Otto unioni su dieci sono in crisi a causa di insoddisfazioni reciproche, coscienze postume che ritraggono una totale incomunicabilità
D.
Gentile dottoressa,
le scrivo per illustrarle una situazione in cui mi trovo di recente e dalla quale mi è difficile uscire. Sposata da alcuni anni, separata, conosco un uomo, mio collega di lavoro, molto colto ed affascinante. Me ne innamoro e dopo tot anni di convivenza ci sposiamo. Mio marito non ha voluto avere figli insieme.
Questo è il pregresso.
Ultimamente abbiamo attraversato una crisi matrimoniale che ci ha portato a non stare più insieme per mesi. Tra di noi c’è sempre stato un intenso rapporto sessuale anche se ho avuto sentore, ma mai nessuna certezza, che mio marito abbia avuto delle storie brevi e poco importanti.
Ho allacciato dopo l’estate un rapporto di corrispondenza fitto con una sua vecchia amica. Non avevo nessun sentore o dubbi sulla loro amicizia. Sapevo che erano stati insieme molti anni prima.
Abbiamo parlato di tutto per mesi ma poi un giorno le ho confessato che stavo passando una crisi coniugale e lei ha voluto sapere di più.
A farla breve, alla fine è venuto fuori che ” i due amici” avevano avuto una relazione qualche anno prima. Lei me lo ha confessato con fatica ma ha addotto il motivo della confessione al volermi aiutare a conoscere l’uomo che avevo sposato e che mi stava facendo soffrire.
Ho capito dai suoi racconti che la loro relazione era finita quando lei aveva scoperto che lui aveva altre relazioni in contemporanea.
Alla fine non ce l’ho fatta più ed ho buttato tutto su mio marito dicendogli che sapevo che lui mi aveva tradito ripetutamente
Lui ha negato tutto dicendo peste e corna dell’amica e apostrofandola in malo modo..
Devo confessarle che proprio l’utilizzo di questa veemenza verbale più che la presenza di prove mi ha portato a capire che l’ex amante non mentiva.
Ho chiesto il divorzio per colpa, ma lui smentendo tutte le confessioni dell’amante, mi ha chiesto per acconsentire al divorzio un forte indennizzo, adducendo la richiesta al fatto che anche lui pensava che io avessi avuto un amante…(sue sensazioni, ma nessuna prova)
Ho amato mio marito moltissimo anche se lui ha avuto un rapporto molto freddo nei miei riguardi. Ho sopportato la poca affettività per tenerlo con me. ed ora sono stata così ripagata. Cosa ho sbagliato? E come devo comportarmi con l’amante rea confessa? Lui dice che l’ha fatto per vendetta….
La ringrazio
Maria Stella55
R.
Gentile Maria Stella,
la tua storia sembra uscire dalla trama di una novella piccante di certa narrativa inglese dell’ ottocento.
I personaggi in gioco ci sono tutti…uomini scontenti, imprigionati in ruoli fittizi, bugiardi, mogli tradite che fingono di non vedere né sapere pur di mantenere lo status quo, le convenienze e non solo quelle sociali, “amiche troppo impulsive” che non sanno tacere e in nome di un’alleanza di genere diventano paladine di un femminismo molto difficile da accettare persino dalle stesse donne.
Che dire?
Constatare che otto unioni su dieci sono in crisi a causa di insoddisfazioni reciproche, coscienze postume che ritraggono una totale incomunicabilità, sensi di colpa accompagnati da mancanza di coraggio a sovvertire stati acquisiti socialmente, questi sono i naturali prodromi di situazioni paradossali come la tua.
Dalla mia rubrica ho avuto più volte occasione di sottolineare che la vita è solo quella che noi ci costruiamo giorno per giorno, sbagliando e pagando in prima persona gli errori che commettiamo o che abbiamo commesso per varie circostanze di cui possiamo essere anche in parte assolvibili, pur di mantenere ferme la speranza e la certezza che la sincera coerenza ed il coraggio delle proprie scelte anche difficili, anche sofferte, divengono gli unici ed imprescindibili pilastri dell’evoluzione personale e concretizzano la certezza che la vita è nelle mani e nella forza che ciascuno di noi impiega nel fare le cose.
Non voglio parlare di questo signore che con il suo comportamento dimostra di non tenere a nessuno, il suo spirito seduttivo, abbisognando di conferme continue e frammentarie, ben poco lasciano a lui ed alle sue referenti.
Questo atteggiamento volatile si è rivoltato prima di tutto contro lui stesso che alla fine si ritroverà con ben poco da stringere a livello affettivo e costruttivo di vita.
Per la moglie che ha preferito non vedere si può solo dire che tenere la benda sugli occhi può far facilmente inciampare, quando si cammina, ed anche se ci sono storie di doveri pregressi o legami di parentele acquisite, case insieme, beni comuni o semplicemente accordi di facciata, sarebbe bene per tutti parlarsi chiaramente e piangere un solo giorno invece che rimuginare ed essere infelici e depressi per molti anni della vita, con conseguenze anche fisiche, dal momento che la depressione e l’accidia sono elementi patologici.
Che pensare dell’amica?
Viene subito da dire…Ma perché non è stata zitta?
Che bisogno c’era di condividere per di più con la moglie dell’amante la storia della relazione?
Sembra incredibile, ma credo che il bisogno di parlare non sia stato supportato soltanto da desiderio di vendetta, effimero e poco soddisfacente, ma da una certa alleanza che si genera tra donne contro un uomo che le ha usate senza troppi complimenti e che in ogni caso tutte e due volevano mettere all’angolo.
Ora a pagare sono tutti e tre e con molti interessi e pene personali…lui che combatte, si sente vittima e chiede indennizzi, la moglie tradita platealmente ed offesa nel rapporto che lo rifiuta e rivuole la sua integrità, l’amica che oltre al senso di colpa, si sente usata ed accantonata…
Tutte queste considerazioni per sottolineare con forza, ancora una volta, che è meglio abbandonare l’ipocrisia nei rapporti di coppia per cercare la sincerità anche se può fare molto male, ma sarà uno strappo forte, unico, non una ferita aperta ogni giorno, per tutti i giorni della vita.
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