La Pubblicità apre a nuovi scenari e può portare a disfunzioni che sfociano in patologia. Il messaggio pubblicitario cattura attenzione ed emozioni, condizionando le risposte comportamentali. Si è, in pratica, condizionati.
Al via a Bari, presso il Palazzo della Città Metropolitana (ex Provincia), la seconda assemblea nazionale del ”, .dal tema, assai complesso: la Pubblicità non invasiva in una comunicazione che forma..
Si è partiti da un’intuizione di Paolo VI, «un mezzo è solo un mezzo e la differenza la fanno gli uomini», per inaugurare una battaglia ambiziosa: trasformare i più giovani da «oggetto di interessi» (economici) ad «oggetto di interesse» collettivo. Ridisegnando così il ruolo di un caposaldo invasivo e fondante della società e del mercato, la pubblicità.
I lavori del Forum, promosso dall’UCSI Puglia in collaborazione con il CoReCom Puglia e l’Ufficio del Garante dei Minori della Regione Puglia, e gestito dal Circolo delle Comunicazioni Sociali “Vito Maurogiovanni”, sono stati aperti e presieduti dall’Assessora alle Politiche Giovanili del Comune di Bari, Paola Romano, in una sala gremita di studenti, insegnanti e giornalisti.
“Approdiamo alla giornata di oggi – spiega l’assessore Paola Romano– dopo un lungo percorso studiato con docenti ed alunni per ragionare sulla pubblicità in rapporto all’etica e alla centralità dell’uomo. Nessuna demonizzazione. Semplicemente, l’idea di ispirare una riflessione critica”. Sul tavolo della questione si sviluppano molteplici ramificazioni tematiche:dalla disintermediazione digitale al nomadismo mediatico,passando per il disincanto diffuso e le tecniche di induzione del desiderio. Ma a far da bussola è innanzitutto il legislatore
“Il Forum ha già fatto molta strada, ma ha davanti tanto futuro. Da Bari il sogno di una comunicazione non invasiva e per tutti, continua. Con i colori di un pastello dei bambini, delicati e colorati, da Bari parte il manifesto di una nuova comunicazione per le scuole, per i cittadini, per tutti.”
Ha moderato tutto l’evento, Enzo Quarto, portavoce del Forum, che ha sottolineato l’importanza della comunicazione di oggi intesa come relazione. Non si impara niente dalla vita se non dalla relazione, per questo è necessario che sia corretta. Spesso la pubblicità non lo è. Ed ha poi gestito i due momenti dibattimentali, quello mattutino dedicato all’inquadramento generale del problema, mentre il secondo, pomeridiano, ancorato al tema della creatività.
Ha fatto seguito l’intervento di Felice Blasi, Presidente del CoReCom Puglia, espressione dell’Agicom che svolgono azioni di sensibilizzazione, con intento implicitamente regolatorio, di governance, preventivo “La comunicazione di oggi è affollata di pubblicità. Un bombardamento di comunicazioni (compresa la astrologia, cartomanzia, gioco del lotto) che non permette il rispetto della Riconoscilità. Attenzione: La pubblicità deve essere riconoscibile da altre forme di comunicazione. Si deve distinguere bene e prontamente da tutto il resto. Basta uno Smartphone per fare comunicazione a 360 gradi. Per questo i legislatori sono chiamati a riflettere su come normare questo nuovo modo di comunicare che, se mal gestito, può sfociare nel cyberbullismo. Nell’era del marketing inconsapevole e dei messaggi subliminali,ci si muove su un terreno sfuggente in cui le regole hanno bisogno di ritrovare centralità”. Anche perché, al di là delle considerazioni più ovvie, sussiste il problema di alcune ricadute insospettabili.”
Il Forum, che ha avuto il patrocinio del Comune di Bari e della Presidenza del Consiglio Regionale, è proseguito con le relazioni della prof.ssa Maria Fara Decaro che ha parlato delle possibili influenze sui bambini sulle funzioni cognitive, affettive e comportamentali della pubblicità, di Mons. Alberto D’Urso, Presidente Consulta Nazionale Antiusura, che è intervenuto sui danni provocati dalla pubblicità del gioco d’azzardo, e dello scrittore Marzio Bonferroni che si è trattenuto sui temi della pubblicità che impone stili di vita e del marketing umanistico. Ha concluso gli interventi della mattinata la giornalista de “Il Mattino” e Vicepresidente dell’UCSI, Donatella Grotta.
Nella sessione pomeridiana è stato presentato il progetto CoReCom “Comunica in sicurezza”, illustrato da Elena Mazzei, Corecom e Letizia La Selva, Capocompartimento Polizia Postale, con Andrea Carnimeo, direttore Tecnico Polizia Postale e della Comunicazione.Corecome e Polizia Postale.
Dopo gli interventi dal numeroso pubblico di scolari e giornalisti, i lavori del forum si sono chiusi con una tavola rotonda di esperti, moderata dal Garante Regionale dei Minori, Rosy Paparella, con Benedetta Saponaro (filosofia morale Università di Bari), Maria Luisa Sgobba (Presidente Unione Cattolica Stampa Italiana di Puglia), Pasquale Laselva (Presidente Psichiatri e Psicologi Cattolici di Puglia) a cui hanno partecipato una delegazione di giovani studenti e dei rappresentanti del Parlamento dei Giovani presso la Presidenza del Consiglio Regionale.
