Tieu oggi ha oltre 60 centri di accoglienza sparsi per il Vietnam di cui uno grandissimo nella provincia di Saigon con centinaia di bambini che vivono in comunita’, studiano, si educano all’amore e alla vita nell’attesa di ‘’diventare grandi’’.
Huong Tieu vuole vivere con i suoi ragazzi, non pensa ad altro che a loro, continua a dedicare la sua vita a chi soffre in un Vietnam sempre piu consumista e spregiudicato.
Io lo so Huong Tieu, io ti conosco ormai bene, tu sei una donna felice, una donna che ha realizzato un sogno e che ha ancora tanto da dare, hai solo 42 anni, anche se dici di esser ormai vecchia. Pensa Tu hai l’energia di una ragazzina, te ne frega di esser desiderata, tu hai nella testa solo l’impegno ed il sacrificio che solo chi ha mangiato la polvere conosce. Io lo so ‘’piccola grande donna’’ che nel tuo cuore c’e’ ancora la vecchia stazione, i treni che vanno e vengono ed una bimba scalza che sotto la pioggia agita la manina aspettando una testa di pesce, magari un fiore!
PER CHI VOGLIA SAPERNE DI PIU:
http://www.huynhtieuhuong.org/eng/about-hth.html La storia della vita di Huong Tieu
http://www.huynhtieuhuong.org/eng/index.php website dell’organizzazione’’Que Huong Charity’’