COSA SUCCEDE A QUESTA GIUNTA MILANESE DI 50 & 50?
Leggiamo con grande stupore la notizia che un emendamento contro la pubblicità sessista, proposto dalla Consigliera comunale nonché Presidente della Commissione Affari Istituzionali e Vice Presidente della Commissione Pari Opportunità, Prof.ssa Marilisa D’Amico, è stato ritirato e trasformato in un ordine del giorno.
Il fatto è riferito a una proposta, peraltro appoggiata dal tavolo avviato dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Milano, presieduto dalla Prof.ssa Francesca Zajczyk, al quale siamo presenti come Comitato Immagine Differente, per elaborare proposte concrete alla lotta contro le pubblicità sessiste e gli stereotipi.
Il Comitato Immagine Differente è nato il 22 novembre 2010 dall’avvio di una proposta di legge contro le discriminazioni di genere nella pubblicità e nei mezzi di comunicazione, tra le Segretarie della Camera del Lavoro di Milano e le donne delle Associazioni DonneInQuota e Amiche di ABCD.
Crediamo fondamentale colmare un vuoto legislativo che si possa collegare ai principi costituzionali di parità e di non discriminazione di genere, anche nell’ambito della pubblicità e dei mezzi di comunicazione.
Sappiamo quanto la comunicazione possa essere veicolo di valori o disvalori e la sua importanza sul piano della cultura e dell’educazione, in particolare per minori e adolescenti. Ed è proprio prendendo spunto da questo tema che lo stesso Parlamento europeo, nelle risoluzioni del 1987 – e le successive, sino alla più recente del 2008, ha sottolineato tale importanza e raccomandato ai mezzi di comunicazione, alle società pubblicitarie, ai governi e alle forze sociali di adottare misure concrete per la tutela dell’immagine della donna a garanzia delle pari opportunità e contro gli stereotipi di genere.
Il ruolo delle amministrazioni locali sono fondamentali per l’adozione concreta di tale risoluzione perché su ogni territorio si possano adottare regole che siano dirette alla tutela di ogni forma di discriminazione e di sfruttamento dei corpi, in particolare nella pubblicità affissa negli spazi pubblici, il cui utilizzo è di competenza delle stesse amministrazioni .
E’ così che ci domandiamo come sia possibile che in una Giunta milanese, espressione di un modello d’eccellenza di presenza paritaria di donne e uomini non si senta l’esigenza di accogliere tra le proprie regole la limitazione alle pubblicità lesive della dignità di donne e uomini che possono essere considerate discriminatorie.
COMITATO IMMAGINE DIFFERENTE
Milano, 20 dicembre 2011