”Le mille, i primati delle donne”, è l’ultimo libro curato da Ester Rizzo con la collaborazione delle associate di ”Toponomastica femminile” edito da Officine e portato in tour per l’Italia dalla stessa Ester.
Ester Rizzo in giro per il suo tour ha fatto una delle presentazioni de ”Le Mille” a Milano, in un bella saletta appena restaurata dell’Unione Femminile Nazionale. Molte le domande, alle quale l’autrice ha volentieri risposto, ma molte sono state rimandate alla lettura del libro stesso, perché parlarne non è facile. Infatti scrive la curatrice “Mille donne sono tante quando devono essere riunite in un’unica opera. Mille donne sono poche quando ci si rende conto che altre mille e mille ancora ne esistono ed a loro non viene dato il giusto tributo. Hanno sfidato con coraggio pregiudizi e tabù, si sono imposte con intelligenza e spesso con ironia. Si sono mosse nello scenario della Storia con determinazione e audacia” .
Viene proposto un percorso trasversale che incontra tutte le discipline dalle viaggiatrici, alle aviatrici, alle scalatrici, alle sportive e alle laureate, letterate, pittrici, scrittrici per finire alle ”donne contro la mafia”. Una lettura interessante che tocca donne con diversi profili, anche le meno conosciute oltre ai grandi nomi come Emma Dante, Margherita Hack altra più note, che servono a dare una panoramica dei talenti delle donne, spesso ignorati ma che hanno fatto la storia. Questo libro è costato quattro anni di ricerche e studio ed è un vero piacere leggerlo. Abbiamo voluto intervistare la curatrice che lo ha scritto.
Ester Rizzo, nata a Licata nel 1963, giornalista laureata in giurisprudenza inizia la sua attività lavorativa come promotore finanziario e l’abbandona per darsi alla scrittura a tempo pieno.
Scrivere non è così redditizio come fare consulenza finanziario, vero?
Con la scrittura non si vive, come ben sai, in Italia, la mia laurea in giurisprudenza è stata voluta dai miei genitori e le collaborazioni finanziarie mi sono servite per avere delle entrate fisse e consistenti. Ora il mio portafoglio clienti è passato a mio marito che fa la mia stessa professione. Il lavoro di scrittura mi appaga così tanto che lasciare la mia passata attività non mi è poi stato così difficile.
Da quando hai cominciato ad interessarti di storie di donne? Da quando hai conosciuto Toponomastica femminile? No, quasi da sempre, da quando ero ragazzina. Quando sentivo racconta una storia di una donna, mi piaceva approfondirla. Non è il primo libro che scrivi, per esempio ”Camicette bianche”
Ce ne parli?
L’idea è nata l’8 marzo di qualche anno fa quando le donne siciliane hanno deciso di leggere alcuni nomi della donne morte in quel tragico incidente e mi sono resa conto che molti dei nomi magari storpiati, erano isolani. E da lì è partita la ricerca che mi ha preso la mano ed è sfociata in ”Camicette bianche”. Invece il libro attuale ”Le Mille” è nata dalla segnalazione delle associate di ”Toponomastica femminile” a partire dal 2013. Prima è partita la pagina facebook poi è andata sul sito ed infin stato deciso di darne una veste cartacea. E’ stato molto difficile catalogarle, difficile, un lavorone faticoso.
Quale donna ti ha colpito maggiormente? E’ una domanda che mi fanno tutti, ma quando le descrivi entri nel loro vissuto, nella loro storia di vita, le ami tutte e forse è naturale perché non scriveresti un testo impegnativo come questo senza avere passione nel descriverle.
Questo libro è così bello e interessante, oltre che ben scritto, che andrebbe proposto nelle scuole, dove sarebbe giusto che oltre ad imparare la storia dei grandi uomini, si studiasse anche quella delle grandi donne. E stato già fatto in alcuni istituti. Le prime copie che erano 2000 sono state già tutte vendute e passeremo alla seconda edizione. Del resto Camicette bianche ha già venduto 5000 copie dalla pubblicazione ne 2014. Questo nuovo libro penso ne venderà molte di più.
Sei siciliana, abbandoneresti mai la tua terra? Mi piace sentirmi cittadina del mondo ed ho tante terre nel cuore. Sono stata in Marocco, in Tunisia, e poi ci sono tante città italiane che sento mie. La Sicilia mi sta spesso molti stretta, non amo i confini.
Vi invitiamo a leggere il testo ”Le Mille’ qui il link per acquistarlo.