La migliore soluzione è quella di diffondere il culto della lettura là dove i giovani amano intrattenersi.
Spesso ho sentito parlare di giovani sempre più disinteressati al mondo della lettura e sono molti gli adulti che credono in una gioventù priva di passioni.
Ho voluto fare chiarezza su questo argomento ed ho pensato di discuterne con alcune persone strettamente legate ai libri e alla carta stampata per domandare loro qual’è attualmente la posizione dei giovani nei confronti della lettura.
Ragazzi e libri
Ho iniziato dalla libreria più popolata della mia città ed ho avuto una piacevole conversazione con una signora dalla spiccata sensibilità che da molti anni si occupa di libri.
Franca, pur essendo molto giovane, ha raccontato di aver visto diverse generazioni crescere e frequentare assiduamente la libreria in cui lavora. Mi ha spiegato che tanti sono i giovani che si dedicano alla lettura ed oggi fortunatamente poco più di ieri.
Ha continuato sottolineando che il primo passo verso l’immenso mondo dei libri viene compiuto dalle giovani donne intorno ai quattordici anni. Le ragazze amano immergersi in letture che vedono la loro adolescenza posta in primo piano ed ultimamente fra i lavori più apprezzati è necessario citare “ Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia. Alcune si sono avvicinate a libri come quelli di Melissa P. per pura curiosità e personalmente credo che, in questo particolare caso, la pubblicità abbia fruttato più delle reali capacità della giovane scrittrice. Molte sono coloro che non disdegnano saggi o testimonianze riportate in libri dedicati all’attualità e in particolar modo al Medio Oriente, all’islamismo e al globalismo.
I ragazzi, invece, sembrano interessarsi alla lettura in età poco più avanzata, ma l’iniziazione avviene attraverso testi non sempre semplici e dagli argomenti sorprendenti come la filosofia, la storia e la psicologia. Naturalmente si appassionano anche ai libri-tormentone umoristici legati a trasmissioni come Zelig, ma rimane un fenomeno circoscritto al periodo di mandata in onda.
Passeggiando fra gli scaffali dell’accogliente libreria ho notato molte biografie su Che Guevara e non ho resistito alla tentazione di chiedere a Franca quanto ancora questo personaggio continui ad essere amato dai giovani. La risposta era già nell’abbondanza dei testi a lui dedicati e la conferma è arrivata con un semplice “moltissimo. Abbiamo continuato a parlare a lungo sulle possibili motivazioni che spingono i ragazzi a vederlo, ancora oggi, come una sorta di mito e il perno della discussione è stato il carisma di quest’uomo. Da Che Guevara il discorso è scivolato su un altro personaggio molto amato da ragazzi e ragazze, uomini e donne, indistintamente, oltre qualsiasi confine anagrafico: Fabrizio De Andrè. Vasto è il materiale sul cantautore e molte sono le copie vendute a tal riguardo.
Le ho chiesto, poi, di mostrarmi un libro che ultimamente ha ottenuto successo fra i giovani e lei ha sottoposto alla mia attenzione un romanzo molto particolare “La leggenda di Redenta Tiria il cui autore è un cinquantenne della provincia di Nuoro. Mi dice che molti sono attratti dalle storie apparentemente favolistiche che, invece, racchiudono temi intensi e magistralmente narrati.
Continuando la nostra interessante chiacchierata ho scoperto che i ragazzi compresi nella fascia d’età che va dai quindici ai diciotto anni, tendono a soffermarsi su alcuni generi e cambiano raramente tipologia. Dopo la maggiore età, invece, sembrano aprirsi all’intero universo letterario prestando maggiore attenzione ai consigli delle persone con cui condividono tale passione e slittando tranquillamente da un giallo ad un fantasy e da quest’ultimo ad un saggio storico.
I giovani dai diciotto ai ventisei anni circa si dedicano soprattutto alla narrativa ed ultimamente sta tornando sulla vetta anche il giallo. Hanno continuato a viaggiare nel tempo con le vele spiegate il romanzo storico e il fantasy, i cui rispettivi capitani sono Valerio Massimo Manfredi e John R.R. Tolkien. Generalmente fra i libri più attesi ci sono quelli di Andrea Camilleri, J.K. Rowling (la mamma di “Harry Potter) Agota Kristof (“Ieri, “La vendetta), Alice Munro (“Nemico, amico, amante) e recentemente Giorgio Faletti e Christopher Paolini. Proprio quest’ultimo è un ragazzo che ha realizzato il suo primo fantasy a quindici anni (“Eragon), ora è in libreria con il secondo della triade e sta ottenendo consensi sia dalla critica che dal pubblico.
