Donne e lavoro è una mostra itinerante di Toponomastica Femminile
inaugurata il 29 maggio 2015
Centro Commerciale Euroma2, 23 gennaio – 12 febbraio 2016
La presenza femminile nella storia è un patrimonio comune da non perdere, da tramandare alle nuove generazioni e le targhe stradali fanno riemergere nomi e storie utili a mantenere vivo il ricordo di grandi donne. Da qui nasce la ricerca di Toponomastica femminile, che in grandi mostre documentarie presenta al pubblico la storia di tante donne che col loro lavoro hanno contribuito a migliorare la società, ma spesso sono state dimenticate.
Donne e lavoro è una mostra itinerante inaugurata il 29 maggio 2015 nella sala espositiva della Centrale Montemartini di Roma, passata nel mese di settembre a Terni, Biblioteca Comunale e Museo Archeologico, e ora ritorna arricchita a Roma nei corridoi del centro commerciale Euroma2 zona EUR, dal 23 gennaio al 12 febbraio 2016, con il patrocinio del Municipio IX Roma Eur Assessorato alla Cultura e ai Diritti.
Il lavoro femminile è stato vissuto spesso come prolungamento delle attività di famiglia e oltre a svolgere il lavoro di cura, le donne sono state da sempre impegnate in attività tipicamente femminili: sarte, ricamatrici, balie, insegnanti, educatrici, contadine, lavandaie, stiratrici. Solo dal dopoguerra le donne hanno avuto più possibilità di studiare e di prepararsi ad affrontare il mondo competitivo del lavoro, con nuove prospettive, dapprima timidamente poi in maniera sempre più aperta, raggiungendo oggi ruoli professionali un tempo inaccessibili: poliziotte, magistrate, mediche, notaie, politiche, sportive, astronaute e astrofisiche.
Oltre a un ricco repertorio di foto di targhe stradali che ricordano l’opera di tante letterate, poete, giornaliste, politiche, scienziate, artiste, educatrici, Donne e lavoro mette in mostra anche immagini sui mestieri, antichi e nuovi, sconosciuti o diffusi, di nicchia o di massa. E così si scoprono le acquarole di Sicilia, le corallare di Torre del Greco, le femminote dello Scilla e Cariddi, le portatrici d’ardesia, le sessolote triestine e ancora, pittrici, musiciste, scrittrici, astronaute, politiche, scienziate, sempre di grande talento, eppure sconosciute ai più. In esposizione anche un arazzo, tessuto a Ulassai, che ricorda l’artista sarda Maria Lai.
Il nuovo allestimento si arricchisce di interessanti contributi: merlettaie, viaggiatrici, lavandaie, imprenditrici. Uno dei nuovi pannelli è stato curato dall’Ordine Chimici di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise, che ha voluto ricordare le ricercatrici nel campo della chimica; l’istituto CREA è presente con un pannello sulle giovani imprenditrici in agricoltura.
Il lavoro è stato realizzato dalle associate di Toponomastica femminile e proviene da tutta Italia con un obiettivo comune: sollecitare la riflessione sull’impegno femminile, da sempre presente e in continua evoluzione con la nostra società.
Per info:
toponomasticafemminile@gmail.com
www.toponomasticafemminile.com
uff.stampa
Rosangela Petillo (338.7002506)
rosangelapetillo@hotmail.com