Secondo Maria Fara Decaro, docente dell’Università di Bari.“La pubblicità ha una effettiva capacità di influenzare le dinamiche cognitive, affettive e comportamentali. E’ necessario studiare e approfondire temi che non sono ancora oggetto di studi scientifici. Una comunicazione sana porterà a comportamenti sani e anche critici. La capacità critica oggi, infatti, sembra morta e invece è fondamentale. La Pubblicità apre a nuovi scenari e può portare a disfunzioni che sfociano in patologia. Il messaggio pubblicitario cattura attenzione ed emozioni, condizionando le risposte comportamentali. Si è, in pratica, condizionati. Su questo gioca spesso il nuovo concetto di Marketing: neuromarketing, che interviene sulle nostre funzioni cognitive. Figuriamoci, in termini subliminali, nei bambini e negli adolescenti che hanno una capacità critica inferiore rispetto agli adulti. E’ necessario quindi fare prevenzione, perché questo processo non abbia una ricaduta in termini comportamentali (traumi, disfunzioni, patologie) nei nostri giovani. Cura speciale quindi alla Famiglia, culla dell’architettura cognitiva, che va a modellare il nostro essere.
Mons. Alberto D’Urso, Pres. Consulta Nazionale Antiusura., ha raccontato che “La forte inclinazione dei giovani ad inseguire modelli di notorietà istantanea o di presunto guadagno immediato come le scommesse sportive. Ed è davvero pericolosa la possibilità che la nazionale italiana di calcio abbia come sponsor di maglia unaagenzia di scommesse. Abbiamo scritto al presidente della Fgci, Antonio Tavecchio. Speriamo ci ascolti. I danni della pubblicità del gioco d’azzardo sono allarmanti. L’azzardo è una piaga sociale che niente ha a che vedere con il gioco. I dati relativi ai minori, vittime di questo problema, sono preoccupanti. La scuola non può chiudere gli occhi. Le sale slot non devono essere vicine alle scuole. Lo stabilisce la legge. La cronaca di tutti i giorni, anche i più recenti, conferma la pericolosità del fenomeno. La esposizione dei bambini alla pubblicità dei giochi d’azzardo è continua (TV, Smartphone, cartelloni pubblicitari, la maglia della Nazionale). Genitori e insegnanti devono fare attenzione ai comportamenti dei bambini, soprattutto se non riescono a staccarsi dalla rete. Problemi sociali, fisici, diminuzione del rendimento scolastico, psicologici (ansia quando non si è connessi). Le agenzie di scommesse crescono a dismisura e creano danni devastanti nelle famiglie e negli adolescenti.
Urgono soluzioni e Marzio Bonferroni, scrittore e saggista, ha indicata la sua idea di marketing umanistico, iniziando il suo intervento con un dialogo diretto con il pubblico. “Cos’ è la pubblicità? Egoismo, vendita. Cosa vorresti che fosse la pubblicità? Una relazione, qualcosa che corrisponda alla realtà, meno aggressiva e meno invadente.
Considerare l’essere umano un consumatore è una offesa. Non siamo consumatori, ma uomini e l’uomo va riportato al centro del processo. Ogni messaggio pubblicitario dovrebbe soddisfare anche la dimensione etica, non solo quella emozionale. E questo vale soprattutto per i bambini. Su di loro costruiamo il futuro.
La prevenzione contro i messaggi negativi vale per tutti, non solo per i giovani. Come fare? Attraverso il “marketing umanistico”, una proposta basata sul dialogo e sulla partecipazione. Non più solo consumatore, ma essere umano. Unico e irripetibile. Il marketing umanistico punta su rispetto, responsabilità, possibilità del dialogo, funzione sociale dell’Impresa. Ognuno di noi di fronte alla pubblicità ha in mano una chiave: “Chiedersi: a cosa mi serve?”
Donatella Grotta, giornalista “il mattino”, vicepresidente nazionale Ucsi, ha concluso i lavori della mattinata “ Siamo nell’era della disintermediazione digitale. Siamo tutti giornalisti, tutti comunicatori. Il che produce un abbattimento degli enti intermedi: i giornalisti, i docenti, i genitori. I giovani di oggi vivono una sorta di nomadismo mediatico. Senza consapevolezza della reale funzione di quei media. Il rischio è il nichilismo e il disincanto. E’ un vero e proprio attacco all’infanzia. E’ necessario al contrario aprire gli occhi, vedere, decodificare. Ribellarsi. Assumersi le responsabilità da cui oggi gli adulti rifuggono. Riflettere, approfondire, prevenire, agire contro questo modus operandi. Avere una visione del futuro. L’UCSI lavora proprio su questo.”
