di Valeria Massenzi -Roma, Lazio
La mia quotidianità è fatta di mille cose: l’essere donna, moglie, madre, nonna, colf e scrittrice.
Come donna so quanti carichi ci portiamo dietro ogni giorno, quanto corriamo e quanto ci impegnano per riuscire a conciliare i nostri vari ruoli. Credo che oggi, se da un lato siamo avvantaggiate rispetto alle nostre nonne, anche grazie alla tecnologia, dall’altro viviamo in questa società come dell’equilibriste.
Il nostro apporto alla famiglia e alla società è fondamentale, ma non sempre cio’ viene riconosciuto.
Ci sono luoghi e comunità, che ancora oggi, considerano la donna un essere inferiore all’uomo. Ci sono donne che, purtroppo, non vengono rispettate, alcune addirittura subiscono soprusi di vario genere.
Da essere umano e da donna mi auguro che il divario tra la differenza di genere si restringa sempre di più, che alla donna venga riconosciuto, ovunque, il suo essere camaleontico, il suo valore familiare e sociale. Non più solo fattrici o portatrici di tacchi a spillo, perchè tra queste due cose c’è un mondo intero, bellissimo.