I bambini, una volta tolto loro il peccato originale, sono esseri puri che dovrebbero costituire il futuro del mondo.
Avrebbero, uso il condizionale non a caso, il diritto ad essere aiutati a crescere nell’armonia complessiva che tale faticoso lavoro umano comporta.
Una serenità derivata da certezze complessive e non solo da stereotipi familiari.
Certezza vuol dire armonia degli affetti, diritto allo studio, rispetto dell’individuo fin dalla prima infanzia, dell’individualità che prescinde dall’età, il diritto ad un contesto ambientale sano dove non si debbano respirare pulviscoli dannosi o cancerogeni, cura del fisico e dell’anima.
Il mondo invece è tutt’altro che rassicurante.
Su di essi vengono compiuti crimini contro la decenza umana e la morale universale.
Uccisi, abusati, sfruttati, affamati, armati.
Armi che, per i bambini, sono pistole ad acqua, quelle che imitano le storie dei cartoni animati e non quelle che vengono proposte loro per farne soldati veri di guerre etniche e improbabili.
I bambini non solo alieni ma cittadini di questo mondo. Registrano le immagini che vedono e sentono dire dagli adulti. Come prescindere da questo? Va loro insegnato ciò che è male, perché impugnare le armi non diventi, nel loro immaginario, come andare a prendere un gelato.
I danni della violenza devono essere percepiti subito dai bambini per tenersene lontani, per saperli distinguere, difendersene. I bambini sono come registratori di cassa, dove ogni informazione viene subito registrata.
Questo nuovo millennio, pure portatore di progresso scientifico, pare stia dimenticando l’ anima.
Quella che in molte religioni, filosofie e tradizioni viene considerata la parte più importante dell’individuo ma anche la coscienza umana.
Assistiamo, abbastanza impotenti ma spettatori assidui di notizie ed immagini, all’assassinio di bambini e adolescenti, a violenze psicologiche e fisiche, alla loro riduzione in schiavitù, bambini venduti, coinvolti in giri di prostituzione minorile, selezionati e discriminati per genere, fino ai rapimenti per l’espianto degli organi, vittime di stragi.
Una società crudele, che abusa del più debole ed indifeso.
Non ultima la piccola kamikaze che ha compiuto una strage in Nigeria, probabilmente vittima in un terribile gioco, in mano agli stessi burattinai senza scrupoli che drogano ed armano bambini come un esercito.
E’ più facile denunciare che proteggere.
Perché nel primo caso c’è inchiostro per sporcare migliaia di pagine, per produrre informazione veloce sul web, offrendo immagini e video. C’è per lucrare in ogni forma.
Insomma chi dovrebbe fare qualcosa e come per mettere fine a tutto ciò?
La denuncia non basta; le parole del Papa neanche; le nostre ancora meno.
Il motivo? E’ da supporre che non sia vero che i bambini non hanno valore economico. Al contrario rendono molto ai business del mercato mercenario e fanno parte dell’economia mondiale come un qualsiasi altro strumento. Un mercato, quello delle grosse holding dedicate alla produzione e vendita di giocattoli, abbigliamento, prodotti farmaceutici, editoria ecc., oltre alle associazioni e onlus, molte delle quali da verificare.
Non anime ma pezzi di carne da macello.
Nessuna manifestazione di piazza per loro, nessuna presa di posizione politica dedicata.
Sono gli esseri più invisibili al mondo. Perché un bambino è uno e può sparire, suo malgrado, in un mondo che non lo vede.