Di loro si è detto tutto ed il contrario di tutto, si tratta della generazione nata tre il 1946 ed il 1964…
e che fu protagonista soprattutto di profonde trasformazioni politiche, sociali e culturali in ogni parte del mondo, soprattutto in America, ma anche in Europa. In Italia sono stati i figli nati dal dopoguerra in poi, che erano giovani o bambini nel periodo del boom economico, quelli che hanno poi vissuto anche nel nostro Paese le battaglie per l’emancipazione femminile, per i diritti.
I piu’ giovani di loro si trovano adesso nella fascia di eta’ tra i 50 e i 60 anni, che risulta ancora essere quella della popolazione piu’ numerosa, proprio a causa dell’aumento delle nascite che ci fu proprio negli anni ’60 in Italia. E ora, che non viaggiamo piu’ in 500, non vediamo piu’ Carosello e non usiamo piu’ i gettoni telefonici, quelli che i mitici anni ’60 li hanno vissuti potrebbero avere ancora qualcosa da insegnare alle generazioni piu’ giovani oppure per loro e’ arrivato soltanto il momento di mettersi da parte a favore di chi comunica con il social network, guarda la tv in streaming e viaggia in smart ?
Chissa’, forse tra un ‘mi piace’ e l’altro su FB i ragazzi potrebbero pure apprendere dai baby boomers come era la comunicazione ai loro tempi, quando ci si incontrava al muretto, magari arrivandoci con il Ciao o il Boxer, i motorini tanto amati e tanto odiati perche’ si mettevano in moto a pedale, non avevano nemmeno frecce e a volte manco la miscela.
Potrebbero scoprire che a volte parlarsi guardandosi negli occhi e non attraverso un avatar più anche essere più stimolante, intrigante e forse sicuro per stringere quelle relazioni che durano una vita, potrebbero scoprire che i baby boomers non avevano i blog per affermare le loro idee, ma le piazze e che quando ci andavano prima delle bandiere ci portavano i fiori e le chitarre.
E allora, vediamo un po’ oggi chi avrebbe paura dei baby boomers, forse quelli che temono che la gente, soprattutto i giovani, siano di nuovo capaci di stare insieme, ragionare, essere felici e condividere le questioni ed i problemi del mondo direttamente e di persona e non tramite un tag. Ed e’ per questo che loro, noi, che siamo nati in quel periodo storico cosi’ vantaggioso, in quegli anni di boom economico, nei quali tutto sembrava possibile e che abbiamo imparato allora ad amare e a difendere la democrazia e la liberta’, ancora siamo in giro e ci mettiamo in gioco, positivi, propositivi, esplosivi, creativi, leali, come sempre e per come siamo stati abituati ad essere vivendo proprio negli anni ‘60.