La visione della vita e della società con occhi di donna è completamente diversa da quella fatta passare per neutra fino ad oggi, ma maschile e spesso maschilista. Le priorità ed i valori sono altri e non voler tenerne presente si rende monco un potere degenerato.
Il comitato per la legge 50/50 ha incontrato i giornalisti al Consiglio regionale della Puglia per ripartire sulla proposta della rappresentanza e della democrazia paritaria.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato, l’europarlamentare Elena Gentile, l’assessora Alba Sasso, la consigliera Annarita Lemma, la consigliera di parità regionale Serenella Molendini, la Presidente della Consulta Femminile regionale, Annamaria Carbonelli, la Presidente della Commissione regionale per le pari Opportunità, RosaCicolella, le associazioni femminili, le Imprenditrici e la portavoce del Comitato 50/50 Magda Terrevoli.
Con lo slogan “Un Consiglio Regionale abitato da soli uomini ? Non in nome mio” sono state illustrate tutte le iniziative che saranno messe in campo per sostenere la modifica alla legge elettorale in modo da favorire la rappresentanza di genere all’interno del Consiglio regionale
Può un Consiglio regionale essere composto da soli uomini?
Può una legge elettorale regionale di prossima approvazione non prevedere quegli strumenti normativi utili a favorire la rappresentanza di genere all’interno delle istituzioni , come ormaiacclarato in altre Regioni ed attuato per le Amministrative Comunali ?
Può esercitare il proprio importante ruolo un Consiglio regionale tutto al maschile in una regione abitata da donne e uomini paritariamente ?
Per evitare tutto questo è stata iniziata la raccolta di firme su una petizione a carattere nazionale edoltre via web e preannunciate azioni dirette e pubbliche.
“La volta scorsa la proposta di legge popolare, firmata da 30000 cittadine e cittadine pugliesi, certificati, è stata bocciata col voto segreto dal Consiglio Regionale composto da 67 uomini e sole 3 donne. Le donne del comitato dichiarano di non aver bisogno di nascondersi, col volto scoperto aspetteranno al varco tutti i consiglieri e si faranno supportare da tutte e tutti i cittadini pugliesi.” Così ha aperto l’incontro Magda Terrevoli – portavoce Comitato 50/50
Queste le modifiche che Il Comitato 50/50 chiede di introdurre nella legge elettorale:
1. In ogni lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50%.
2. La lista che non rispetti questa percentuale non è ammessa
3. In tutti i programmi di comunicazione politica deve essere assicurata la presenza paritaria di candidate/i. Nei messaggi autogestiti candidate e candidati devono apparire con pari evidenza
4. L’elettrice/tore può esprimere 1 oppure 2 voti di preferenza. Qualora ne esprima due, queste non possono essere dello stesso sesso (e in tal caso la seconda è annullata).
Si prospetta un futuro con nessuna donna nel Consiglio regionale pugliese ed al massimo due donne in giunta, come assessore esterne (ora la Giunta è composta al 50e 50) a causa della spending review
Una responsabilità enorme grava sui consiglieri regionali che in queste settimane sono alle prese con la riforma della legge elettorale regionale. Spetta a loro, infatti, disegnare il quadro delle regole per le prossime elezioni in Puglia.
“Quali consiglieri avranno il coraggio di mettere la firma su regole che porteranno alla esclusione di fatto delle donne dalla amministrazione regionale ?”, domanda la portavoce delle Donne Democratiche di Capitanata, Maria Elena Ritrovato.
“I consiglieri in carica – continua la portavoce – sappiano che il voto segreto, da chiunque richiesto, non li esonerera’ dalle loro responsabilità. Diversi esponenti del centrodestra manifestano apertamente di essere contrari alla doppia preferenza, in base ad una impostazione che ovviamente non condividiamo. Pur tuttavia, la trasparenza e la coerenza sono indiscutibilmente da apprezzare.
Allora il nostro auspicio è il seguente: nessuno chieda il voto segreto. Si mettano le elettrici e gli elettori nelle condizioni di conoscere e valutare i comportamenti oltre che le parole”.
