Il buon senso, ovvero il risultato di un processo che, pur nella rapidità dell’elaborazione e trasmissione delle informazioni tra neuroni, permette alla mente di formare, e successivamente formulare ed esprimere, un pensiero ponderato-pesato-misurato-valutato da più ampie angolazioni possibili.
Che gran voglia di fare a cazzotti stiamo dimostrando noi italiane e italiani! Il 2016 è partito alla grande in questo senso, che è proprio l’opposto di quello buono.
Il buon senso, ovvero il risultato di un processo che, pur nella rapidità dell’elaborazione e trasmissione delle informazioni tra neuroni, permette alla mente di formare, e successivamente formulare ed esprimere, un pensiero ponderato-pesato-misurato-valutato da più ampie angolazioni possibili.
La qualità del buon senso si gioca quindi su:
– quantità e qualità delle informazioni possedute
– quantità di neuroni posseduti e qualità dell’interazione tra loro
l’insieme, infatti, fornisce all’individuo un angolo di “visione” di ampiezza che mai, purtroppo, riuscirà a raggiungere i 360° , ma che tanto più ci si avvicinerà tanto meglio avrà valutato, considerato, soppesato e preso le misure per esprimere, pur con la naturale quota istintiva che ci contraddistingue quali animali, un pensiero equilibrato “ di testa e di pancia” e quindi di buon senso.
Ma, a giudicare da quanto letto e scritto e sentito i mesi scorsi sulle unioni civili & co. (tanto fracasso e scontri di fuoco, dramma nazionale e tragedie immaginate per nulla: una soluzione più che di buon senso è stata alla fine varata e approvata da chi votiamo e paghiamo per fare proprio questo lavoro, alias parlamento e governo e organi legislativi) e peggio ancora quanto accaduto in aprile in relazione al referendum trivelle, pare proprio confermata una nuova e grave emergenza nazionale: siamo in deficit di buon senso!
Non è un caso che sempre più italiani, mutuando atteggiamenti di certi personaggi dei media e della politica che colgono e fanno proprio un bisogno da “duri e puri” di una parte di popolo (furbacchioni loro che lo fanno con un preciso obiettivo personale) abbiano pubblicamente dichiarato e si siano pure fatti vanto sui Social di frasi – pensieri tipo quelli che seguono in relazione al referendum trivelle. NB. Riporto solo i post più estremi e riguardano ahimé solo la parte del SI in quanto non ho trovato cifre parimenti “significative” al proposito dall’altra parte.
Tipo 1: “ la mia avversione verso Renzi mi ha portato a votare il contrario di ciò che voleva lui” . In questo caso l’ampiezza dell’angolo di visione e la quantità di buon senso derivante è direttamente calcolabile misurando la larghezza della faccia di Renzi visto in una foto grandezza massima i pixel spazio immagine di uno smartphone.
Tipo 2: “ no subito a tutte le energie fossili, dobbiamo dare un mondo pulito ai nostri figli “ in quest’altro caso è evidentissimo che cuore e sogno, o se volete “la pancia” , hanno bruciato totalmente la funzionalità della parte razionale del cervello, almeno al momento della formulazione / espressione dello stesso. Bastava per un istante dar retta al naso che ti segnala l’odorino emanato dalla scarpa ovviamente da ginna-sneaker-running di tuo figlio e connetterlo al neurone che ti impediva di scaraventare subito a terra e poi nella discarica il tuo smartphone parimenti derivato, in molte sue componenti, dal petrolio.
Tipo 3: “ se ti astieni o sostieni il NO sei antidemocratico, sei ignorante e disinformato, sei il peggio dell’Italia, andiamo a fondo per colpa della gente come te” .. beh, ho riportato una delle frasi meno .. aggressive. Non commento, qualcuno di questo gruppo si è detto “ con pensiero a senso unico” . Quindi una linea retta per sua stessa ammissione. E le linee rette e parallele non formano angoli, nessuno spazio di visione maggiore della larghezza di .. un filo?
Chi si è astenuto o ha votato NO avrà avuto una variegata serie di motivi, alcuni validi e altri meno, probabilmente. Non mi dilungo a tentare di spiegare, preciso solo che mi spiace davvero non aver trovato esempi di post NO e astenuti particolarmente “significativi”-aggressivi” da riportare e su cui , seppur con amarezza, ironizzare come per gli altri qui sopra.
Il bravo Serra con la sua Amaca sostiene che il problema è, anche e non solo secondo me, la peggior mancanza di fiducia mai esistita prima d’ora tra italiani verso sé stessi. Ieri ho scoperto da un rapporto Ocse che il 25% della popolazione adulta italiana è in grado di “leggere e comprendere solo frasi molto brevi e semplici”, anche questo contribuisce ad alimentare il problema, ovvio. Ma ciò che sentitamente mi preoccupa è l’atteggiamento aggressivo-violento-intollerante.. Radicalizzazione del Contro qualcuno e qualcosa, non a favore di e mi dò da fare per coinvolgerti e convincerti della mia idea ma, all’opposto, sostengo con toni duri e puri solo argomenti contro l’idea o la proposta di altri.
Non ascolto le ragioni degli altri, non esistono ragioni. Quasi quasi vorrei che non esistessero neppure, gli altri. Ecco, è quest’ossessione del CONTRO + SCONTRO anziché del CON e quindi condividere informazioni, opinioni, considerazioni e valutazioni decisamente più ampie di quanto non si possa far da soli o con chi nutre l’idem pensare che mi fa paura. Del resto di fronte ad aggressioni, seppur verbali, le reazioni umane sono come minimo di distacco, poi di difesa.. infine di battaglia.
Vorrei tanto sperare che anche le menti di molti italiani non si fossilizzino su punti di vista tanto ristretti in alcuna materia, che sappiano – e non costa nulla se non lo sforzo mentale e di atteggiamento personale – aprire le loro menti e l’angolo di visione ascoltando anche l’altro.
Abbiamo bisogno, come di energie, così di menti rinnovabili, capaci di produrre idee e benefici per sé stessi e per la collettività senza provocare danni “collaterali” di gran lunga superiori ai benefici stessi come, invece, lo sfascio e la distruzione dell’esistente ( che pur imperfetto e spesso palesemente ingiusto ci consente di vivere in pace e di nutrirci ogni giorno..) inevitabilmente comporterebbe.
Ma se pensate che la soluzione facile per risolvere problemi enormi e complessi sia lo SCONTRO e l’ABBATTIMENTO del “nemico” che cerca di gestire la realtà di questo nostro minuscolo Paese formica rispetto alle dimensioni e alla potenza del globo ormai interamente connesso, beh, allora vi invito a guardare l’Italia su un mappamondo e vi dedico un celebre ritornello:
“E allora avanti popolo, che spera in un miracolo, elaboriamo il lutto con un amen. Amen. Amen. Amen….”