AYO, About your office, una sorta di Tripadvisor delle aziende, realizzato da Marina Pirella
da tipitosti.it
Tra domanda e offerta di lavoro, stavolta c’è il diritto al contraddittorio. Grazie ad AYO, About your office, una sorta di Tripadvisor delle aziende, realizzato da Marina Pirella, nata a Treviso nell’ ’80, imprenditrice, con una laurea in Relazioni Pubbliche alla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Udine. Il progetto è nato al suo rientro in Italia, avvenuto qualche anno fa, per amore.
“Dopo aver lavorato per alcuni anni a Milano – racconta – nel 2007 ho mollato tutto e mi sono trasferita a Londra, dove sono rimasta per quattro anni e ho lavorato nel settore finanziario, come AML Research (Anti Money Laudering). Conducevo ricerche sul riciclaggio di denaro nei paradisi fiscali per conto di banche di investimento, agenzie legali e di broker. Adoravo il mio lavoro, non mi sono mai sentita presa in giro o sfruttata. Il ritorno in Italia non è stato indolore. A Londra, se vali, ti danno subito fiducia e hai la possibilità di fare carriera. I processi di selezione sono rigidi, però, sei subito ricompensato. C’è trasparenza. Da noi è diverso. Tutto più complicato e con molte zone d’ombra. Ed è proprio pensando ai sacrifici che fanno i ragazzi in Italia per trovare un lavoro, che ho pensato ad AYO”.
L’investimento è stato di circa 100mila euro. “Nel progetto – spiega – ha subito creduto Egomnia, il sito di ricerca lavoro creato nel 2012 da Matteo Achilli. Il finanziatore del progetto è un business angel che, dopo aver puntato per anni sul settore finanziario, ha voluto diversificare e investire su qualcosa di più concreto e sui giovani italiani.
Ci spieghi cosa ha di originale la tua idea?
– Il portale (aboutyouroffice.com), attivo da qualche giorno, raccoglie recensioni anonime di dipendenti, o ex dipendenti, sul proprio posto di lavoro e aiuta i candidati in cerca di impiego nella scelta dell’azienda. Diamo la possibilità ai dipendenti di descrivere in modo anonimo l’ambiente di lavoro e alle aziende di rispondere alle recensioni. L’aspetto nuovo è, appunto, il contraddittorio tra i soggetti. Si possono rilasciare tre tipi di recensione: sull’azienda, sullo stipendio e sul colloquio di lavoro. Ovvio, puntiamo sulla buona fede dei nostri utenti. Tutte le recensioni, belle o brutte che siano, non possono essere né modificate né cancellate dalle aziende. L’obiettivo è far crescere la trasparenza nei confronti del candidato sull’ambiente di lavoro, le possibilità di carriera, le retribuzioni e la gestione delle risorse umane dell’azienda. Il tutto in maniera anonima. Inoltre le aziende possono creare una pagina ufficiale su AYO, che diventa una vetrina per attirare i migliori candidati.
Ci sono filtri per commenti offensivi?
– Certo, ci sono filtri informatici che scattano se le recensioni vengono segnalate dagli utenti come offensive o contrarie all’etica aziendale. Ogni recensione ha una bandierina che si può “flaggare” per segnalare contenuti inappropriati.
Il servizio è gratuito?
– Il portale è gratuito sia per gli utenti che per le aziende. L’account gratuito per le aziende è limitato, ma offre un annuncio di lavoro, che non si paga. Se si vuole accedere a tutte le funzionalità del sito e rispondere senza limiti alle recensioni, si può richiedere l’account a pagamento (35 euro al mese), che tra l’altro mette a disposizione tre annunci di lavoro gratis.
Avete concorrenti?
– Esiste l’americana Glassdoor. In Europa non abbiamo concorrenti. Stiamo lavorando per aggiungere tra qualche mese altri contenuti. Non è facile. In Italia, come ho già detto, portare avanti un’azienda e un progetto come il nostro, è quasi un atto di masochismo. Tantissime leggi, tassazione folle, spese notevoli da notai. A Londra apri una LTD (srl) in cinque minuti, con una sterlina e sei operativo subito. Per fortuna ho una grande passione per il mio lavoro. Lavorare tutti i giorni dalla mattina alle 8 sino alle 2 del mattino successivo non mi pesa. Va messo in conto, se devi gestire la piattaforma con la software house, la comunicazione e il marketing. Ma sin da quando ero a Londra sognavo di realizzare un’ idea tutta mia. Quindi vado avanti. Con fatica, ma super entusiasta.