Incuriosita ho chiesto a Franca qual’è il rapporto dei giovani con i classici e lei mi ha spiegato che fino ai diciotto anni li acquistano perché spinti o imposti dagli insegnanti. Intorno ai venticinque, invece, accade che si torna ad apprezzarli e le ragazze in particolar modo sembrano avere un debole per romanzi come “Madame Bovary di Floubert, “Cime tempestose della Bronte, “Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro e quelli dell’inglese Jane Austen. Sempre amati sono i classici della letteratura greca e latina e fra gli autori più stimati è necessario citare Omero e Catullo.
Da donna a donna le ho chiesto di consigliarmi dei libri e confidarmi qual’è, secondo lei, la scrittrice più dotata degli ultimi tempi. Con gli occhi brillanti, screziati da una timidezza quasi sfumata, mi ha fatto più di un nome: Simona Vinci (“In tutti i sensi come l’amore), Melania Mazzucco (autrice di “Vita per il quale ha conquistato il premio Strega 2003 ed ora in libreria con “Un giorno perfetto) e Margaret Mazzantini (“Non ti muovere che si è aggiudicato il premio Strega 2002, “Zorro…). Infine mi ha mostrato “Ombre, un romanzo di Robert Schneider che per delicatezza e sensibilità è riuscito a penetrare nell’anima delle donne.
Quella che ho voluto raccontare è la realtà di una piccola città del centro Italia, Ascoli Piceno, ma se si vuole approfondire il discorso e capire la situazione nazionale si può prendere in esame l’indagine portata avanti dal Censis per il “XXXVII Rapporto sulla situazione sociale del paese. Le due testimonianze sembrano collidere. Infatti, circa il 66,1% dei giovani legge almeno un libro l’anno e il 48,4% ne legge almeno tre. Dichiara di leggere un libro appena ha tempo libero il 29,7% dei giovani, percentuale che arriva al 34,1% nella fascia d’età compresa tra i 25 ei 30 anni. I motivi che portano i ragazzi a non leggere non sembra essere la concorrenza dei mass media ma il contenuto dei libri. Il 22,9% dichiara di annoiarsi quando legge, mentre il 13,5% non vi trova nulla di interessante. Sono soprattutto i giovanissimi ad avere questa reazione di fronte ai libri, in quanto il 34,9% dei giovani che appartengono alla fascia d’età che va dai 14 ai 18 anni dichiarano di non leggere perché li annoia rispetto al 17,9% di quelli che vanno dai 19 ai 24 anni. Motivazione leggermente più incoraggiante è quella data dai giovani che appartengono alla fascia d’età che va dai 25 ai 30 anni, il 42,4% sostiene, infatti, di non leggere abbastanza per mancanza di tempo; il 48,8% dei giovani dai 19 ai 24 anni sostiene la stessa ragione. Nella lettura dei libri i giovani possono andar fieri di un primato: lo fanno decisamente più degli adulti e con maggiore costanza (68,1% contro il 54% della media della popolazione). Rimane il fatto che sono ancora troppo pochi i giovani che leggono, infatti, meno di un giovane su cinque si dedica ad un libro al mese.
E’ importante, però, fare anche una distinzione fra ragazzi e ragazze. Le adolescenti dedicano più tempo alla lettura perché ritengono che sia importante per la formazione e la crescita. In base alla quinta indagine dell’Istituto Iard, condotta su un panel di 3000 giovani tra i 15 e i 34 anni, le ragazze leggono molto più dei loro coetanei, soprattutto nella fascia che va dai 25 ai 29 anni. I maschi che non leggono sono il 37% rispetto al 25% delle ragazze. Per quanto riguarda la tipologia bisogna dire che le adolescenti preferiscono la letteratura classica (molte ammettono di essere influenzate dal programma scolastico) e contemporanea; i ragazzi, invece, preferiscono i romanzi d’avventura, i fantasy e i gialli (il 44,1%degli intervistati).