Nel pomeriggio è stato illustrato il progetto “Comunica in sicurezza”, da Elena Mazzei, Corecom e Letizia La Selva, Capocompartimento Polizia Postale, con Andrea Carnimeo, direttore Tecnico Polizia Postale e della Comunicazione. Corecome e Polizia Postale, che collaborano e lavorano insieme per combattere quelli che sono diventati problemi davvero seri per i ragazzi di oggi. Far distinguere il lecito e l’illecito della tecnologia, il reale dall’irreale, anche nelle scuole. I “guardiani del web” lavorano per difendere i ragazzi e prevenire possibili situazioni di pericolo. Stiamo in allerta.
Pino Rotta, presidente del Corecom Calabria, ha portato il suo contributo ai lavori rilanciando l’idea di organizzare altri incontri sul tema#bambiniemassmedia anche nel suo territorio.
Dopo il forum è entrato nel vivo con le risposte degli oratori che hanno partecipato alla tavola rotonda, moderata da Rosy Paparella, Garante dei Minori di Regione Puglia. Il Forum ha ascoltato la voce degli studenti. Dei docenti. Dei dirigenti scolstici. Lanciamo un imput alle scuole chiedendo qual è l’immagine che più rappresenta l’incontro di oggi?
Marialuisa Sgobba, Presidente UCSI Puglia “Si può essere affascinati dal linguaggio pubblicitario e rilevarne allo stesso tempo i suoi punti deboli.”
Benedetta Saponaro, docente di filosofia morale dell’Università di Bari, rileva una forte componente etica in molte della domande poste dagli studenti.
Ragazzi e ragazze giovani, ma perfettamente capaci di distinguere il bene dal male; pronti ad interrogarsi su particolari meccanismi pubblicitari ingannevoli, consapevoli e critici del fenomeno del cyberbullismo.
Conclusioni
Occorre educare i bambini, e con loro gli adulti, al coraggio della verità disinteressata. Esattamente il contrario di ciò che ha fatto finora e continua a fare il sistema massmediale, che forma alla menzogna e all’interesse.
E’ con questa convinzione e questo auspicio che il Forum Bambini e Mass Media insiste nella promozione di una “rivoluzione culturale” che sappia porre al centro di ogni forma di comunicazione la persona, assolutamente prima delle regole del mercato. Ancor prima di essere e di considerarci consumatori, impegnati nella difesa dei propri interessi, è necessario che tutti, uno per uno, e l’intero sistema massmediale ci si convinca che alla base c’è una moltitudine di persone, ognuna diversa, per formazione, educazione, identità, cultura, sensibilità, condizionamenti e paure. E che ogni persona merita di essere rispettata e non considerata “target” di un messaggio che anteponga lo scopo del “vendere” alla relazione.
Relazione vuol dire confronto, crescita culturale e sociale, personale e comunitaria, condivisione culturale, conoscenza dei limiti, dei condizionamenti e della manipolazione. La seconda assemblea nazionale del Forum Bambini e Mass Media, che si è svolta a Bari nel Palazzo della Città Metropolitana il 4 novembre 2016, in collaborazione con CORECOM Puglia, sottolinea l’importanza del rispetto delle leggi in materia pubblicitaria, soprattutto impedendo l’affollamento pubblicitario e obbligando alla riconoscibilità della pubblicità, che deve essere nettamente distinta dai contenuti editoriali.
I bambini in particolare, fino all’età dei tre anni vanno totalmente salvaguardati e difesi dall’invadenza televisiva e della pubblicità nei programmi a loro dedicati, perché possono interferire negativamente con lo sviluppo del linguaggio e dell’intelligenza senso-motoria propria delle prime fasi dello sviluppo. I ragazzi vanno educati a decodificare la pubblicità e i suoi fini per essere protagonisti delle proprie scelte, attraverso il pensiero e la ragione e non lasciati succubi dell’automatismo decisionale, tipico del consumatore, basato sulla sola emozionalità.
Ragazzi e ragazze sono perfettamente capaci di distinguere il bene dal male, ciò che serve dall’inutile, ciò che è positivo da ciò che è negativo, se educati ad interrogarsi, a non fidarsi solo degli stimoli visivi e uditivi, ad esercitare la critica della realtà.
Per questo il Forum Bambini e Mass Media conferma la scelta di chiamare al confronto e all’impegno su questi temi tutti per cambiare cultura e linguaggio, così come espresso nel sogno della Lettera di Bari rivolta a ragazzi ed adulti, agli operatori della comunicazione, agli educatori, alle imprese, alle istituzioni governative, territoriali, economiche, scolastiche, culturali e sociali.
Un appello particolare è rivolto al mondo accademico ed universitario perché è necessario studiare ed approfondire i temi che legano le neuroscienze alla pubblicità, ancora oggetto di pochi ed autonomi studi scientifici slegati dal “mercato”.
Il percorso del Forum di Bari continua. Le 16 scuole che hanno aderito saranno ora sollecitate dall’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Bari, nel sviluppare laboratori sul tema provocatorio “Salviamo i bambini dalla pubblicità”. I ragazzi saranno chiamati ad esprimersi con libertà e creatività per essere loro stessi motore di un cambiamento etico della nostra società.
Enzo Quarto, portavoce del Forum bambini e Mass Media.