Non esseri viventi, non cuccioli di volatili, ma scarti di lavorazione
di Marina Clara Borghetti
Prodotti di una catena che riconosce solo il business, il guadagno, costi quel che costi. Questo caso è balzato alla cronaca perchè la soppressione dei pulcini è avvenuta per schiacciamento, mentre normalmente vengon gettati vivi in un tritacarne.
Anche questo è spreco alimentare.
“Azienda in provincia di Brescia. Enormi sacchi pieni di pulcini, “scarti di produzione”:
Gli operai salgono sui sacchi e iniziano a pigiare i cuccioli appena nati con gli stivali, per eliminare senza troppi costi gli “scarti”. I più gracili, i più piccoli, quelli che non sarebbero diventati degli “appetibili polli da carne”.
Le ispezioni che hanno scoperto i fatti risalgono alla scorsa estate, ma la notizia è stata diffusa solo nei giorni scorsi.
Solo in Italia, ogni anno, vengono uccisi circa 30 milioni di pulcini maschi solo dall’ industria delle uova (si tratta di una razza differente da quella allevata per la carne e per il mercato sono “inutilizzabili”).
Biologico, allevato a terra o in gabbia, la sorte dei piccoli “scarti” è sempre quella.”