Un format per la realtà è uno studio puntuale, scritto con taglio divulgativo, che incrocia il segmento letterario con uno dei momenti fondanti della televisione italiana, quello della fine del monopolio RAI
Incontro alla libreria Laterza di Bari con Marina Mongelli, autrice di “Un format per la realtà”.
Il gruppo ”63 tra letteratura e tv” (Ed. Stilo), che ha dialogato sul contenuto del suo libro con Daniele Maria Pegorari.
Marina Mongelli è una giovane studiosa laureata in Filologia Moderna all’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’; questo è il suo primo libro, frutto della rielaborazione della tesi di Laurea magistrale in Sociologia della letteratura.
La ricerca porta a mettere in evidenza, senza malinconiche retrospettive, una evoluzione nel modo di comunicare con il mezzo televisivo in Italia.Partendo dagli inizi con trasmissione di insegnamento e informazione molto filtrate e schematiche, che inondavano spazio alla creatività passa all’esame dell’avvento di n gruppo di intellettuali post sessantottini della terza rete Rai.
Cosa succede quando un’esperienza avanguardistica incontra un mass medium? E se la riflessione su forma e contenuto si traduce in invenzione di format sperimentali che devono anche tener conto dell’audience?
Angelo Guglielmi, intellettuale del Gruppo 63, divenuto direttore di Rai Tre nel 1968 (un regalo inaspettato, consegnato con leggerezza) applica la categoria di cultura, intesa nel suo senso più ampio, alla creazione di trasmissioni come Telefono giallo, Un giorno in pretura, Blob: si tratta di una deviazione dal progetto condiviso, fra gli altri, con Umberto Eco ed Edoardo Sanguineti oppure della giusta declinazione di un concetto in base al mezzo che lo veicola?
E sebbene questa declinazione abbia aperto la strada ai reality show e a format che hanno ben poco di culturale, Guglielmi non rinnega certo le sue scelte, frutto di precise strategie. Un format per la realtà è uno studio puntuale, scritto con taglio divulgativo, che incrocia il segmento letterario con uno dei momenti fondanti della televisione italiana, quello della fine del monopolio Rai e della comparsa della tv commerciale, incarnata alla perfezione da Mediaset.