Giovani e Giornali
Tornando alla mia personale indagine, è necessario dire che ho continuato a raccogliere informazioni parlando con diversi edicolanti. Tutti hanno sostenuto che il quotidiano viene letto da una percentuale molto bassa di giovani e molto spesso se viene acquistato è per prendere l’enciclopedia o il libro allegato. Mi è stato raccontato addirittura che c’è chi richiede quest’ultimo senza l’obbligo di comperare il quotidiano. Proprio a tal proposito, da un’indagine di Demoskopea realizzata per l’Aie (Associazione italiana editori) qualche anno fa, emerge che sono circa 500mila gli acquirenti che hanno acquistato libri solo in abbinamento al giornale e 6,5milioni coloro che hanno comprato libri in edicola. Questo implica una minore frequentazione della libreria. Molti preferiscono questa modalità di acquisto per il prezzo vantaggioso, la qualità editoriale e soprattutto per la comodità del punto vendita. Facendo una divisione per fasce d’età e sesso, così come è stato fatto in libreria, si può dire che le ragazze dai quindici ai diciotto anni comprano soprattutto le riviste in cui si trovano le notizie del calciatore o del “tronista del momento. I ragazzi loro coetanei, invece, acquistano generalmente riviste sportive e non si fanno mancare il “Corriere dello sport il lunedì mattina. Avanzando con l’età, le giovani donne si interessano alla moda, alla cucina, al cinema e al gossip mentre gli uomini allo sport, al fitness e ai giornali che propongono i calendari. Fra le riviste più lette senza alcuna distinzione anagrafica troviamo Focus e Topolino, un’accoppiata quasi paradossale. Continuano a riscuotere successo i fumetti e il più apprezzato è indubbiamente Dylan Dog; dopo i venticinque anni c’è chi non riesce a fare a meno di Tex, mentre stanno prendendo piede i “manga. Per approfondire questo argomento si possono prendere in considerazione anche i dati forniti da un’indagine apparsa nel n.2/2004 del “Bollettino AIB, tratta da “I giovani, il libro, la multimedialità: indagine sui comportamenti di lettura e l’uso delle tecnologie della comunicazione nella serie dei Quaderni di “Libri e riviste d’Italia, curata dal Servizio Promozione del libro e della lettura del Ministero per i beni e le attività culturali. Circa il 39,73% dichiara di leggere raramente un giornale e il 15,78% di non leggerlo mai. Solo l’8,95% legge un quotidiano tutti i giorni. Dopo i diciotto anni la situazione sembra migliorare leggermente e in particolar modo per i maschi: di questi il 16,5% legge un quotidiano tutti i giorni, mentre la percentuale delle ragazze è molto bassa, si ferma intorno al 9%; il 43,9% dei maschi e il 39,8% delle femmine dichiara di leggerlo spesso; il 31,5% dei maschi e il 42,8% delle femmine di leggerlo raramente; l’8% sia di maschi che di femmine risponde di non leggere mai o quasi mai il giornale. Per quanto riguarda la lettura di riviste, rotocalchi e periodici in genere, il 25% dei maschi e il 14% del totale del nostro campione legge un periodico sportivo, il 17% delle femmine e il 13% del totale legge un rotocalco su cinema e televisione, il 12% del totale degli intervistati si interessa ai musicali, le riviste femminili costituiscono la lettura preferita per il 13% delle ragazze, quasi il 10% dei ragazzi manifesta interesse per le riviste dedicate alla scienza, alla natura, ai viaggi. Mentre, i fattori che favoriscono la scelta di quotidiani e periodi nei giovani con meno di 25 anni, secondo un’indagine del Censis, sono rispettivamente per il 50,4% e 28,5% la presenza in casa di questi articoli e per il 25,1 e 53,8% perché trattano argomenti interessanti. Gli argomenti preferiti nei quotidiani sono per il 51,1% Sport, 29,6% cronaca nazionale, 28,5% cronaca locale; quelli preferiti nei periodici sono, invece, per il 23,9% la moda, 23,6% la musica, il 21,8% la bellezza, il 21,1% l’attualità/informazione.
Alla fine si può affermare che alcuni dati non sono affatto incoraggianti. La lettura fra i giovani non è molto diffusa e questo non è il dato più sconfortante. Quello che più mi ha colpita è stata la motivazione data dai ragazzi giovanissimi. Non leggono perché li annoia. Chiedendomi il perché di una simile risposta ho pensato che forse sono abituati a guardare, sono soliti vedere lo scorrere delle immagini senza dover sforzare la mente a leggere. Infatti non lo si fa con gli occhi ma con la mente. Gli occhi sono solo il mezzo.
Forse la migliore soluzione è quella di diffondere il culto della lettura là dove i giovani amano intrattenersi. C’è chi, come Aldo Busi, ha pensato bene di ritagliare un piccolo spazio in una trasmissione televisiva seguita da molti giovani e chi come Caterina, la direttrice di Dols, ha pensato di farlo attraverso internet. Da qui inizia per me una nuova avventura ed una piccola grande sfida.
Valentina Falcioni, 29 anni, nata sotto il segno della befana (06Gennaio 1982) ad Ascoli Piceno. Frequento la facoltà di “Conservazione dei beni culturali” presso Ravenna ma non perdo occasione per andare a Bologna dal mio amato. Adoro leggere immersa nel silenzio della sera e scrivere in compagnia di buona musica. Affetta da una grave dipendenza da libri non riesco a rimanere troppo lontana dai miei templi sacri: la biblioteca e la libreria. Sono appassionata di archeologia ed ho cercato di saziare la mia curiosità partecipando ad alcune campagne di scavo ma, ancora affamata ho dovuto abbandonare il campo sollecitata dal mio ginocchio