Il 2 maggio al Liceo Scientifico “Gaetano Salvemini”è stata invitata la presidente della Camera, Laura Boldrini, all’incontro “Donne-Migranti-Lavoro” per parlare dei diritti dei minori e per dialogare sul tema “donne, migranti e lavoro”, nell’ambito dell’Edificio della memoria, progetto della cooperativa I Bambini di Truffaut.
Iniziativa promossa da Regione Puglia, Comune di Bari, Ordine degli Avvocati – Bari; in collaborazione con l’ Associazione Giovanni Falcone, GEP Gruppo Educhiamoci alla Pace, FAI federazione antiracket italiana, Cooperativa Unsolomondo Bari, Associazione nazionale magistrati Bari, Ufficio Garante dei Minori del Consiglio regionale, Adusbef Puglia – Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi.
“L’ Edificio della memoria“, progetto pilota di antimafia sociale della Regione Puglia, è un percorso di legalità iniziato a settembre 2015, che ha attraversato tutto un anno scolastico,
che si è nutrito dell’energia di centinaia di studenti pugliesi, che è stato segnato da testimonianze forti,
offre un nuovo momento di riflessione: l’incontro con la Presidente della Camera Laura Boldrini!
Ha fatto gli onori di casa la Dirigente Scolastica, Tina Gesmundo, che è poi intervenuta insieme ad Antonio Nunziante vice Presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro, Sindaco di Bari, i Magistrati Lilli Arbore e Marco Guida del Comitato Fondatore dell’Edificio della Memoria, Stella Laforgia, docente di “Diritto del lavoro”, e Giancarlo Visitilli, presidente della Coop. Soc. “I bambini di Truffaut, e Paola Romano, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Bari, Rosy Paparella Garante dei diritti dei minori della Regione Puglia. Ha presentato Maddalena Tulanti, giornalista, già direttora del Corriere del Mezzogiorno di Bari.
All’incontro vi era una platea gremitissima di studentesse e studenti di diverse scuole baresi, oltre a quelli del liceo salvemini che hanno coordinato il tutto insieme alle forze dell’ordine.
“L’edificio della memoria” è un progetto rivolto alle scuole, nato nel 2011 da un’idea di Giancarlo Visitilli, Presidente della Cooperativa sociale “I bambini di Truffaut”, su iniziativa dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), nello specifico dei magistrati Lilli Arbore e Marco Guida, con la collaborazione dell’Ordine degli avvocati di Bari, promosso e finanziato dalla Sezione Sicurezza del cittadino, politiche per le migrazioni ed antimafia sociale della Regione Puglia. Novità di questa V edizione, promossa e sostenuta da Regione Puglia e Comune di Bari, L’Edificio della Memoria diventa “progetto pilota per la Legalità” della Puglia. Coinvolge nell’anno scolastico 2015-2016 quattordici scuole secondarie superiori pugliesi. Centinaia di studentesse e studenti, guidati da giornalisti, magistrati e avvocati, hanno approfondito il tema della legalità declinata in varie forme: dal lavoro all’antiracket, dai minori all’immigrazione. Gli studenti sono stati coinvolti nella produzione di inchieste, corti cinematografici, racconti e rappresentazioni teatrali. Due corti realizzati dai ragazzi, dedicati al tema dell’immigrazione, sono stati presentati nel corso dell’incontro.
Esemplare il discorso della Presidente sul tema Donne-Migranti-Lavoro fatto ai ragazzi del Salvemini e ai ragazzi che hanno partecipato al progetto L’edificio della memoria!
L’Appello delle madri per la pace del 1870. “Che si mobilitino tutte le donne che hanno un cuore !
Noi , donne di un paese, non possiamo permettere che i nostri figli siano addestrati per ferire i figli di madri di altri paesi . In nome della femminilità e dell’umanità io chiedo seriamente un Congresso Internazionale delle Donne per promuovere l’alleanza fra differenti nazionalità, l’amichevole soluzione delle questioni internazionali e ribadire il grande generale interesse per la Pace.”
