’All you can eat’’ dove il mangiare è più un traguardo, una gara che un obiettivo.
Mi sono chiesta molte volte perché, mentre in gran parte del mondo si fa la fame, altrove invece si mangia per ingordigia o per occupare il proprio tempo. L’obesità si sa la fa da padrona in paesi ricchi ed ‘’evoluti’’. Addirittura il cibo asiatico, a base di riso, vegetali e pesce è arrivato a diventare un ammasso di pietanze destinate ad esse ingurgitate più che gustate con i frequenti ‘’All you can eat’’ dove il mangiare è più un traguardo che un obiettivo.
Quando ho trovato il libro della filosofa Chiara Lalli intitolato appunto ‘’All you can eat, Atlante alimentare illustrato’’ non ho potuto trattenermi dall’intervistarne l’autrice.
Laureata in filosofia, e specializzata in bioetica ha scritto alcuni libri e saggi. Oltre i suoi ultimi libri ‘’Secondo le mie forze e il mio giudizio. Chi decide sul fine vita. Morire nel mondo contemporaneo” (Il Saggiatore 2014) e ”La verità, vi prego, sull’aborto (Fandango 2013)”troviamo”All you can eat. Atlante alimentare illustrato”. Il libro sembra si occupi di qualcosa di apparentemente più leggero: il Cib0. Tuttavia è un’impressione perché anche qui viene fuori la natura bioetica e filosofica di Chiara: cosa più dell’Alimentazione condiziona e definisce le nostre identità, il nostro modo di essere e vivere nel mondo?
In effetti anche nel mangiare si possono intravedere temi etici e sociali. Siamo liberi nel mangiare o le nostre scelte sono condizionate da abitudini familiari (’obesità) e sociali (l’anoressia e bulimia)?
Per raccontarci questo tema così a la pàge in questo momento l’autrice utilizza un linguaggio ironico, usando quadretti, divertenti ma spesso feroci.
Partendo dalla detentrice del frigo sempre pieno a quella che sta continuamente a dieta dal lunedì successivo, ai fanatici dell’abbuffata (‘’All can eat’’ – che dà il nome al libro) ai sommelier raffinati e fin troppo eloquenti, per passare al vegano puro e al crudista convinto a infine al salutista sicuro che così facendo si guadagnerà una lunga vita .
In questo ventaglio di personaggi e situazioni, la Lalli parla anche dei mutamenti sociali, avvenuti nella nostra cultura culinaria, dall’apparizione dei primi cinesi al passaggio al cibo etnico di tutte le nazionalità e alla ricerca naturalistica del posto dove si mangia bene e a poco prezzo.
Per finire alla frase finale che lascia anche a noi alcuni interrogativi: ‘’Gli appartenenti alla specie umana che mangiano tutto e non rompono i coglioni, si sono estinti?’’