Il colloquio va preparato, proprio come un esame o come una battaglia, e tanto più riuscirete a razionalizzare e a prepararvi, tanto più la notte sarà tranquilla e porterà ristoro.
Nel II capitolo dei Promessi sposi si racconta che il Principe di Condé, la notte prima della battaglia di Rocroi, dormì sonni del tutto tranquilli, perché sapeva già cosa fare ed aveva dato tutte le disposizioni ai suoi. Don Abbondio invece, passò una notte bella agitata visto che se la faceva sotto e non era preparato su come avrebbe affrontato il povero Renzo il giorno successivo. Anche Venditti, la notte prima dell’esame, la passò a girovagare per Roma senza riuscire a dormire, in una notte di giovani attori, pizze fredde e di calzoni, notte di sogni di coppe e di campioni…
Anche la notte prima di un colloquio, soprattutto se per noi è importante, può essere una notte tormentata. Vi siete mai chieste il perché? Perché il colloquio va preparato, proprio come un esame o come una battaglia, e tanto più riuscirete a razionalizzare e a prepararvi, tanto più la vostra notte sarà tranquilla e vi porterà ristoro. Del resto, credete che Venditti avrebbe girovagato per Roma per una notte intera se ci avesse capito una mazza di matematica (e ringraziamo il Cielo che fosse così, perché la canzone è troppo bella e la nostra maturità non sarebbe stata la stessa senza il suo capolavoro)?
Il colloquio si prepara il giorno prima. Nel fatidico “the day before”, ci si mette a tavolino con noi stesse e si fa mente locale per prepararci alla battaglia. Quanto più studieremo e rifletteremo sul nostro colloquio, tanto meno l’ansia farà capolino… o per lo meno riusciremo a tenerla a bada (e noi donne, di ansia, ne abbiamo da vendere!).
Ma allora: su cosa è bene focalizzarsi? In primis, cerchiamo di carpire quante più informazioni possibili dall’annuncio di lavoro o da quanto ci è stato detto sul colloquio (piccola parentesi: ogni volta che ci candidiamo per un posto di lavoro, è buona cosa conservare il testo dell’annuncio). Di solito, l’annuncio ci dice: l’azienda (o il tipo di azienda) per cui faremo il colloquio, le mansioni e competenze richieste, le caratteristiche personali e tecniche ricercate e tante altre informazioni che per noi rappresentano un vero tesoro dei pirati.
A questo punto:
– Apriamo il nostro armadio e decidiamo cosa metterci. Qualcosa di formale, semplice e che ci faccia sentire a nostro agio. Se lo prepariamo fin da ora, non ci troveremo domani ad un’ora dal colloquio ad imprecare contro la nostra camicetta preferita che ha una super patacca di sugo proprio sul davanti!
– Prepariamoci una bella autopresentazione di 3 o 4 minuti, chiara, lineare e cronologicamente ordinata riguardo al nostro percorso accademico e professionale: del resto, nel 99% dei casi l’Incipit del colloquio non è il fatidico “Mi parli di Lei?”
– Se la conosciamo, studiamo il sito dell’azienda per cui facciamo il colloquio. Cerchiamo di carpire più informazioni possibili sui valori aziendali, la Mission, i dati, il fatturato e qualsiasi altra informazione e curiosità. Come se ci preparassimo per un esame. Il selezionatore apprezzerà sicuramente il fatto di avere davanti una persona che ha avuto il pensiero di documentarsi prima sull’azienda. In più, potremo essere preparate di fonte a domande come Cosa sa della nostra azienda? o Perché le interessa lavorare con noi?
– Gnozi s’auton, conosci te stesso, dicevano i Greci. Conosci te stesso per riflettere su quelli che sono i tuoi punti di forza (da esaltare: in fondo il colloquio è un’operazione di Marketing) e i punti di debolezza e gli ambiti in cui è meglio non andare a parare (ognuno ha i suo scheletri nell’armadio). Conosci alla perfezione il tuo Curriculum, le date e possibili informazioni su cui è meglio non portare il discorso o tranelli in cui potresti cadere. Prepariamoci in anticipo a rispondere con positività alle domande scomode.
– E’ bene prepararsi anche a rispondere alla famosa domanda: mi dica 3 pregi e 3 difetti. Domanda odiosa, è vero, ma possiamo tranquillamente cavarcela preparandoci mentalmente 3 nostri pregi (che sicuramente abbiamo) e inventare”a tavolino” 3 nostri difetti. Un esempio? Se l’annuncio di lavoro richiede una persona con forte resistenza allo stress, potremmo prepararci un bel Sono uno che non riesce a stare senza far niente a lavoro, ho sempre bisogno di fare qualcosa: apparentemente vi state dando delle schizzate, ma in pratica comunicherete il messaggio che amate i carichi di lavoro pesanti e tutto lo stress che ne deriva.
– Pensate anche a qualche bella domandina da fare alla fine del colloquio: domande che attengano all’azienda ed al lavoro. Quali sono le attività giornaliere? Quali sono i valori aziendali? In modo che evitiate di scivolare in bucce di banane tipo Quante ferie ci sono? E’ prevista la pausa sigaretta?
– Infine, Last but not least: cercate piu’ informazioni possibili sulla persona che incontrerete. Studiatevi il suo profilo sui Social, leggetevi le varie pagine che compaiono dopo aver googlato il suo nome: quante più informazioni avrete, tanto più “ridimensionerete” l’ansia, vi ricorderete che avete davanti una persona in carne ed ossa e magari riuscirete anche a creare empatia con il vostro interlocutore.
Preparare tutto questo vi farà sicuramente andare a nanna con una sensazione di aver fatto il vostro dovere e tutto ciò che è in vostro potere per vincere la battaglia.
Buonanotte, principe di Condé… E in bocca al lupo per domani!