Vogliamo in Puglia una legge elettorale regionale nel rispetto della rappresentanza di genere.
Perché è importante
Queste le modifiche che chiediamo di introdurre:
In ogni lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50%
1. La lista che non rispetti questa percentuale non è ammessa
2. In tutti i programmi di comunicazione politica deve essere assicurata la presenza paritaria di candidate/i. Nei messaggi autogestiti candidate e candidati devono apparire con pari evidenza
3. L’elettrice/tore può esprimere 1 oppure 2 voti di preferenza. Qualora ne esprima due, queste non possono essere dello stesso sesso (e in tal caso la seconda è annullata)
Hanno già aderito: Maria Carmela Lanzetta – ministra Affari regionali; Elena Gentile – europarlamentare; Nichi Vendola – presidente Regione Puglia; Onofrio Introna – presidente Consiglio Regione Puglia; Loredana Capone – assessora Sviluppo economico Regione Puglia; Alba Sasso – assessora Diritto allo studio e formazione Regione Puglia; Serenella Molendini – Consigliera di Parità Regione Puglia; Commissione pari opportunità e la Consulta femminile della Regione Puglia; Anna Rita Lemma – consigliera regionale; Annalisa Pannarale – deputata; Luciana Castellina; deputata, già europarlamentare; Dario Stefàno – senatore
E ancora: Alessandra Mancuso – giornalista Tg1, presidente Gi.u.li.a; Marina Terragni – giornalista Corriere della Sera; Chiara Samugheo – fotografa; Maria Teresa Manuelli – giornalista Food24; Lunetta Savino – attrice; Antonio Stornaiolo – attore; Carlo Bruni – regista; Nunzia Antonino – attrice; Maria Celeste Nardini – già senatrice; Maria Rosaria Lopedote – già senatrice; Anna Simone – ricercatrice Università Roma 3.
In VII Commissione regionale Puglia è attualmente in discussione la nuova legge elettorale e, grazie ad alcuni emendamenti, si potranno nuovamente introdurre modifiche per un maggiore riequilibrio di genere in Consiglio regionale. Ma non sarà facile: la Commissione, composta da tutti uomini, tenterà nuovamente di boicottarli con il meccanismo del voto segreto!
Per questo chiediamo a tutte le italiane e gli italiani di sostenerci in questa battaglia, unendosi a noi nel chiedere con forza al Consiglio regionale della Puglia di ripristinare i principi democratici di rappresentanza paritaria sanciti dalla Carta costituzionale e ancora oggi inattuati.
Un Consiglio regionale composto da soli uomini è contro il concetto stesso di democrazia.
Già 3 anni fa ben 30mila pugliesi presentarono al Consiglio regionale una Legge d’iniziativa popolare che avrebbe introdotto la doppia preferenza, nel rispetto dell’art. 117 della Costituzione italiana, ove recita “Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che impedisce la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale, culturale ed economica e promuovono la parità di accesso tra donne e uomini alle cariche elettive”.
Ma, nonostante quella proposta di Legge avesse raccolto il doppio delle firme richieste, fu clamorosamente bocciata con voto segreto dal nostro Consiglio Regionale al maschile.
Non consentiamo che questa farsa si ripeta: sosteneteci da tutta Italia, sostenete la nostra petizione.
Pubblicata Ottobre 29, 2014
Vogliamo una legge elettorale nel rispetto della rappresentanza di genere