L’atto di riconoscimento è stato riformato dalla Legge che, sostanzialmente, ha equiparato lo stato giuridico di tutti i figli.
D.
Salve. Sono una ragazza di 25, all ottavo mese di gravidanza. Dal settimo mese, il mio compagno, con il quale non sono legata da matrimonio, ha abbandonato l’abitazione nel quale convivevamo, asserendo di volersi allontanare per prendersi del tempo per se. Premetto che abbiamo iniziato dei lavori di ristrutturazione presso suddetta abitazione, ed abbiamo firmato entrambi il contratto che riportava una spesa di euro 34000. La mia quota è stata saldata, mentre lui non ha mantenuto l’impegno, impedendo così il continuo dei lavori. Inoltre non ha mai sostenuto nessun tipo di spesa durante la gravidanza. Dopo il suo allontanamento, nonostante l’avessi richiamato svariate volte per malesseri fisici, lui ha esplicitamente dichiarato di non volerne sapere nulla. Non ha mai mostrato interesse sia nei miei riguardi che in quelli del figlio. Ho cercato più volte un incontro per poterci riavvicinare ma senza ricevere mai una risposta positiva, anzi sempre è solo parole poco gradevoli. Durante il periodo della sua assenza, ha avuto anche un comportamento poco rispettoso nei miei confronti, in quanto ho dovuto subire dei tradimenti, ha rinnegato il figlio e ha calunniato il mio nome e quello dei miei genitori, causandomi un elevato stress che ha comportato degli scompensi alla gravidanza. Adesso io come dovrei comportarmi? Non mi fido più della sua persona, e continua a cercarmi per discutere attribuendo alla mia persona tutte le colpe. Al bambino ci sto pensando autonomamente, sostenendo da sola anche tutte le spese.
Inoltre il mio ex compagno non si fa neppure sentire telefonicamente, io ho l obbligo di avvisarlo della data del parto? Perché viste le circostanze a questo punto, vedendo che non ha nessun interesse nei confronti del bambino, e ha solo l interesse di sapere la data del parto per poter prendere i 45giorni di licenza di paternità, vorrei sapere se ho l obbligo di informarlo.
In attesa di risposta,
Vi porgo Cordiali Saluti.
R.
Gent.ma Signora,
da quanto da Lei rappresentato, Suo figlio nascerà al di fuori del matrimonio e dovrà essere riconosciuto.
L’atto di riconoscimento è stato riformato dalla Legge n. 219 del 10.12.2012 (attuata con il dlgs 154/2013) che, sostanzialmente, ha equiparato lo stato giuridico di tutti i figli.
Non si parla più, quindi, di figli naturali e figli legittimi, ma solo di figli nati in costanza di matrimonio oppure al di fuori dal matrimonio.
L’atto di riconoscimento è un atto solenne che sia lei, che il suo ex compagno (separatamente o anche congiuntamente) dovrete formalizzare:
1) o nell’atto di nascita;
2) o in una dichiarazione davanti all’Ufficiale dello stato civile;
3) o in un atto pubblico (cioè redatto da un pubblico ufficiale, quale ad es. un notaio);
4) o in un testamento.
5) o in una domanda presentata al Giudice Tutelare.
Trattandosi di un atto solenne, questo – una volta effettuato- non potrà più essere revocato.
Qualora il suo ex compagno non intenda effettuare l’atto di riconoscimento, al bimbo verrà attribuito il cognome del genitore che lo ha riconosciuto e, quindi, il Suo.
Nel caso il padre avesse, poi, un ripensamento per poter effettuare il riconoscimento dovrà ottenere il Suo consenso.
In caso di diniego del consenso, questi potrà rivolgersi al Tribunale che, valutato l’interesse del figlio, deciderà se concedere l’autorizzazione al preteso riconoscimento o meno.
Con il riconoscimento sorgono in capo al genitore una serie di doveri costituzionalmente garantiti quali il dovere al mantenimento, all’educazione ed all’istruzione della prole, ma sorge anche il diritto del figlio ad essere assistito moralmente, a crescere con la propria famiglia, ad essere riconosciuto come parente dei parenti del proprio genitore, nonché ad essere ascoltato in tutte le questioni e le procedure che lo riguardano.
Diritti e doveri che sorgono con il riconoscimento.
Tuttavia, nel caso in cui il suo ex compagno non intenda provvedere al riconoscimento del bimbo, Lei potrà – nell’interesse di Suo figlio e quale genitore esercente la potestà genitoriale sul minore – chiedere al Tribunale di emettere un provvedimento di dichiarazione giudiziale di paternità naturale.
Trattasi di una sentenza di accertamento della paternità del suo ex compagno nonché dichiarativa dello status del bimbo come figlio naturale riconosciuto.
Quanto all’ultima domanda:
Avv. Vincenza Paese