Bisogna veramente rinunciare ai piaceri del cibo a una certa età?
È diffusa l’idea che la terza età debba coincidere con la rinuncia a molti piaceri della vita, soprattutto a quelli della tavola. E si comincia a farne le spese: i figli non perdono occasione per dire che questo fa male e quest’altro non fa bene. Qualche dubbio viene: bisogna veramente rinunciare ai piaceri del cibo a una certa età?
La risposta è “NO. Ovviamente se non ci sono problemi di salute. L’ideale è continuare con le proprie abitudini alimentari. Correggendole, però, se si mangiano sempre le stesse cose. A tutte le età, infatti, è indispensabile che la dieta sia varia, equilibrata e senza eccessi. In poche parole, l’importante è mangiare un po’ di tutto.
Ma quali sono le convinzioni sbagliate di cui fare piazza pulita? Eccome sette, tutte da eliminare.
1) a una certa età non si dovrebbe bere vino. Un bicchiere di vino a pasto non fa male, anzi è stato provato che quello rosso fluidifica il sangue e, quindi, può essere d’aiuto per evitare infarti e ictus.
2) Se non si ha voglia di bere acqua vuol dire che il corpo non ne ha bisogno. L’acqua è indispensabile per mantenere efficienti tutti gli organi. Le persone anziane corrono il rischio di disidratarsi perché spesso avvertono meno la sete. Un litro e mezzo di acqua al giorno è la quantità giusta.
3) Verdura e frutta fresche sono dure da masticare, meglio mangiarle cotte. Con l’invecchiamento i radicali liberi (che fanno “arrugginire le cellule) aumentano. Frutta e verdura cotte sono impoverite delle vitamine che contrastano queste sostanze. Quindi è bene mangiarne metà crude e metà cotte.
4) Una minestra o un caffellatte sono più sani di un risotto o di una pastasciutta. Pasta e riso contengono carboidrati che forniscono energia. Sono indispensabili e quindi non vanno sostituiti con altri cibi.
5) La carne rossa è poco digeribile, meglio quella bianca. La carne è una fonte concentrata di proteine, i “mattoncini dei muscoli. Quindi non deve mancare sulla tavola nemmeno a 70, 80 anni. Vanno bene quattro o cinque porzioni alla settimana, alternando quella rossa a quella bianca (tacchino o pollo).
6) Se non si digerisce il latte si può farne a meno. Dopo i 60anni si dovrebbe bere un bicchiere di latte al giorno per dare all’organismo il calcio necessario a contrastare l’osteoporosi, cioè l’indebolimento dello scheletro. Chi non lo digerisce può sostituirlo con uno yogurt o con un pezzetto di parmigiano. Il calcio, però, viene assorbito solo se si assume la vitamina D che si trova in uova, merluzzo e pesce azzurro. Cibi che vanno mangiati almeno due volte la settimana. Il pesce azzurro contiene anche particolari grassi che mantengono più fluido il sangue.
7) Gli anziani devono mangiare la metà o ingrassano troppo. Le funzioni biologiche rallentano, quindi, il bisogno di calorie diminuisce di circa il 10-15per cento. Una donna ultrasessantenne ha bisogno di circa 1.700 calorie al giorno, un uomo di circa 2.000. ma conta anche il proprio stile di vita: chi, per esempio, ha una vita attiva e fa sport e movimento ha bisogno di più calorie.
Per saperne di più:
DINAMICA MENTALE – autore Mirella M.P. Grillo – Franco Angeli Editore