Tre giovani pugliesi e la spirulina, il ”cibo degli dei”’, l’origine della vita.
Il team Apulia Kundi è composto da 3 giovani pugliesi (di Bari e provincia) che intendono essere parte attiva di un processo di cambiamento del territorio: Raffaele Settanni, tecnico di laboratorio chimico-biologico, con una pluriennale esperienza in aziende alimentari; Flavia Milone, biologa e con un’importante esperienza nell’ambito della ricerca universitaria; Danila Chiapperini, Project Manager con una lunga esperienza nell’ambito della cooperazione allo sviluppo.
Che cos’è la spirulina ed a cosa serve?
La spirulina è l’origine della vita. È una microalga di colore verde-blu, appartenente alla famiglia dei cianobatteri foto sintetizzanti che contiene principi di elevato valore nutrizionale tale da essere definita dalla FAO il “cibo del futuro”.
Per l’essere umano la spirulina è un prodigio della natura per il suo straordinario contenuto di sostanze nutritive. Per questo già gli Aztechi avevano definito la spirulina “il cibo degli dei”.
La spirulina è l’alimento vegetale più completo e nutriente grazie all’elevato contenuto di proteine, 60-65%, tre volte le proteine della carne, in particolare di amminoacidi essenziali, minerali (ferro, magnesio, manganese, potassio, calcio, fosforo, zinco e il raro selenio) e vitamine (A, B, C, E, K, ricca anche della B12, fondamentale per diete vegetariane).
E’ considerato un integratore alimentare sia per diete vegetariane che vegane, per chi pratica sport o possiede carenze alimentari. Assumere spirulina fa bene a tutti perché è un potente antiossidante, favorisce l’azione depurativa dell’organismo e in particolare del fegato e dei reni, protegge il sistema nervoso, mantiene l’elasticità cutanea e la salute di capelli, unghie e occhi, protegge l’organismo dall’insorgenza di patologie cancerogene, rafforza il sistema immunitario, aumenta la resistenza fisica e lo sviluppo muscolare, favorisce migliori prestazioni sul lavoro, nello sport e nello studio, favorisce un veloce recupero dopo malattie e sforzi.
Come è nata l’idea di utilizzare la Spirulina?
L’idea è nata in un villaggio rurale dell’Africa, nel sud del Malawi; durante lo studio di fattibilità di un progetto di cooperazione allo sviluppo ci siamo imbattuti in questa sorprendente conoscenza. Veniva coltivata per un centro nutrizionale e integrata ai pasti dei bambini malnutriti e denutriti nonché per i malati di aids dell’ospedale adiacente al centro nutrizionale. Il fatto che potesse integrare la dieta di persone che presentavano importanti carenze dal punto di vista vitaminico, delle proteine etc ci ha incuriosito moltissimo; è così che è nato lo studio dell’affascinante mondo delle microalghe e poi la nostra storia.
Siete riusciti a realizzare la vostra impresa grazie ai fondi per start up?
Dalla curiosità lo studio e poi l’idea di avviare il primo impianto pilota in Puglia che si è concretizzata grazie alla vincita del bando regionale Principi Attivi, nel 2012, nell’ambito del programma Bollenti Spiriti.
Avete provato altre strade?
Dopo la realizzazione del primo impianto pilota abbiamo svolto diverse ricerche scientifiche grazie anche ad un partenariato sempre più allargato e reti di cooperazione con diversi soggetti. Il mondo delle microalghe oggi riscontra un elevato interesse scientifico per lo sviluppo del green business soprattutto per i sui vasti campi d’applicazione nell’ambito della nutrizione umana ed animale, dell’energia rinnovabile, del trattamento delle acque, cosmetico e in generale per il benessere della persona.
Lavorare in uno staff misto aiuta la creatività?
Il team è stato fondamentale per la realizzazione del’impianto pilota e tutta la fase di ricerca; ed è ancora più fondamentale oggi per la realizzazione dell’idea imprenditoriale. Il buon funzionamento del team di lavoro è garanzia di professionalità e di qualità. Lavorare in uno staff misto aiuta certamente la creatività, il confronto e stimola ad un miglioramento costante.
Ora cosa farete?
Dalla conclusione del progetto ad oggi abbiamo realizzato la fase di follow up. Verificata la fattibilità dell’impianto di coltivazione di spirulina, attualmente stiamo trasformando l’idea in progetto d’impresa attraverso la valorizzazione dei risultati ottenuti.
Stiamo portando avanti non solo la coltivazione ma anche diversi progetti di ricerca. A breve saremo sul mercato con la spirulina ApuliaKundi di alta qualità e pura al 100%; stiamo anche mettendo a punto prodotti funzionali a base di spirulina come la pasta, anche questa a breve in commercio.
Avete avuto delle proposte da investitori?
Le proposte da parte di investitori non sono mancate; l’algacoltura, oggi, può rappresentare una risposta sostenibile alle esigenze nutrizionali e rappresenta un’attività strategica anche per il suo basso impatto ambientale. Questo settore è candidato, quindi, a rispondere alle sempre maggiori esigenze nutrizionali del Pianeta, e per questo motivo rappresenta un’attività strategica per qualsiasi Paese.
Con alcuni investitori stiamo già lavorando ma siamo alla costante ricerca di nuovi investitori sia per poter allargare il nostro progetto imprenditoriale sia per realizzare nuovi prodotti a base di spirulina nonché per indagare nuovi ambiti d’applicazione della microalga.
Oggi la sostenibilità è la chiave dell’innovazione intesa come valorizzazione di un antico sapere, di esperienze e dei risultati della ricerca scientifica. Per tali ragioni Apulia Kundi promuove lo sviluppo di un green business Made in Italy, che coniughi la salvaguardia delle risorse biologiche ed ambientali con uno sviluppo economico sostenibile.
Coniugando tecnologia e progresso in modo naturale, la produzione di spirulina è in sintonia e in equilibrio con la natura, non rilascia, cioè, emissioni che la natura non sia in grado di assorbire nel proprio ciclo vitale.
Coltivare spirulina ha un basso impatto ambientale ed offre più nutrimento per unità agricola di terra di qualsiasi altro cibo; non causa inquinamento, né erosione del terreno, contaminazione di acqua o distruzione forestale, cresce senza pesticidi tossici ed erbicidi. Richiede molta meno acqua ed energia per kg di proteine di qualsiasi altro cibo, inclusa l’energia solare e quella generata; usa 1/3 dell’acqua impiegata dalla soia, 1/6 di quella del grano, 1/50 dell’acqua necessaria per le proteine del manzo.