L’edizione 2015 del Salone Nazionale dell’imprenditoria si è tenuta il 12 novembre, a Torino, e ha tirato le somme di due anni di lavoro sull’“Italia che cambia”.
7° Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile GammaDonna, #tiriamolesomme: fare rete, sharing economy, contaminazione tradizione-innovazione, comunicazione online, eventi reali, startup. E ancora, valorizzare la diversity in tutte le sue forme (di genere, di etnia, di competenze…), la necessaria vocazione internazionale per ogni impresa che nasce, la concezione dell’errore come parte del processo imprenditoriale, la resilienza. Il tutto, condito da una buona dose di visione, testardaggine, passione e coraggio, immancabili per superare le prime fasi di avvio di un’impresa.
Il segreto della startup di successo? Unione di genio e regolatezza, parafrasando Twitter, social network sul quale si è virtualmente svolto il Salone GammaDonna attraverso i commenti dei partecipanti molto coinvolti dalle storie di successo che hanno ricevuto il Giuliana Bertin Creativity Award [Flazio, Business Source Italy, Alva, Ebios Futura, Casa Netural].
La diretta streaming, che da quest’anno ha coperto l’intero svolgimento dell’evento, ha visto innumerevoli connessioni. Un successo che dimostra quanto l’interesse attorno alle tematiche legate all’imprenditoria e alla valorizzazione di genere siano profondamente sentite.
I 4 focus tematici hanno toccato alcuni degli aspetti fondamentali per qualsiasi impresa, nascente o consolidata che sia: dal focus formazione è emersa la necessità di una formazione continua, con un approccio internazionale, e la proposta alla scuola di far entrare nuovi attori per fornire agli studenti una formazione al lavoro anticipata. “Istruzione e formazione, armi di costruzione di massa” – la bella chiosa di Simone Ravaioli di Cineca/Bestr.
Il focus contaminazione ha approfondito un tema molto attuale, ovvero la necessità di introdurre nuovi elementi nei modelli di business tradizionali. Ecco che il dialogo fra imprese di lunga data e startup innovative oggi si configura non solo come best practice, ma come necessario alla reciproca crescita. Interessante il programma AdottUp avviato da Confindustria attraverso il quale un’azienda tradizionale può “adottare” una startup: innovazione in cambio di esperienza e struttura.
Comunicare l’innovazione è stato il tema centrale del focus comunicazione, in cui si è insistito sull’importanza del web e del coinvolgimento strategico di blogger e influencer sui social media, con l’invito per le aziende a non essere mai troppo auto-referenziali. Valentina Parenti di Valentina Communication ha poi raccontato la trasformazione del Salone GammaDonna dal 2004 ad oggi: un cambiamento radicale nel format e nella promozione che rispecchia emblematicamente l’evoluzione della comunicazione negli ultimi 10 anni.
L’ultimo focus ha riguardato un tema cruciale per tutte le startup, ovvero la sostenibilità finanziaria. Numerosi investitori e rappresentanti di associazioni di venture capital, a confronto con altrettanti imprenditori innovativi, hanno spiegato su quali elementi basano le loro valutazioni, posto che trovare una buona idea è solo il primo step: il team – prima di tutto –, una visione chiara, concrete opportunità di mercato, un business plan esportabile in tutto il mondo.
Particolarmente apprezzato poi il nuovo format introdotto quest’anno dal Salone, ovvero il faccia a faccia fra imprese innovative ed istituzioni. In Italia le “imprese innovative” certificate sono quasi 5.000, e il tema burocratico e fiscale è scottante e gravoso per tutte. Vero è che diversi programmi di finanziamento e bandi regionali ed europei possono rivelarsi molto utili per aggirare i primi ostacoli di funding: fondamentale informarsi per conoscerli.
Il 7° Salone GammaDonna ha voluto mettere ripetutamente allo stesso tavolo startup, imprese tradizionali ed istituzioni e porta a casa un elemento che fa ben sperare per il futuro: un confronto costruttivo fra tutte le parti, con la possibilità di sinergie concrete. Ne sono emblematici i casi di acquisizioni di startup da parte di grandi imprese, ad esempio la Macnil dello “squalo”[1] <#_ftn1> Mariarita Costanza, “scoperta” proprio dal Salone GammaDonna nel 2013, poi acquisita – ma con piena autonomia – dal Gruppo Zucchetti.
Con questi e molti altri spunti si conclude il progetto biennale su “I modelli imprenditoriali emergenti”, portato avanti dall’Associazione GammaDonna e sostenuto dalla Camera di commercio di Torino e dal suo Comitato per l’Imprenditoria Femminile, sotto il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, con il supporto di decine di associazioni di categoria e genere.
[1] La Costanza ha partecipato come investitore (“squalo”) alla prima edizione del programma più innovativo della tv italiana: il reality startup-investitori “Shark Tank”, trasmesso da Italia1 la scorsa primavera.