Una pioggia di cartoline inonderanno il Consiglio regionale il giorno in cui si discuterà della legge elettorale e quindi di parità di genere. Cartoline firmate dalle donne e dagli uomini, quei cittadini pugliesi che credono nella importanza e nel significato di una rappresentanza femminile all’interno dei luoghi della politica e nelle istituzioni.
Elena Gentile ha detto che chiederà al segretario del suo partito che venga imposto ai consiglieri del Pd di votare palesemente, anche in presenza di una richiesta di voto segreto.
Loredana Capone ha sottolineato che nella prossima tornata elettorale il rischio di indebolire la rappresentanza femminile è maggiore, perché l’assenza di consigliere elette non potrà essere colmata nemmeno attraverso la cooptazione dall’esterno, in quanto nella prossima legislatura saranno possibili solo due assessori esterni.
Per Alba Sasso un Consiglio privo di donne non può essere rappresentativo di tutti i cittadini ed “è sicuramente un Consiglio più povero, distante dalla realtà.”
Anna Rita Lemma porterà avanti personalmente la battaglia in VII Commissione dove si sta discutendo della legge elettorale. Ha già presentato gli emendamenti che consentiranno di riaprire la discussione su questo tema.
“La doppia preferenza e il criterio 50%50 – ha concluso Magda Terrevoli – pur non esaurendo i limiti della partecipazione femminile alla vita della istituzioni, introduce criteri di equiparazione e pone all’attenzione della scena politica l’urgenza di un diverso assetto segnato dalla differente visione del mondo delle donne e della loro intelligenza operativa”.
Annamaria Carbonelli ha informato che le donne di destra stanno incontrando uno ad uno i consiglieri del centro Destra per conoscere la loro posizione ed illustrare compiutamente la proposta che non assicura posti o quote alle donne in Consiglio, ma pone donne e uomini, così come presenti fra i votanti (50% per ogni genere) a pari dignità di competere per l’elezione.
“La doppia preferenza e il criterio 50%50 – ha concluso Magda Terrevoli – pur non esaurendo i limiti della partecipazione femminile alla vita della istituzioni, introduce criteri di equiparazione e pone all’attenzione della scena politica l’urgenza di un diverso assetto segnato dalla differente visione del mondo delle donne e della loro intelligenza operativa”.
Nessuno con questa proposta vuole riservare quote o posti, ma solo partire alla pari in una condivisione di un progetto di democrazia paritaria che coniughi le due visione non in contrasto ma in collaborazione e condivisione. Ostacolarla, come già fatto dagli attuali consiglieri regionali, è solo un atto antidemocratico di conservazione di scanni, con una dignità pari a zero e coraggio di competere con le donne da codardi o conigli. Nessuna spugna del passato, ma nuova visione del futuro e non a chiacchiere.
La prima azione messa in essere sulla piattaforma web avaaz.org è una petizione ed un invito a tutti Cittadine e Cittadini a firmare:
Ogni singola persona che si unisce a noi rafforza il nostro invito ad agire. Ti prego di prenderti un minuto per condividere questo link con chiunque conosci:
http://www.avaaz.org/it/petition/Consiglio_Regione_Puglia_Vogliamo_una_legge_elettorale_nel_rispetto_della_rappresentanza_di_genere/?txiDBib
Cambiamo le cose insieme,
Comitato 50/50
2 commenti
Oggi in un clima incandescente di dura contrapposizione politica in Consiglio regionale la maggioranza ha fatto n lavoro fortissimo di lobby per attuare la stabilizzazione dei lavoratori precari . Non posso dire di aver visto la stessa cosa per introdurre la legge elettorale regionale la doppia preferenza mah!!!
mi piacerebbe discutere di un paradosso: proviamo in Puglia a modificare una legge elettorale fortemente sessista ma, chi dovrebbe modificarla, sono uomini ben ancorati alla gestione del potere : è una azione razionale o stiamo solo giocando a farci del male ?
come si può modificare un gioco tutto maschile se le donne non ci sono per poter decidere ?
e se le donne sono in quei posti solo per volontà maschile, vorranno modificare un terreno di gioco tutto maschile in cui loro per concessione stanno giocando?