Le donne somale restano nell’ombra, forse invisibili persino a se stesse.
Di loro non si parla mai. Restano nell’ombra, forse invisibili persino a se stesse.
Sono le donne somale, stuprate quotidianamente dai miliziani di al Shabaab sotto gli occhi di tutti e senza sperare di ottenere aiuto da passanti occasionali.
In base alle regole dell’organizzazione insurrezionale jihadista denunciare una violenza fisica è da criminali.
E come se ciò non bastasse, spesso le vittime vengono lapidate o picchiate a morte per aver reso pubblica l’offerta ricevuta.
Gli estremisti ovviamente negano l’evidenza dei fatti e ribadiscono inoltre un‘intransigenza assoluta nei confronti delle donne che rifiutano a priori i matrimoni forzati e divulgano invece tutta la brutalità di cui continuano a essere oggetto.
“Seguiamo l’ispirazione dei fratelli wahabiti in tutto e per tutto, ha specificato un miliziano.”le donne sono importanti , ma devono seguire le regole: è impensabile”, ha concluso, “che abbiano gli stessi diritti di noi uomini”.
Un vero pugno nello stomaco del mondo cosiddetto civilizzato. Che sa e non parla. O che al contrario preferisce ignorare la triste verità che potrebbe intaccare le sue virtuali certezze.