Online da poche settimane il network che riunisce i talenti della Generazione Erasmus.
Dopo cinque anni dalla laurea il tasso di disoccupazione scende del 23% e la maggioranza degli head hunter e delle società di recruitment intervistati dichiara che gli ex Erasmus hanno tutte le skill ricercate per i profili da assorbire in azienda
Ad oggi i numeri del programma Erasmus sono questi: oltre 30 paesi aderenti, un migliaio di atenei coinvolti e circa 3 milioni di studenti che possono riportare questa esperienza nel loro curriculum vitae. L’Erasmus è il programma europeo per la mobilità internazionale degli studenti, nato nel 1987 ha festeggiato i suoi primi 25 anni nel 2012, anno in cui il nostro Paese è stato chiamato dalla Commissione ad essere Ambasciatore del programma. L’Italia infatti è sempre stata nelle posizioni di vertice per giovani studenti in partenza e in arrivo, preceduta solo da Francia, Germania e Spagna.
Riunire quindi la Generazione Erasmus. Come? Un gruppo di amici, tra cui Francesco Cappè, Nicola Filizola e Marco Mazzini che sono oggi i fondatori di Fondazione Garagerasmus, ha così organizzato un giro in autobus nel 2012, ciascuno sulla scorta della propria esperienza Erasmus all’estero. La meta è stata Bruxelles e proprio in quella che è la città che rappresenta l’Europa hanno lanciato un appello per sostenere e valorizzare la Generazione Erasmus
Sono passati quasi 3 anni, è arrivato sin da subito il supporto della Regione Toscana, un supporto lungimirante e visionario. Progressivamente si è creato un network di Università che ha creduto nell’appello e che ha reso possibile Check-in Europe 2.0, la piattaforma presentata a Bruxelles lo scorso mese di giugno in occasione del Kick off meetind di ESAA, l’associazione ombrello che raggruppa le 4 principali associazioni degli studenti, tra cui Fondazione GaragErasmus, unico network professionale che valorizza l’esperienza Erasmus in termini di curriculum.
Con Check-in Europe 2.0, la Fondazione vuole connettere gli ex studenti Erasmus con le imprese che in Europa cercano giovani come loro: aperti alla mobilità, allo scambio culturale, multilingue e intraprendenti. Ragazzi che non hanno paura di affrontare il quotidiano in un Paese diverso da quello di nascita e che, grazie all’esperienza Erasmus, hanno una mente aperta e flessibile.
Come dimostrato dalle ricerche svolte per conto della Commissione Europea, il profilo dell’ex Erasmus ha caratteristiche ben precise: maggior fiducia in se stessi, maggior perseveranza, flessibilità, propensione all’impresa e al nuovo. Tutte softskill che, in un mercato come quello attuale, rappresentano dei veri punti di forza.
Check-in Europe 2.0 è stata lanciata lo scorso 10 giugno e lo sviluppo è stato assegnato, dopo una selezione tra diverse realtà in startup, a WeTipp il cui founder è Damiano Ramazzotti. Entrare a far parte del network è molto semplice: ci si iscrive e si estende così il proprio network a livello internazionale indicando in primis le proprie esperienze Erasmus o equivalenti. Si può poi procedere indicando eventuali destinazioni europee per possibili posizioni lavorative, inserire i propri interessi e le skill che caratterizzano il cv. Sarà possibile anche condividere idee di business e ricercare eventuali partner con cui svilupparle, iscriversi e partecipare ad eventi internazionali.
Non solo online. La Generazione Erasmus di garagErasmus potrà trovarsi e incontrarsi anche fisicamente attraverso i Meet Up locali in aeroporto, un non luogo che da sempre segna il passaggio con partenze e arrivi: Lisbona, Tour, Istanbul, Atene e Praga quelli già attivi.L’obiettivo è quello di arrivare a 200 Meet Ups in 50 città nel 2017. Per far sì che tutto questo accada Fondazione garaGerasmus ha bisogno di supporto dalle amministrazioni locali come dalle associazioni di imprese per stimolare la rete sul territorio. I Meet Up offrono numerosi format per creare nuovi momenti di incontro basati sulla mobilità e offrono un nuovo approccio per ricercare nuovi talenti per le proprie aziende.
L’Unione Europea ha dato un fortissimo endorsement al progetto grazie al modo innovativo in cui permette di profilare competenze ed interessi degli utenti, e alla loro esperienza nel settore. Tutti i partecipanti all’Erasmus avranno accesso alla piattaforma.
Nel 2020 ci saranno oltre cinque milioni di alumni Erasmus. Appare molto chiaramente il potenziale che abbiano a livello europeo, grazie a decenni d’investimenti nella mobilità, anche alla luce del recente studio presentato dalla Commissione Europa: dopo cinque anni dalla laurea il tasso di disoccupazione scende del 23% e la maggioranza degli head hunter e delle società di recruitment intervistati dichiara che gli ex Erasmus hanno tutte le skill ricercate per i profili da assorbire in azienda.
Non resta che cliccare su www.public.checkineurope.org e prendere il volo per l’Europa, e se sono passati un po’ di anni dal primo Erasmus si possono sempre ritrovare gli amici di un tempo! Buon viaggio.