Gli strumenti e le risorse vanno utilizzati al meglio e non lasciati usare da chi li utilizza in maniera impropria.
Dobbiamo esserci soprattutto quando evidenziamo criticita’ ed anomalie nel loro utilizzo. Questa semplice prescrizione e’ una regola di vita che tutti noi dovremmo abituarci ad applicare nei vari contesti, ogni qualvolta ci accorgiamo che le cose non vanno per il verso giusto.
Quando vediamo che le cose non funzionano dovremmo avere il coraggio di metterci in gioco e non lasciare il campo. Purtroppo questo e’ avvenuto invece un po’ ovunque nel nostro Paese, dalla politica, alle istituzioni, alla democrazia e sono tanti quelli che alla fine si sono tirati indietro, delusi e scoraggiati, pensando di fare la cosa migliore, decidendo di mettere in campo la protesta o il dissenso tramite l’assenza, piuttosto che con una maggiore presenza e partecipazione.
Alla fine cio’ che accade e’ sempre la stessa cosa, dopo lo shock iniziale, l’indignazione di quelli che apprezzavano le nostre qualita’ o i nostri talenti, il nostro posto viene occupato dagli altri, spesso dai nostri antagonisti e le cose vanno avanti comunque perche ’il sistema si adatta, addomesticato proprio da coloro che volevamo contrastare.
Insomma lasciare il gioco ad altri significa perdere comunque. E allora non c’e’ altra soluzione che rimanere, rischiando di persona, mettendoci la faccia, continuando a battersi per quello in cui si crede. L’essenza della partecipazione, della liberta’, della democrazia e’ non stancarsi mai, e’ rimanere seduti al tavolo, qualunque cosa accada, per cercare di rimettere in moto, anche con piccoli gesti di tolleranza e di rispetto nella quotidianita’ delle nostre vite, qualcosa che sembra andare in frantumi: l’Umanita’.