Quando la difesa di crimini sulle donne diventa una professione. Intervista a Cesira Cruciani, criminologa romana.
Cesira Cruciani avvocatessa romana, classe ’65 sposata con un collega, ha due figli, uno di 12 e l’altro di 9 ann. Dopo due lauree una in giurisprudenza ed una in scienze politiche, intraprende un master in criminologia. E la difesa dei crimini sulle donne diventa la sua passione.
Perchè di sei specializzata in Ciminologia?
L’investigazione e le attività della Polizia di Stato mi hanno fin da piccola affascinato, il papà poliziotto ha contribuito in questo sicuramente. Conosco pertanto la dedizione, la professionalità ed il sacrificio con cui viene svolta tale attività.
Durante la pratica forense la passione sopita per la criminologia si è risvegliata ed ho voluto approfondirla frequentando il corso master con il Prof. Vincenzo Mastronardi socio onorario AMI. In seguito con l’avv. Gian Ettore Gassani (collega di studi a giurisprudenza) Presidente Nazionale degli Avvocati Matrimonialisti Italiani abbiamo dato vita al Centro Studi in Scienze Criminologico Forensi che mi onoro di rappresentare quale responsabile.
Lavoro come Funzionario presso il Ministero dell’Interno e sono socio ordinario dell’ICAA, collaboro nelle attività di ricerca con il Prof Marco Strano Dirigente Capo degli Psicologi della Polizia di Stato e Direttore Scientifico ICAA.
Molte donne vengono uccise nel mondo ed anche in Italia. Quali strumenti usare?
Le violenze che le donne subiscono sono in crescente aumento, solo in Italia si calcolano 6 milioni 734.000, pari al 31,9% tra le fasce di età che vanno dai 16 ai 70 anni. Nella maggioranza dei casi, la violenza non è episodica: il 52,9% delle vittime, infatti, ha subito più episodi di violenza e tale quota arriva al 67,1% delle vittime di violenza fisica o sessuale dal partner e al 79% delle vittime di violenza sessuale dal partner.
I partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica e delle forme più gravi di violenza sessuale. La quota di donne che non parla con nessuno della violenza subita è elevata, pari al 53%.
Troppo spesso le coppie in crisi sono lasciate al loro destino in un momento come quello della separazione o del divorzio, che rappresenta per molti un lutto difficile da sopportare ed elaborare. Nel 30% dei casi le separazioni sono accompagnate da reati intrafamiliari, molti dei quali sfociano successivamente in gesti estremi. Occorre come più volte denunciato dall’Associazione Matrimonialisti Italiani AMI, potenziare i centri antiviolenza ed introdurre, specie nelle separazioni più conflittuali, percorsi di mediazione familiare e/o l’ausilio di psicoterapeuti della coppia specializzati nella prevenzione delle violenze familiari. Le forme di violenza verbale all’interno della vita matrimoniale non devono e non possono più essere sottovalutate. Nel 65% dei casi di omicidio o violenza in famiglia vi erano stati già pericolosi segnali di violenza o minacce, negligentemente sottovalutate da forze dell’ordine, giudici, avvocati, medici, psicologi ecc.
Il 15 settembre p.v. presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, daremo corso ad un seminario di studi sulle “Strategie investigative nello Stalking”, organizzato dal CONSAP (Confederazione Sindacale Autonoma di Polizia), ICAA ( International Crime Analysis Association), Centro Studi in Scienze Criminologico Forensi AMI (Associazione Matrimonialisti Italiani), AGIFOR (Associazione Giovanile Forense), HELP FAMILY (associazione di supporto alla famiglia), FONDAZIONE MOVIMENTO BAMBINO, GIURISTI & DIRITTO, CRIMENETWORK TV, H3G, Radio Bimbo, ARGOS, AIRIN (associazione ingegneri di Roma per l’innovazione).
Il seminario analizza le principali problematiche tecniche (psicologiche, legali e investigative) di intervento nei casi di stalking connessi alla relazione di coppia e all’attività professionale di alcune professioni di aiuto (medici, psicologi, avvocati ecc.). Viene proposto un approccio innovativo al problema stalking sottolineando alcuni aspetti di difficile applicazione dell’attuale normativa e el difficoltà investigative. Nel corso dell’evento verranno illustrate le moderne tecniche di valutazione del rischio e di intervento in questo ambito, scaturite dall’esperienza di ricerca sul campo dell’ICAA.
Le donne sono più emancipate e libere e quindi vanno incontro maggiorente a pericoli? O il mondo degli uomini è impazzito? Inversione dei ruoli e senso di possesso sconfitto?
Le donne economicamente autonome sono sicuramente più a rischio perché si sentono più forti nella decisione di troncare una relazione fatta di violenze. I dati statistici parlano di violenza maggiore a Nord 11%, 5% al Centro e l’1% al Sud. Il movente l’essere stato lasciato in 13 casi, la gelosia in 2 casi, l’affidamento dei figli 1 caso.
Lo stalking è solo femminile? Oppure si chiama con una parola inglese qualcosa che è sempre esistita? Gli innamorati delusi sono sempre esistiti.
Nel 2002 si inizia a parlare di Stalking non esiste ancora una legge ed i giornali mutuano la parola dalla cronaca anglosassone. Il movente è sempre lo stesso: il rifiuto verso una relazione indesiderata o la separazione. La vendetta viene attuata con molestie, minacce, offese. A volte con l’omicidio e spesso l’uomo era stato già denunciato. Pochissimi i casi di stalking al femminile.
I questi anni si è continuato a parlare di stalking che culmineranno nel 2009 con la legge sugli atti persecutori, quasi tutte le storie parlano di delitti d’amore “non potevo più vivere senza di lei” o “l’ho fatto per amore” frasi pronunciate dai rei. Ci si chiede che tipo d’amore sia e soprattutto se sia amore, forse sarebbe meglio chiamarlo vendetta, ossessione, possesso, rabbia.
Consiglieresti ad una ragazza di intraprendere il tuo lavoro?
Per me è più una passione che un lavoro, mi piace comunicare ed aiutare le persone in difficoltà. Mi trovo spesso a confrontarmi con psicologi, medici, avvocati, forze dell’ordine e la volontà di tutti è tesa alla prevenzione a far si che la cronaca non debba più registrare l’escalation della violenza soprattutto in ambito familiare.
==========================================
Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza con tesi in diritto penale su un tema oggi scottante: “Problematiche giuridiche e medico legali dell’eutanasia”. Ha conseguito anche la laurea in laurea in Scienze Politiche e Sociali presso la Libera Università degli Studi S. Pio V di Roma con tesi in psicopatologia forense su un altro tema oggi molto in voga“Satanismo: mania magica, dall’ansia alle parafilie nelle sette sataniche e occultiste”. Psicopatologia e percorsi della mente. Alla fine master Internazionale di II° livello in Scienze Criminologico Forensi presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza I Facoltà di Medicina cattedra di Psicopatologia Forense del Prof. Vincenzo Maria Mastronardi “Le capacità genitoriali, aspetti valutativi e peritali alla luce della Legge n. 54/2006 sull’affido condiviso.