La Presidente della Camera ha ricordato perché si ricorda la giornata del 2 maggio, quando oltre 150 anni fa donne dimostrarono per avere un contratto umano con 8 ore lavorative, 8 ore di svago ed 8 ore di sonno, poi ha ricordato l’emozione dell’incontro avuto il giorno prima nel Salento, in una Masseria confiscata alla camorra, con le donne sfruttate dal caporalato: “Donne sfruttate che avevano denunciato il Caporalato sono state lasciate sole. Lo Stato deve esserci. Nessuno può essere lasciato da solo. Non possiamo chiedere eroismi a chi persegue la legalità. Donne che si alzano alle 2 di notte per fare tanti chilometri, lavorare dalle 5 per oltre 12 ore e lasciare una percentuale del misero guadagno ai caporali che le assoldano e portano nei campi. Come per i mafiosi , anche per chi si macchia di caporalato è stata introdotta una pena, ma è all’esame anche un disegno di legge che produca la confisca dei beni a chi esercita il caporalato o lo sfrutta e promuove. Il mafioso mette in conto di poter finire agli arresti, ma soffre al pensiero di perdere la “cosa”, oggetto del suo arricchimento malavitoso per cui agisce e vive. Tutti conosciamo questa realtà Non possiamo più tollerarla. Tolleranza zero contro i caporali e le aziende che utilizzano il caporalato.
iIl lavoro femminile nel nostro Paese è il lavoro che non c’è. Al sud solo il 30% delle donne lavorano. Ciò non è sostenibile. E’ riconosciuto che la parità fra donne e uomini nel lavoro farebbe crescere il PIL nazionale di circa il 15%. Un paese che non investe sulle donne, non cresce.
Nelle stanze e nei corridoi del Parlamento sono ricordati con busti gli uomini importanti per l’Italia, ma non ci sono quelli delle donne importanti. Sto predisponendo una stanza dedicata alle Prime donne importanti nei vari ruoli come la prima Presidente della Camera, la Prima presidente di regione, la Prima Magistrata, ecc. Le donne votano da solo 70 anni, prima erano considerate solo mamme e mogli.
Durante la guerra furono deportati nell’isola di Ventotene diverse menti della cultura e società italiana non in linea con il Regime fascista. Ebbene da quegli uomini nacque l’idea degli Stati Uniti d’Europa. Dobbiamo difendere il principio dell’accoglienza. Bisogna dialogare con i giovani sentendo i loro bisogni. Loro creeranno la vera Unità europea..Cresciamo ed educhiamo i nostri studenti insieme per un’Italia migliore!”
L’esortazione finale rivolta ai ragazzi dalla Presidenta Laura Boldrini. “Ogni generazione ha un compito da assolvere. La vostra generazione ha il compito di tirar fuori il Paese da questa crisi, ma anche che gli stati Uniti d’Europa diventino realtà, in cui al centro vengano messi i diritti delle persone, perché questo è il valore aggiunto e non possiamo permetterci di perdere questa identità. L’Italia è nelle vostre mani, ma non sarete soli”
Giancarlo Visitilli ha illustrato l’iniziativa “L’edificio della Memoria” ed ha fatto vedere due corti, fra i tanti, realizzati dai ragazzi con la collaborazione delle giornaliste Michela Ventrella ed Ines Pierucci: “Stormo” e “Shoes”, proiettato per la prima volta e parla di come due immigrati , aiutati da due vigilanti (presenti all’incontro) regalando loro due paia di scarpe da ginnastica li hanno aiutati a diventare campioni sportivi, ora in altre nazioni.
“Spero che questo progetto abbia ricadute nella vita degli studenti. A qualcuno degli studenti che ha partecipato al progetto è venuta la “malattia” di fare il magistrato. L’Edificio della Memoria è un edificio che vogliamo continuare a costruire!”
Stella Laforgia ricorda il parallelo a distanza di 100 fra le donne morte nella tragedia nella fabbrica negli Usa, che diede origine alla giornata dell’8 marzo, e le donne più recentemente (2011) morte nella tragedia del crollo di edificio a Barletta, mentre erano a cucire camicie negli scantinati senza alcuna sicurezza o assicurazione e per pochi soldi.” Se assicurate non sarebbero state lì. Se le norme di sicurezza fossero stata rispettate non sarebbero state lì. Se denunciati i primi sintomi di crollo non sarebbero morte lì”
Oltre alla Dirigente Scolastica, Tina Gesmundo,.e tutti i giovani che hanno assicrato la buona riuscita dell’evento, vanno ringraziate le forze dell’ordine, discrete ma efficaci. I giornalisti rispettosi e disciplinati, quelli dell’organizzazione come Michela ventrella, Ines Pierucci, Anna Puricella, gli studenti disciplinati e partecipi, ma anche tutti coloro che hanno creato “L’edificio della Memoria”(Lilli, Marco e Giancarlo, ma anche Stella) e chi lavora sempre nell’ombra della Cooperativa de “I bambini di Truffaut”, ed in particolare: Valentina Visitilli, Alessandra Lale Costanzo, Luisa Partipilo e Grazia.
Il prossimo 23 settembre sarà Maria Falcone, sorella del giudice siciliano, ad inaugurare l’avvio dell’Edificio della Memoria, alla presenza di oltre 500 studenti nell’auditorium del Liceo Scientifico “G. Salvemini” di Bari.