di Caterina Della Torre
”Universale” nel tempo, la casa editrice barese vicina alle donne. Intervista a Maria Laterza.
Fondata a Bari nel 1901 da Giovanni Laterza, non ha mai rinunciato a stare al passo con i tempi, custode di una tradizione ricca di passato ma sempre colma di presente e futuro.
La Libreria Laterza (1896), collocata nel centro della principale via di Bari, è stata e rimane un punto fisso di riferimento nel panorama cittadino del capoluogo pugliese, nonostante la sua egemonia sia stata minacciata dalla politica espansionistica di altre librerie logisticamente poco distanti, come la Feltrinelli. Dalla Libreria è successivamente nata la Casa editrice (1901) poi diventata Società per azioni (Gius Laterza e F. spa) di cui è amministratore delegato Alessandro Laterza. Affianca nel lavoro editoriale a Bari, la sorella Maria Laterza, che dirige la libreria.
Ma guidare una libreria al giorno d’oggi non vuol dire vendere solo libri. Significa creare eventi, richiamare l’attenzione del pubblico sui titoli prodotti, scoprire e trovare sempre nuovi stimoli per un’audience pigra nella lettura come quella italiana.
Le donne sono delle grandi lettrici , dicono i dati, ma spesso più di romanzi che di saggi e la Laterza ha scelto come missione fin dalle sue origini (la sua storia è legata a Benedetto Croce) quella di votarsi alla saggistica.
Abbiamo voluto intervistare Maria Laterza, responsabile della libreria a Bari e dell’ufficio stampa.
La tua è una una scelta di famiglia o una passione?
Scelta di famiglia e per passione insieme.
Che studi hai fatto? Ti hanno aiutato nella gestione dell’attività famigliare?
Direi di sì. Prima ho studiato al classico e poi Giurisprudenza negli anni ’70 a Bologna . Sono stati gli anni delle grandi riforme civili del nostro Paese e la Facoltà era un autentico laboratorio culturale e politico.
Esistono 8000 case editrici di cui solo 300 hanno una certa importanza. Laterza è una di quelle. Ma è difficile rimanere sulla cresta dell’onda. Che titoli pubblica Laterza? Le Collane femminili?
Laterza pubblica saggistica ; il suo successo sta nella capacità di proporre sempre nuove iniziate di qualità come ad esempio le due recenti collane Contromano e Anticorpi . Non ci sono collane femminili ma voglio ricordare numerose pubblicazioni che hanno studiato la condizione della donna prima fra tutte l’opera in cinque volumi ”La Storia delle donne in occidente” diretta da Michelle Perrot e Georges Duby.
Hai inventato tu ”Reti di donne? Ce ne vuoi parlare?
Reti di donne nasce da uno scambio di idee e intenti con la semiologa Patrizia Calefato come iniziativa in collaborazione con la Facoltà di Lingue dell’università di Bar .
L’ultima edizione si è avvalsa del contributo anche di Tessere rete delle donne di Bari e del Centro di documentazione delle donne.
Abbiamo voluto proporre nel corso degli anni scritti di donne che ci sono parsi particolarmente interessanti e su questi abbiamo promosso un ciclo di incontri alla Libreria Laterza.
Che tipo di donna scrive e quale vorresti che scrivesse? Chi segue l’inziativa? Da quanti anni esiste? Cosa ti aspetti? Ha coinvolto anche altre città?
Fra le autrici che abbiamo ospitato ci sono state molte docenti universitarie ma accanto a queste abbiamo presentato anche libri di poesia,libri di giovani autrici di narrativa e anche il libro di una mamma blogger.Claudia De Lillo autrice del volume Nonsolomamma.
Spero che abbiano la possibilità di scrivere tutte le donne che hanno qualcosa di autentico da esprimere. Le giovani scrittrici sono molto determinate e sono una grande speranza da questo punto di vista.
L’ iniziativa Reti di donne esiste da cinque anni e per ora solo a Bari . . La coordiniamo in particolare io e Patrizia Calefato. Spero che il progetto continui con il medesimo successo.
Qual è il genere più acquistato dalle donne?
Oggi le lettrici sono piu’ libere da condizionamenti e fanno scelte a tutto campo. Le donne non si orientano piu’ solo sul genere ”rosa” anche se proprio in questi giorni prima in classifica è Sveva Casati Modignani una campionessa del genere.
Come fare a rendere visibili e quindi acquistabili, i libri scritti da donne senza una precisa e propulsiva promozione?
Progetti come Reti di donne possono essere utili in tal senso.
Qual è il tuo autore o autrice preferita, italiana/o o straniera/o?
Simone De Beauvoir, Natalia Ginsburg e Marguerite Yourcenar.
Hai mai avuto un libro nel cassetto che avresti voluto pubblicare? E perché non lo hai fatto.?
Ci sono tanti libri meravigliosi da leggere…non ho mai sentito l’esigenza di scrivere un libro da far pubblicare.
Cose ne pensi dell’editoria barese, di quella nazionale e più in genere di quella cartacea versus quella digitale?
Penso che, nonostante gli italiani continuino a leggere poco, l’editoria italiana, e dunque anche quella a livello locale, stia dimostrando in questi anni grande vitalità in quanto a quantità e qualità delle pubblicazioni. Riguardo al digitale resta un linguaggio interessante ma complementare rispetto al cartaceo.