PREMIO NAZIONALE INNOVAZIONE: LA RICERCA CHE VUOLE DIVENTARE IMPRESA, LA START UP CHE CI PROMETTE FUTURO
da wister.it
Si è svolta a Sassari la cerimonia di assegnazione del PNI 2014: una due giorni dedicata alla ricerca che vuole diventare impresa, all’idea che cerca spazio per diventare start up. 16 i progetti finalisti, 16 idee che esprimono tutta la voglia italiana di fare di più, di fare meglio. Nonostante tutto.
Il Premio Nazionale Innovazione ha l’obiettivo di sostenere la nascita di imprese ad alto contenuto di innovazione. E questo obiettivo è di facile intuizione già dal nome. Il realtà il PNI intende promuovere lo sviluppo economico dei territori, della valorizzazione degli stessi e dei talenti. In realtà dalla lettura del regolamento si evince un’altra importante caratteristica di questa iniziativa: il Premio mirà a diffondere la cultura d’impresa creando un rapporto tra ricerca, azienda e finanza. Mira a rendere l’innovazione una leva per lo sviluppo del tessuto economico del nostro Paese.
Quattro sono le categorie del bando:
1) Life Sciences (prodotti e/o servizi innovativi per migliorare la salute delle persone);
2) ICT (prodotti e/o servizi innovativi nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media: e-commerce, social media, mobile, gaming, ecc.);
3) Agrifood – Cleantech (prodotti e/o servizi innovativi orientati al miglioramento della sostenibilità ambientale, tramite il miglioramento della produzione agricola, la salvaguardia dell’ambiente, la gestione dell’energia);
4) Industrial (prodotti e/o servizi innovativi per la produzione industriale che non ricadono nelle categorie precedenti, innovativi dal punto di vista della tecnologia o del mercato). Il regolamento prevede anche una menzione speciale per il miglior progetto di “Innovazione Sociale“, definita in base ai relativi criteri espressi dalla normativa per le Startup Innovative.
La start up innovativa vincitrice del Premio Nazionale per l’Innovazione 2014 è “Silk biomaterials” (settore Life Sciences) proveniente dalla competizione regionale Start Cup Milano Lombardia. L’idea imprenditoriale si propone di sviluppare dispositivi medici impiantabili per il mercato della medicina rigenerativa, grazie a una nuova tecnologia in grado di unire elementi “micro” e “nano” fibrosi realizzati in seta. Le altre tre idee, che come “Silk Biomaterials” si sono aggiudicate 25mila euro ciascuna, sono Fermo!Point (settore ICT), Diptera (Agrifood Cleantech) e Smart Patch (Industrial).
Fermo!Point dalla Start Cup Milano Lombardia. L’idea imprenditoriale, tramite una rete di negozi e attività commerciali, mira a semplificare l’universo degli acquisti online, permettendo agli acquirenti di scegliere luogo e ora del ritiro riducendo, al contempo, procedure e costi per i venditori. Diptera si propone di produrre ingredienti per mangimi e mangimi compositi a base di insetti nutriti con gli scarti del settore agro- alimentare, da usare in alternativa ai mangimi a base di pesce. SmartPatch dalla Start Cup Piemonte – Valle d’Aosta intende produrre e commercializzare un innovativo sistema di monitoraggio low cost per strutture critiche, in grado di controllare in tempo reale e in remoto lo stato di salute di costruzioni e infrastrutture.
I premi speciali sono stati così assegnati: il Premio Fondazione Onlus Gabriele Bacchiddu è andato a Gel-Oil, una start up tutta la femminile che mira a produrre e commercializzare salse per condimento a base di olio extravergine di oliva, aventi la consistenza di un gel, arricchite e funzionalizzate con aromi del Mediterraneo. Il Premio UniCredit StartLab è andato a Smart Patch. Il Premio Franci@Innovazione è andato ai progetti SCENT, Probiomedica, DrinkCupWaterWells, Caresilk, EnvironmentalTechnologies, iNano.
È stata poi assegnata una menzione per il miglior progetto di “Innovazione Sociale”, definita in base ai relativi criteri espressi dalla normativa per le Startup Innovative: Pro Bio Medica che consiste in una capsula ingeribile a LED per la cura dell’infezione da Helicobacter pylori attraverso luce rossa e blu anziché i farmaci. In pratica un “antibiotico” a LED, senza effetti collaterali!
Al di là dell’elenco delle menzioni, è interessante andare ad approfondire le singole schede che raccontano e argomentano i singoli progetti, le singole idee. Emerge una fotografia di un’Italia fatta di territori e di ricerca. Emergono dei numeri affascinati che sarebbe bello poter sostenere con approccio pragmatico e organico come spesso avviene all’estero. Consiglio una “surfata” sul sito del Premio (http://pnisassari.it/index.php) tra una pagina e l’altra, tra una sezione e l’altra sarà possibile fare un viaggio per quell’Italia che non solo ha voglia di futuro. Le singole schede raccontano un’Italia di talento e competenza in cerca d’autore: un autore che è fatto di finanziamenti e normative in grado di creare il giusto ecosistema in grado di far germogliare un futuro fatto di innovazione e di ricerca, di università e di impresa.
Sarebbe bello leggere di questo Paese sulle testate italiane quanto su quelle straniere. Darebbe un significato concreto supportare senza paternalismi e paillette quest’Italia che fa i conti con la realtà tutti i giorni. Sarebbe bello poter concepire queste ricercatrici e questi ricercatori come persone normali e non come eroi che non hanno ancora pensato alla fuga. Sarebbe bello ritrovare un’alleanza tra tessuto produttivo e tessuto accademico.
L’innovazione vera è quella concreta che da progetto diventa produzione. In bocca al lupo ai vincitori e alle vincitrici del PNI 2014.