Come avevo preannunciato, la Basilicata non è solo Matera ma esistono molti altri luoghi che meritano il nostro interesse e che stimolano la curiosità del turista intraprendente. Cittadine come Montescaglioso che spesso sembrano appartenere ad un altro paese e che invece sono piene di storia del lontano passato e colme dell’attività delle vecchie nuove generazioni.
Quando sono arrivata a Montescaglioso mi sono sentita proiettata in un’altra realtà. Come potevo non conoscere questo centro? E nemmeno averne sentito parlare? Un posto così bello che salendo sull’alta collina su cui troneggia sembrava di toccare il cielo. Il paese di circa 10000 abitanti si trova all’ interno delle Murge materane, su un rilievo collinare di circa 350 metri mt è lambita dal fiume Brandano
E’ noto anche come come Città dei Monasteri per la presenza di quattro complessi monastici, tra i quali spicca l’abbazia di San Michele Arcangelo. Risalente al XII secolo, ha un campanile di stile normanno a due bifore per ogni lato, i magnifici chiostri rinascimentali e gli affreschi della Biblioteca dell’Abate. Ed è proprio in questa magnifica Abbazia che sono stata catturata dal fascino dei chiostri , dell’arte qui esposta e dal magnifico canto che tra queste pareti sembra elevarsi al supremo.
L’accessibilità non è delle migliori trattandosi di edifici antichi a con un po’ di buona volontà è collaborazione è possibile superare gli alti gradini e girare per i bellissimi corridori.
Inoltre troviamo la cinquecentesca chiesa di San Rocco, patrono di Montescaglioso di cui ricorreva la festa nei giorni della mia visita augustana.
Il territorio di Montescaglioso, così come quello di Matera, ricade in un’area archeologica, storica e naturale, il Parco delle Chiese rupestri del Materano, che comprende circa 8000 ettari di cui circa 3500 appartenenti al comune montese. Di antiche origini, come attestano diversi reperti archeologici ritrovati sulle colline circostanti, Montescaglioso si è venuta formando con l’arrivo dalla costa ionica delle popolazioni di origine greca ed intrecciando con loro scambi commerciali e culturali. Passata la dominazione romana, in epoca medioevale il borgo, con l’arrivo dei Normanni, continua a crescere attorno alla sua abbazia benedettina ed al castello con le sue due torri d’ingresso, di cui una ancora presente, mentre della roccaforte, più volte rimaneggiata e trasformata in residenza gentilizia, rimane ben poco.
L’impianto urbanistico di Montescaglioso ha una particolare forma a farfalla con tre distinte aree che convergono sulla piazza centrale che rappresenta il limite netto tra il centro storico e il resto del paese. Montescaglioso non è solo storia e arte, ma è una città molto attiva; la sua economia è particolarmente legata all’agricoltura, con produzioni di frutta, verdura e ortaggi di ogni tipo, ma soprattutto olio e vino, Aglianico de Vulture e Primitivo di Montescaglioso. Quest’ultimo è un vino molto corposo, dal colore rosso intenso, che in bocca si presenta rotondo offrendo a chi lo beve la possibilità di assaporarne le varie sfumature fruttate; un vino da abbinare ai saporiti piatti tipici della zona.
L’olio Doc certificato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, di cui Montescaglioso fa parte, dal sapore intenso, grazie alla capacità di conservare le straordinarie proprietà organolettiche nel tempo è di altissima qualità. La cucina montese è ricca di tradizioni, fatta di piatti semplici, di origine contadina e pastorale, con largo uso di verdure; uno dei piatti tipici è “a’ cialledd” a base di pane bagnato fatto a pezzi e condito con olio, pomodori e aglio, ma anche orecchiette ed e cavatelli fatti a mano e conditi con ragù d’agnello, o vitello, o le classiche tagliatelle ai ceci. La carne è l’elemento principale dei secondi, come “l’gnummuriedd“, involtini di interiora, soprattutto di agnello, insaporiti con varie spezie e cotti alla brace o al forno; oppure gli involtini di cavallo, fiore all’occhiello della tradizione culinaria montese.