Dal 26 maggio al 2 giugno si tiene a Roma la mostra su donne e lavoro,. organizzata da Toponomastica femminile
Collegate dal filo conduttore delle pari opportunità, sono esposte al 5° piano della Centrale Montemartini di Roma immagini storiche, foto attuali e targhe stradali di donne che da sempre agiscono nell’ombra e in piena luce, davanti a una metà del mondo che non ha occhi per notarle.
I 71 pannelli che compongono la mostra, nata per essere itinerante e in perenne ampliamento, provengono da tutta Italia e vogliono sollecitare una riflessione sull’impegno lavorativo delle donne, costantemente presente e in continua evoluzione, come ricordano letterate e giornaliste, modelle e artiste, operaie e contadine, corallare e portatrici d’ardesia, astrofisiche e astronaute, femminote e acquarole, sessolote e balie, musiciste e politiche, tabacchine e archeologhe esposte in sala.
L’assenza di tracce e riconoscimenti femminili sul territorio porta a riproporre stereotipi di genere largamente superati dalla reale dinamica sociale, che vede da tempo le donne protagoniste della vita professionale e pubblica.
Attraverso inclusioni ed esclusioni dalla memoria collettiva, le targhe stradali sono in grado di far riemergere storie rimosse e contribuiscono ad aprire gli orizzonti a nuove generazioni alla ricerca di una propria identità. Riportando a galla il vissuto e l’agito delle donne si combattono stereotipi e violenze. Sulle pareti della sala, accanto a foto d’epoca e ritratti, campeggiano dunque le testimonianze odonomastiche del lavoro femminile: strade e vicoli intitolati a lavandaie, fioraie, mondariso, maestre, filatrici, setaiole, cernitrici, ricamatrici, sartine, raccoglitrici, pastorelle e badesse.
La mostra si apre nella stessa giornata della premiazione del concorso didattico nazionale Sulle vie della parità 2015, lanciato dall’Associazione Toponomastica femminile e dalla FNISM e patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma: presenti alla premiazione oltre 400 studenti, docenti e genitori intervenuti da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.