Il mondo delle donne sta avendo un nuovo sussulto di energie. Primo incontro ad Osimo con Rebel Network.
Ricordiamo ancora le lotte e le speranze riposte in Se Non Ora Quando, movimento che ci aveva fatto pensare ad una composizione di tutte le energie femminili che erano andate disperse nei vari rivoli associativi che si distinguevano gli uni dagli altri per poi dirsi tutti solidali.
In questi giorni stiamo assistendo ad una ripresa delle forze femminili in Italia e nel mondo che avranno il loro apice il 26 novembre a Roma con ”Non una di meno”.
Vorrei però cominciare dalla due giorni di Rebel network – Il 29 e 30 ottobre 2016 alcune attiviste per i diritti hanno convocato a raccolta donne e femministe di tutta Italia in un evento nazionale che si è svolto ad Osimo, e Ancona, attraverso il quale confrontarsi e organizzarsi per una stagione di attivismo sui temi legati alle questioni di genere. Organizzato da Benedetta da Vela, Cristina Obber, Benedetta Pintus, Luisa Garribba Rizzitelli, Margherita Giuliodori Santicchia, Loredana Smeraldi Taddei, Vanessa Vizziello
Per sfortuna l’incontro si è trovato a cadere nel periodo del terremoto delle Marche, ma è stato un indubbio successo ugualmente.
Un appuntamento che è nato dal dinamismo di alcune donne che volevano superare i confini del web e dei social network, grazie ai quali erano riuscite a fare rete, per trovarsi, o ri-trovarsi e in altri casi a conoscersi partendo da zero.
Afferma una delle sue organizzatrici, Luisa Garribba Rizzitelli che intervistiamo:
”E’ stata un’occasione straordinaria di ascolto, proposte e di un nuovo modo di stare insieme e combattere. Tantissimi gli interventi delle attiviste provenienti da tutta Italia. ”
Quando e come è nata l’idea?
A maggio quando Cristina Obber è venuta a presentare il suo libro ”L’altra parte di me” e ci siamo rammaricate che il movimento delle donne avesse rallentato la sua efficacia a livello nazionale. Non è che le donne non fossero attive in molti settori, ma la loro capacità di farsi ascoltare sembrava essersi assopita.
Esistono però molte associazioni femministe…
Non mi stupisco perché esistono tanti femminismi e questa è la ricchezza dei movimenti.
Ma l’essere disunite non indebolisce le attività femministe? Non sarebbe necessaria una massa critica che rafforzi il movimento?
Il problema non è la differenziazione dei vari movimenti che anzi arricchisce, ma la capacità di riunire le nostre differenze sui grandi temi. Non riusciamo cioè ad essere unite quando serve. Ci sono modi di vivere il femminismo in maniere diverse. Quando però c’è da pronunciare la fatidica frase: mettiamo da parte le differenze, nessuno lo fa.
Non sono per omologare tutto in nome di un bene comune, ma per mettere da parte le differenze quando c’è un grande tema su cui combattere insieme.
Tu andrai alla manifestazione del 26 a Roma?
Certamente, di corsa. Non posso mancare.
Chi è venuto all’incontro di Rebel?
Molte persone provenienti da molte realtà diverse, giovani e anziane, a nome personale o per un’associazione, da varie parti d’Italia dal Veneto alla Puglia. Gente che aveva messo da parte la propria professione ed aveva privilegiato l’aspetto sociale. Eravamo circa 120 donne che avevano sfidato anche lunghi viaggi per venire all’appuntamento
Perché ad Osimo?
Perché avevamo bisogno di una sede logistica che ci contenesse tutte e quella dell’albergo dove siamo state ospitate era stata già collaudata durante la presentazione del libro di Cristina Obber
Cosa vuole essere Rebel network?
Rebel Network vuole essere un soggetto politico capace di accogliere e includere soggetti diversi, siano essi individui, sia associazioni che altri organismi, attivo su tutto il territorio nazionale.
Vuole aggiungere forza ad altre esperienze femministe e di attivismo per i diritti umani.
Avete un manifesto?
Rebel Network avrà un suo manifesto di valori, cui aderire, e che verrà costruito con le “attiviste fondatrici” presenti il 29 e 30 ottobre 2016 ad Osimo e Ancona e che vorranno in questa fase, dare un contributo con il loro tempo e la loro partecipazione attiva.
Quali sono i temi emersi?
I temi emersi dal Raduno sono stati quelli in cui le femministe sono attualmente più impegnate (violenza, 194, lavoro, scuola, educazione di genere, sport ecc.), ma Rebel Network vorrà parlare, confrontarsi e agire su tanti altri temi, come ecologia, sostenibilità, economia, cultura ecc.
La violenza sulle donne e la violazione dei diritti umani sono un impegno preciso ed irrinunciabile della rete.
Come funzionerà il network?
Rebel Network costruirà con le sue attiviste fondatrici le regole di “gestione” del network e delle sue attività interne ed esterne.
Rebel Rebel è uno spazio gestito da donne femministe che creano iniziative ed attività, produrranno confronti, studi e occasioni di lavoro che potranno anche includere uomini.
Molte giovani donne al raduno?
Sì, molte e da tutta Italia. Rebel Network non crede solo che la partecipazione delle giovani donne sia importante, la ritiene necessaria e imprescindibile.”Per questa ragione, io spero che si possa costruire un “Rebel Network Young” per aderenti di età inferiore ai 33 anni. In questo modo, pur restando all’interno del Rebel Network, il gruppo “Young” potrà proporre azioni dirette al target “giovani” e sviluppare progetti/attività specifiche autogestite.
Cosa proponete?
Le promotrici di Rebel Rebel proporranno alcuni strumenti di dialogo, scambio e partecipazione, utili a una comunicazione interna agile, efficace ed accogliente.
La partecipazione e l’adesione al network saranno gratuite a livello individuale.
Rebel Network vuole, forte di ciò che sarà in grado di costruire, rappresentare un interlocutore politico nazionale e territoriale con Istituzioni e soggetti decisori.
Rebel Network studierà e varerà un modello di organizzazione della rete e una struttura di assegnazione di ruoli, per garantire efficienza ed efficacia delle proprie azioni, nel rispetto dei criteri democratici di partecipazione.
Rebel punta con decisione, e da subito, a una rete internazionale di movimenti e realtà simili per intenti e valori.
Come vi finanzierete?
Rebel Network farà attività di fund raising, cercherà di coinvolgere le Istituzioni perché ci sostengano e si inventerà ogni forma di sostentamento. E’ ora che le donne delle associazioni e dei movimenti lavorino meglio sia sulla comunicazione esterna che sulla raccolta soldi. Senza queste due cose, si possono avere i migliori propositi, ma non si altro che essere chimere.
Ma quindi siete un’associazione?
Non ancora, ma una volta trovata l’intesa su “carta di adesione” e “modello organizzativo e di gestione”, le attiviste promotrici costituiranno un soggetto associativo giuridicamente riconosciuto, utile alla gestione economica delle attività.
La pagina FB di Rebel Network è solo il primo di alcuni strumenti che vogliamo mettere a disposizione della rete. Una rete dove tutti sono protagonisti e non ci sono “api regine. I social network e il web saranno un grande mezzo di crescita per noi”
E voi cosa ne pensate? Siete d’accordo? Se avete osservazioni/suggerimenti/integrazioni, scrivete a rebelnetworkitaly@gmail.com 🙂
#rebelnetwork