Restituire il senso all’8 marzo risvegliando dal torpore quelle generazioni di donne e di ragazze che invece sono nate e cresciute quando la Festa della Donna era gia’ diventata una ricorrenza piu’ simile alla festa della mamma
Nella Giornata Internazionale della Donna cerco di capire quali sia il messaggio piu’ giusto da trasmettere alle mie due figlie di 11 e 14 anni, che non si limiti allo scambio delle mimose e ai convenzionali discorsi che oggi sentiranno fare ovunque sui diritti delle donne, la parità di genere e quant’altro e subito mi rendo conto che l’impresa non e’ ne’ facile, ne’ scontata.
Oggi la nostra generazione dotata di memoria storica per avere vissuto personalmente e direttamente le battaglie per l’emancipazione femminile, dovrebbe cercare di restituire il senso all’8 marzo risvegliando dal torpore quelle generazioni di donne e di ragazze che invece sono nate e cresciute quando la Festa della Donna era gia’ diventata una ricorrenza piu’ simile alla festa della mamma, il cui unico senso sembra essere diventato l’obbligo da parte degli uomini di regalare alle donne il rametto di mimosa, comodamente disponibile anche in pasticceria associato ad una scatola di cioccolatini.
Un sonno tranquillo quello vissuto dalle giovani e dalle giovanissime, probabilmente confortato proprio dal ritenere che ormai esistono già sufficienti garanzie per essere trattate in maniera paritaria al genere maschile in ogni ambito, proprio a seguito delle lotte alle quali hanno preso parte le loro madri e le loro nonne.
Sta a noi invece svegliarle per avvisarle prima possibile che se non saranno anche loro a difendere direttamente e personalmente tali conquiste, si tornera’ rapidamente indietro, come infatti sta accadendo, per avvisarle che mentre loro dormono sonni tranquilli i modelli di riferimento che vengono proposti dai mass media tendono sempre di piu’ a togliere valore al ruolo femminile in tutti gli ambiti della nostra societa’, per avvisarle che la disuguaglianza tra i generi si sta rapidamente accentuando a causa di una crisi economica che tende e tendera’ a relegare sempre di piu’ le donne ad un ruolo subordinato.
Dovremmo svegliare le bambine e le ragazze per avvisarle che l’8 marzo e’ la festa della parita’ di genere e che si tengono appuntate al vestito le mimose, per ricordare ai bambini, ai ragazzi e agli uomini che i contributi, valori e i talenti femminili non soltanto sono indispensabili per costruire un Paese migliore, ma che tali contributi sono assolutamente da considerarsi sempre al pari dei loro .
(Buon 8 Marzo – Lucia)