Dal 24 novembre 2016 al 17 aprile 2017 il MAXXI di Roma dedica alla grande artista siciliana una mostra antologica con oltre 250 scatti testimoni di quaranta anni di vita e società italiana
Conosciuta in tutto il mondo per le sue foto di mafia, Letizia Battaglia è stata ed è tra i più straordinari e acuti testimoni visivi della vita e della società italiana, in particolare della Sicilia.
Riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea per il valore civile ed etico del suo lavoro è stata la prima donna e fotografa europea ad avere ricevuto il Premio The W.Eugene Smith Award a New York nel 1985.
Il MAXXI di Roma la celebra con una grande mostra a cura di Paolo Falcone, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi, che dal 24 novembre 2016 al 17 aprile 2017 presenta oltre 250 scatti, provini e vintage print inediti provenienti dall’archivio storico di questa grande autrice, insieme a riviste, pubblicazioni, film e interviste.
Letizia Battaglia presente all’inaugurazione della mostra, non è solo la “fotografa della mafia” come fotoreporter del quotidiano l’Ora (esposta anche una lettera intimidatoria riemersa dal suo archivio personale, usata per farla desistere dal suo lavoro ), ma un’artista, una donna appassionata, di grande sensibilità, apprezzata anche per il suo lavoro artistico, l’impegno nel sociale e nella politica.
Nelle quattro sezioni della mostra ci sono le immagini che oggi fanno parte della storia del nostro paese, di Giovanni Falcone al funerale del generale Dalla Chiesa, di Piersanti Mattarella tra le braccia del fratello Sergio dopo essere stato assassinato, della vedova Schifani, di Giulio Andreotti con Nino Salvo. E ci sono le foto degli inizi a Milano, a Genova, o quelle legate al suo lavoro nell’editoria, per il teatro, alla letteratura. Su un grande tavolo da lavoro sono raccolti altri materiali inediti del suo archivio, provini, schede, note, pagine storiche del quotidiano l’Ora con cui ha collaborato per oltre vent’anni.
Nella sala grande l’installazione Anthologia, un labirinto di 120 foto, sempre in bianco e nero, esposte in un allestimento che le presenta sospese come ricordi che riaffiorano dai quarant’anni di attività. Qui si alternano le immagini dei morti ammazzati per mafia ai volti della letteratura italiana, come Pasolini, Sciascia, a quelli della pittura come Guttuso, ai tanti visi di gente comune che raccontano riti e tradizioni di una terra ricca di storia e di contraddizioni. Tanti i volti di bambini che la fotografa ritrae nella loro quotidianità di vita vissuta troppo in fretta tra i vicoli di una Palermo popolare e sanguigna, misti ai volti di giovani della città bene ritratti nei saloni delle feste. Scatti diretti, immediati, che lei sempre in giro e a piedi catturava stando a diretto contatto con la vita vera fatta di morti e sangue, tra il dolore e la povertà, la ribellione, ma anche di luci e palazzi della nobiltà palermitana.
In mostra anche il film prodotto dal Comune di Palermo “La mia Battaglia. Franco Maresco incontra Letizia Battaglia” un racconto intenso e inedito di Palermo, città che l’artista ha fatto conoscere al mondo.