Si chiama “A cuor leggero”, perché coniuga lo stile ironico ed effervescente della chick lit con le trame ‘in rosa’ care al pubblico femminile.
È la nuova collana letteraria della casa editrice Cento Autori, che, nata lo scorso giugno, ha già al suo attivo tre volumi e altri tre sono in arrivo. Ne parliamo con Chiara Santoianni, scrittrice, editor e curatrice della collana.
Una nuova collana di chick lit: nel mare magnum della letteratura rivolta alle donne, questo genere riesce ancora a trovare spazio?
Comincerò con un aneddoto: qualche anno fa, sottoposi il mio primo romanzo di chick lit, che di lì a poco sarebbe stato pubblicato da ARPANet, alla direttrice editoriale di un’importante casa editrice, per avere il suo parere. Lei, che ignorava che il libro avesse già destato l’attenzione di un editore, senza neppure leggerlo dichiarò che non avrebbe avuto molte chance, poiché la chick lit era “un genere un po’ in esaurimento”. Oggi, gli scaffali delle librerie continuano a traboccare di romanzi ironici al femminile e, se la produzione anglosassone non accenna a diminuire, per quella italiana si può parlare di un vero e proprio boom. E quel romanzo è tuttora il mio libro più venduto.
Insomma, la passione per una letteratura divertente, che affronti in maniera leggera le tematiche che coinvolgono noi donne (dall’amore al lavoro, dalla competizione alla solidarietà femminile…), nonostante i dubbi e le critiche prosegue indisturbata.
La CentoAutori, finora, non aveva in catalogo romanzi di chick lit. Com’è nato il progetto?
In realtà, già diversi anni fa CentoAutori aveva pubblicato, nella collana “Palpiti”, alcuni romanzi umoristici scritti da donne (e non solo), come Mammina vecchia fa buon brodo, di Anna Magli, sulla maternità tardiva, o il mio Il lavoro più (in)adatto una donna, un resoconto in chiave autoironica del lavoro nella scuola di oggi. Tuttavia, tra quei libri ce n’erano molti ‘seri’. La collana “A cuor leggero” è invece dedicata esclusivamente alla chick lit, e in particolare a quella più ‘giovane’, per consentire un’apertura a nuovi segmenti di mercato. Il mio editore, già ben conosciuto per un altro genere di romanzi (come i gialli di Maurizio De Giovanni, o coraggiosi saggi sulla politica e l’informazione) non poteva ignorare la tendenza verso una letteratura fatta sempre di più dalle donne per le donne, che faccia sorridere e insieme riflettere.
Copertine ‘in rosa’ a colori vivaci, formato tascabile… Tutto farebbe pensare alla solita serie di romanzi di intrattenimento. Eppure, leggendo i vostri libri, si intuisce che, sotto la cover, c’è di più…
Nel momento in cui sono stata invitata a curare una collana di chick lit, in un mondo editoriale letteralmente, è il caso di dire, sommerso dalla produzione, mi sono chiesta: come differenziarci? E ho riflettuto che si poteva lavorare sui contenuti. Dalle sue origini negli anni Novanta, la chick lit aveva un po’ perso lo smalto: la necessità di soddisfare la crescente richiesta del mercato aveva dato vita, secondo me, a una sovrapproduzione non sempre di qualità. Così, ho cercato di utilizzare lo stile moderno, frizzante e ironico tipico del genere per provare a trasmettere stimoli culturali. Mi spiego meglio con qualche esempio. Mi vuoi sposare?, il testo di Elisabetta Belotti, è attraversato da citazioni cinematografiche: un filo conduttore che, da Mastroianni a James Franco, da Woody Allen a Sofia Coppola, dalla commedia hollywoodiana alla fantascienza, fa una carrellata sul cinema dei nostri tempi. In Non voglio essere famosa!, Elena Depaoli fa sorridere i lettori sulle (dis)avventure di Tori, diva per caso trascinata, suo malgrado, nelle maglie intricate della rete dello star-system: quasi a far da contraltare al desiderio di apparire dei nostri tempi, da ‘rovescio della medaglia’ dei vari reality. In Cocktail di cuori, infine, ci sono le strade di Londra, la sua musica, i suoi ristoranti, ma anche riferimenti alla storia e alla politica britannica, al cinema, al femminismo delle origini. E poi, leggendo, potrete imparare a cucinare vegano, a preparare ogni tipo di aperitivo e ad applicare in casa tutti i segreti dello space clearing…
La chick lit si è sempre rivolta a un pubblico femminile giovane ed emancipato. Qual è il potenziale target per i romanzi della collana “A cuor leggero”?
Vorrei sfatare il mito per cui la chick lit, per essere tale, deve contenere “per forza” trame basate su avventure sentimentali e sessuali, accompagnate da un linguaggio irriverente ed esplicito. I libri che abbiamo scelto di mettere in catalogo trattano, sì, il tema dell’amore, ma in chiave scherzosa e ironica; e il registro linguistico adottato da noi autrici rispetta le esigenze delle lettrici di qualsiasi età. Abbiamo cercato di offrire uno stile e dei contenuti che fossero, potenzialmente, adatti anche alle ragazze molto giovani, pur restando attraenti per gli adulti.
Puoi darci qualche anticipazione sulle prossime uscite della collana?
È appena arrivato in libreria Cocktail di cuori, una ‘commedia degli equivoci’ in cui la protagonista, Penelope Pinto (ventiquattrenne italiana studentessa, almeno in apparenza, a Londra), deve cavarsi da un grosso impiccio: non far scoprire ai tradizionalissimi genitori meridionali che lei, in Inghilterra, non sta affatto per conseguire la tanto desiderata − dai suoi − laurea in Medicina; né ha al suo fianco Angelo, il fidanzato perfetto da lei tanto decantato. Infatti, qualcun altro dovrà impersonarlo! Non posso rivelare ancora il quarto titolo in uscita, ma vi anticipo che tratterà un tema di moda tra le ragazze di oggi: la protagonista, infatti, si troverà alle prese, inconsapevolmente, con la ricerca dell’uomo del suo destino… Deciso dalle stelle.
E poi, può anche darsi che uno dei nostri titoli, Non voglio essere famosa! di Elena Depaoli, venga pubblicato in Germania: lo stile brillante di Elena ha attirato l’attenzione di un’agenzia letteraria tedesca, che sta cercando un editore oltreconfine!
Chiara Santoianni, Cocktail di cuori, Cento Autori, ott. 2015, pp. 160, € 7.50
Elena Depaoli, Non voglio essere famosa!, Cento Autori, ago. 2015, pp. 176, € 7.50
Elisabetta Belotti, Mi vuoi sposare?, Cento Autori, giu. 2015, pp. 176, € 7.50
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