Il prossimo Consiglio regionale pugliese non sarà definito ”locale per soli uomini ” solo per merito del movimento 5 stelle.
Ricordo ancora l’incontro in commissione statutaria della Regione Puglia per ascoltare l’evoluzione della legge elettorale
Noi del comitato 50/50 con le nostre 30.000 firme raccolte, in silenzio ad ascoltare lo scempio che si andava realizzando sulla parità di genere. Eravamo approdate li dopo tante discussioni e riflessioni sul più efficace strumento per una rappresentazione paritaria ed eravamo giunte alla decisione che i nostri tre punti: il 50/50 con l’inammissibilità e la doppia preferenza erano il primo passo per provare a smuovere quella forza auto conservatrice del potere maschile che ci aveva finora tenute fuori.
Bene in quella giornata avevamo incontrato, in Commissione anche i rappresentanti del movimento 5 stelle che portavano in quelle stanze la loro proposta di legge elettorale. Ci dissero subito che sulla doppia preferenza non erano d’accordo.
Loro le donne le eleggevano. Le loro liste composte raccogliendo il gradimento via web rendevano i loro elettori più liberi in fatto di preferenze.
I risultati danno loro ragione e svelano la contraddizione che avevamo cercato di rimuovere cercando consenso con la raccolta delle firme per la nostra legge di iniziativa popolare al di fuori dei partiti!
Ma in consiglio, per l’approvazione i partiti c’erano e con il voto segreto ne hanno decretato la morte.
Ora nel prossimo Consiglio regionale pugliese che non sarà definito locale per soli uomini per merito del movimento 5 stelle.
Infatti delle 275 mila schede elettorali per loro, soltanto 109 mila indicavano il consigliere e Le selezioni, così organizzate, le donne le hanno superate con agilità.
Al contrario Il PD pugliese, con i suoi 13 uomini eletti, 9 dei quali uscenti, risulta inespugnabile per tutte quelle che pur con la chimera della posizione di capolista hanno dovuto arrendersi a chi da anni come assessore, consigliere, e dirigente di partito ha reso impossibile la partita
Uguale situazione è accaduta in tutti i partiti di centrosinistra che, oltre alle buone intenzioni sulla parità, non hanno attuato, attraverso le liste e la battaglia elettorale, nessun meccanismo per sostenere le candidature delle donne.
L’ Unica donna eletta in Puglia nel centro destra è di Forza Italia, frantumato e quindi scalabile ma ahimè figlia di un vecchio politico!