La forza e il coraggio delle donne raccontata attraverso un’amicizia che attraversa quindici anni di storia italiana.
Di amica del cuore, quasi ogni donna ne ha una. Quella con la quale ci si confronta, confida, interagisce, magari si litiga per poi fare pace. La compagna di studi ma anche di gioco. Strade parallele che si rincontrano, per poi magari un giorno lasciarsi del ma che un giorno quando se ne avrà bisogno si ritroveranno.
Di questo e di altro ci parla Daria Colombo nel suo secondo libro, appena uscito ‘Alla nostra età, con la nostra bellezza’ (il primo era stato ‘Meglio dirselo’ del 2010) , un’inno alla bellezza ed ai rapporti femminili. Moglie di Roberto Vecchioni e sua collaboratrice da oltre vent’anni, per lei la famiglia (tre figli) è stata la cosa più importante della sua vita, sebbene le amiche non la lascino mai.
Perchè un libro sull’amicizia femminile, Daria?
Volevo raccontare l’amicizia tra donne, che non solo esiste, ma è essenziale tant’è che ho ho delle amiche che mi hanno letteralmente salvato la vita.
Un romanz0 sull’amicizia della quotidianità, dello shopping o che?
No, o almeno non solo quella, ma soprattutto sul rapporto con una persona che sai di poter contare nel momento del bisogno. E che questo qualcuno sa che tu ci sei.
E’ quello che accade alle protagoniste del tuo romanzo?
Le protagoniste, Alberta e Lisa sono due donne profondamente diverse, non solo nell’età ma anche nella differente approccio alla vita. Credo molto nella diversità anche generazionale che arricchisce la vita delle persone.
L’ambientazione quindi è milanese? Una città che conosci moto bene…
Milano è un luogo simbolo della nostra storia recente ed è qui che le due amiche si conoscono e le due vite cominciano ad intersecarsi. Nei caratteri di queste due donne la politica avrà una forte influenza, arrivando a cambiare anche l’atteggiamento verso la vita . Il mondo la politica ha il potere e la capacità di essere parte dell’essere umano, e può dunque cambiare le persone.
Ho voluto ambientare il romanzo in un periodo della storia d’Italia che va dal 1992, periodo di Mani Pulite, al 2007, anno della nascita del Partito Democratico.
Sei stata l’iniziatrice dei ‘Girotondi” (che poi vennero consegnati a Nanni Moretti) quindi la politica per te è importante…Questo si riflette anche nel romanzo?
La politica è la relazione con gli altri, e non credo che sentimento e politica siano due cose che possono essere scisse. Quindi anche nel romanzo la politica ha un proprio posto e una delle protagoniste capirà che se non ci si occupa di politica la politica si occuperà di noi, mentre l’altra apprenderà che nella politica, ma soprattutto nella vita, bisogna imparare a mediare, perché non è sempre tutto bianco o tutto nero.
Da cosa nasce il titolo?
Da una considerazione che una fa all’altra, quando decidono che non è più il caso di fare qualcosa che facevano sempre da giovani. E così, scherzando, dicono: ‘Alla nostra età, con la nostra bellezza…
Se dovessi riv0lgerti a qualcuno in caso di necessità, a chi ti appelleresti? Tuo marito, i tuoi figli o alle amiche?
Ad un’amica. Credo che ci sia una generosità maggiore fra donne scevra, molto più che nell’universo maschile, dal giudizio, dalla competizione, perché si va all’essenza della persona.
Daria Colombo – Verona 13 aprile 1955. Giornalista. Scrittrice. Il suo primo romanzo, Meglio dirselo (Rizzoli, 2010) ha vinto il premio Bagutta 2011. Figlia di Vittorino Colombo, è sposata con Roberto Vecchioni.