Come altre professioni anche quella della giornalista è stata ritenuta a lungo una professione di esclusiva pertinenza maschile, ma le donne, pian piano, hanno saputo conquistarsi il proprio spazio.
Tra le tante prime penne femminili ricordiamo Anna Kuliscioff, Margherita Sarfatti, Sibilla Aleramo, Matilde Serao, Alba De Cespedes,Camilla Cederna e Oriana Fallaci.
Ne ricordiamo alcune:
tra le italiane, Gabriella Poli è la prima donna assunta dal quotidiano La Stampa negli anni Cinquanta. Concita De Gregorio, nel 2008, è stata la prima donna direttrice di un quotidiano a diffusione nazionale: l’Unità. Anche se, nel 1892, la prima donna alla direzione di un quotidiano fu, Matilde Serao.
Stefania Turr viene definita la prima corrispondente di guerra della nostra nazione. Era nata a Roma dal garibaldino Stefano Turr nel 1885. Fin da piccola aveva sentito parlare della guerra combattuta dal padre ed in lei si sviluppò precocemente il senso dell’amore verso la patria. Diventata giornalista, con i suoi scritti volle portare il proprio contributo alla causa nazionale. Si occupò tanto anche di emancipazione femminile e ribadiva sempre il concetto che era impossibile escludere la componente femminile dalla vita politica attiva della nazione. Stefania raccontò, soprattutto alle donne, la prima guerra mondiale e nel 1917 pubblicò il libro Alle trincee d’Italia. Note di guerra di una donna.
In quello stesso periodo partirono per il fronte, come inviate, Annie Vivanti per il periodico La Donna ed Ester Danesi Traversari per Il Messaggero.
Da un reportage di Stefania Turr: “Io vado al fronte e mi pare di non essere più una debole donna che va fra i soldati solo per compiere un’opera morale, ma in quella di dover partire per prendere il comando di un reggimento, per affrontare la vera guerra […] come madre italiana posso recare il saluto di tutte le madri d’Italia ai diletti figli delle trincee, parlare ai soldati, vivere della loro vita, ascoltare dalla loro viva voce il racconto delle loro gesta ”.
Dopo il conflitto scrisse: “Oggi il bilancio morale e materiale degli anni di guerra è tutto a favore di noi donne e possiamo presentarci a fronte alta dinanzi agli uomini e domandar loro: e ora? Nei giorni di lavoro febbrili, nei giorni della trepidazione e del dolore voi ci avete chiamato, noi siamo accorse e vi abbiamo dato l’aiuto necessario e proficuo. Noi non possiamo più essere assenti dalla vita politica delle nazioni e voi dovete provvedere”.
Ann Smith Franklin ha molteplici primati: è stata la prima donna americana editrice di un quotidiano, la prima a scrivere un almanacco e la prima introdotta nella “Hall of Fame” dell’Università di Giornalismo di Rhode Island. Nacque nel 1696 e morì nel 1763.
Giornalista e forse spia fu Carolina Hartog Morgensthein che è passata alla storia come Carla Serena. Era nata in Belgio, ad Anversa, nel 1824. Fu la prima donna europea a viaggiare nel Caucaso e a descrivere quelle terre lontane. Nel 1873 fu inviata per l’Esposizione Universale di Vienna e un anno dopo partì per una missione che la terrà lontana da casa sei anni, viaggiando dall’Europa al Medio Oriente. Era brillante e determinata e non esitò a lasciare le due figlie per appagare la sua sete di viaggio e di conoscenza. Carla osservava sempre nei Paesi che visitava la condizione delle donne, convinta che quello era il migliore indicatore della civiltà di un popolo. Così scrisse: “La vita in viaggio si centuplica attraverso le emozioni e i ricordi che si stratificano man mano che si arricchisce l’insieme di tanti scenari successivi, colorati e fuggevoli”.
Morì in Grecia nel 1884.
Anche Zaib Un-Nissa, nata nel 1921, ha molteplici primati: è stata la prima commentatrice politica in Pakistan, la prima editrice sempre dello stesso Paese e, per questo, prima donna ad essere inclusa nelle delegazioni stampa inviate nelle altre nazioni: nel 1995, come delegata stampa, è stata la prima donna a parlare nell’antica Università Al-Azhar a Il Cairo.
Tra i primati recenti ricordiamo quello di Katharine Viner prima donna direttrice del Guardian nel 2015. Il giornale, dal 1821, era sempre stato diretto da uomini. . Due anni prima, nel 2013, Marcia McNutt, è stata la prima donna a dirigere la rivista Science negli USA, guidata sempre da uomini sin dal 1880. E pensare che lo storico Filippo da Novara , quasi mille anni fa così si esprmeva:
“Le donne non dovevano imparare né a leggere né a scrivere,
se non per diventar monache,
perché dal leggere e dallo scrivere delle donne molti mali sono venuti”
Da Le mille i primati delle donne dell’Associazione Toponomastica femminile a cura di Ester Rizzo