Giornata di celebrazione..non di “festa.
Io odio l’8 marzo. Dico sul serio, lo odio. Profondamente. Lo odio col suo carico di carovane di donne in libera uscita, lo odio con le sue mimose di plastica su scatole di cioccolatini, con quelle comprate a prezzo folle da fiorai
Odio l’8 marzo con le sue celebrazioni settarie, le sue omissioni legislative durante tutto l’anno, gli organismi di partito ghettizzanti, usati solo come bacino di voti all’occorrenza. Odio l’8 marzo che lava la coscienza ad uomini distanti, violenti o solo semplicemente ignavi che lo usano come viatico per sentirsi bravi e solidali un giorno all’anno. Odio l’8 marzo festeggiato solo dalle donne. Lo vorrei festeggiato dagli uomini, da tutti gli esseri umani. Vorrei una festa dell’Umanita’, dell’essere solidali, del non prevaricarsi, del rispetto,della uguaglianza , sempre.Odio l’8 marzo usato dal marketing di aziende che poi sbattono cosce e tette in prima pagina gli altri 364 giorni per vendere cose.
Odio l’8 marzo di ragazzine ormai ignare di quello che significa,di mamme che se ne sono dimenticate o che non l’hanno mai saputo. Odio l’8 marzo delle donne senza ironia, coscienza di se’, di donne che non sanno accettarsi con indulgenza e fuori da schemi imposti. L’8 marzo di donne realizzate solo su tacchi 12 che si costringono da sole in una immagine che , alla fine,l e imprigiona e frustra. Odio l’8 marzo di “50 sfumature di grigio” al cinema una sera, e di rosso sangue versato di tante tutto l’anno .
Odio l’8 marzo di donne ancora con sensi di colpa,l ’8 marzo di mamme che non possono lavorare perche’ costa di piu’ farlo che stare a casa. Odio l’8 marzo del dover scegliere ancora fra casa e famiglia, di una economia in cui il lavoro per le donne e’ un lusso in piu’. L’8 marzo di bambine tutte uguali allevate a telefilm , portate dalle estetiste anche alle elementari da mamme cresciute con programmi che annacquano il cervello. Odio l’8 marzo con mimose di cui non si sa piu’ ne’ la storia ne’ la provenienza.
Lo amerei, invece,l’8 marzo..come l’amavo..e tanto …Amerei l’8 marzo del Ricordo , per esempio.L’8 marzo del ricordo di una ragazza italiana, Teresa Mattei che l’ha scelta la mimosa, per esempio….se solo qualcuno, a volte, se ne ricordasse. Che ha scelto Lei..la mimosa, come simbolo di questa giornata. Giornata di celebrazione..non di “festa”. La mimosa perche’ fiore semplice , spontaneo…disponibile per tutti. Amerei l’8 marzo del ricordo di questa ragazza degli anni venti, di questa ragazza che a 17 anni si fece espellere da tutte le scuole del Regno per non assistere alle lezioni sulla difesa della razza,per esempio. Amerei l’8 marzo del ricordo di questa ragazza ex partigiana che, poco piu’ che ventenne, scrisse l’articolo 3 della nostra Costituzione…quello sull’Uguaglianza…di tutti noi, di tutti i cittadini. Vorrei amarlo , insomma…questo giorno, tornare a farlo..Come tutte le cose amate alla follia che quando ti deludono e vedi trasformarsi in altro ti fanno soffrire di piu’…come un amore tradito e perso.
Proviamo con il 9 allora..e poi con il 10 ,l’11….e via via andiamo avanti ogni giorno, provando ad amare questi giorni , uno dopo l’altro con una consapevolezza che non celebra ma agisce e “fa” ,insieme .Magari , cosi, accade che arriviamo ad un prossimo 8 marzo. Quello dell’ anno giusto.Quello in cui ci apparira’, celebrandolo, prima di tutto proprio l’immagine di questa ragazza italiana, di Teresa Mattei che scrive a vent’anni questa nostra bistrattata Costituzione,
Tornero’ ad amare l’8 marzo allora, come merita. L’8 marzo in cui rivedremo questo. L’immagine di una donna italiana coraggiosa e appassionata e che scrive di uguaglianza e di diritti .Che ne scrive fiduciosa in tempi non lontani ma che ora sembrano secoli, mentre tiene una mimosa appena colta stretta, stretta forte fra le mani.
( in edicola su LEFT n.8 del 7/3/2015)