Nel 2008 la Consulta comunale femminile è nata a Vittoria (RG) la prima associazione di ricamatrici locali
di Rosa Perupato
Nel 2008 la Consulta comunale femminile ha voluto far nascere a Vittoria (RG) la prima associazione di ricamatrici locali con l’intento di salvaguardare valori e tradizioni che da generazione in generazione lasciano un’impronta nella storia.
Il “laboratorio di sfilati e ricami d’arte” affonda le proprie radici nella creatività e nell’opera di due donne eccezionali: Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà ed Elena Formica.
All’inizio del Novecento, la contessa Cora, partendo dal Friuli Venezia Giulia, istituì numerose scuole-laboratori in tutt’Italia, con il nobile intento di accompagnare le donne in un cammino di indipendenza nel lavoro, sfociato, qualche decennio dopo, in autonomia e rivendicazioni di parità. Elena Formica, a sua volta, mosse i primi passi verso l’imprenditorialità, nel contesto di Vittoria, attraverso il ricamo. Entrambe, anche se divise da logistiche distanze, hanno contribuito a formare il sostrato dell’artigianato italiano; la prima a livello nazionale; la seconda a livello territoriale esteso in seguito all’intero Paese.
Elena, nata a Vittoria nel 1901 da padre fattore e madre casalinga, fu l’unica tra fratelli e sorelle a conseguire un diploma (Scuola d’arte). Si sposò a 23 anni, ebbe quattro figli, e con la crisi del ’29 sentì il bisogno di contribuire economicamente al sostentamento della famiglia. Ai suoi tempi le donne trascorrevano il poco tempo libero a ricamare – arte acquisita fin da piccole, sedute davanti alla porta di casa, dalle compagne più grandi o dalle donne di famiglia – e così Elena, incoraggiata dai consensi, decise di utilizzare il suo talento per risolvere le difficoltà economiche ed emancipare contemporaneamente le donne del suo ambiente. Raccolse intorno a sé alcune ragazze e insegnò loro l’arte del ricamo, istituendo, in casa, una vera e propria scuola e distribuì commissioni a domicilio ad altre ricamatrici, fornendo loro il lino già disegnato e controllando la fattura dei lavori eseguiti.
Con gli anni, i corredi della signora Formica vennero apprezzati non solo a Vittoria, ma anche in Toscana, in Lombardia e perfino a Bengasi, dove parteciparono a una mostra. Elena inoltre dipinse stoffe, realizzando coperte e scialli, e disegnò coperte, che altri sfilavano e ricamavano: nelle periferie di Vittoria sorsero diverse botteghe in cui si fabbricavano i telai e non era raro vedere uomini intenti a realizzare reti e a ricamare.
Il “500 Vittoria”, di cui Elena Formica fu maestra per esecuzione e per creatività, grazie all’incredibile solidità e alla sua finezza regale, portò il nome della città ovunque nel mondo.
Lo scorso anno, alunne e alunni di III elementare, partecipando al concorso regionale “Vie di parità in Sicilia” hanno ricostruito la storia dell’imprenditrice, chiedendo poi all’amministrazione di darle un giusto riconoscimento. Finalmente, il 17 ottobre 2014, grazie alla spinta delle giovanissime generazioni, il Comune ha dunque intitolato a Elena Formica il vicolo che interseca via Cavour, all’altezza del civico 14.
Accanto ai grandi personaggi della storia che trovano ampio risalto sui libri, ci piace far sì che i nostri e le nostre nipoti ricordino chi, come Elena, silenziosamente, con grande coraggio e intelligenza, ha contribuito alla crescita culturale, sociale ed economica della nostra terra.