Certo il tema “famiglia “ è affascinante e non manca certo al cinema italiano averlo affrontato. Qui abbiamo la famiglia vista da Gabriele Muccino.
Abbiamo tutti nella memoria l’affresco straordinario di Scola così come il quadretto ironico e beffardo, per esempio, di “casa Gori “di Benvenuti …ma, i tempi cambiano.
Cosi come cambiano le famiglie e le nostre vite. Allora ecco che arriva nelle sale anche la famiglia vista da Gabriele Muccino. Muccino, stavolta, con un tema corale e che attraversa più generazioni. Tutte quelle riunite nella grande casa sull’isola dove i vari protagonisti arrivano per festeggiare le nozze d’oro di Alba e Pietro, i “nonni”
”Stanno tutti bene”, quindi come film sulla famiglia , su una famiglia che si riunisce in un momento felice…che dovrebbe essere felice .
Momento che dura solo finchè resta tale . Un momento, uno spazio definito e programmato. E’, infatti, nel prolungamento forzato della convivenza da una improvvisa tempesta in mare che l’immagine del totale che “lo stanno tutti bene “ svanisce e , come nella realtà, sono le vite di ognuno dei presenti che ritornano in primo piano . E’ qui, allora, che il film di Muccino inizia ad esserci cosi’ vicino, quasi consolatorio direi. Vicino nel farci specchiare nella frequente incomunicabilità del nostro quotidiano proprio a chi ci è ,o dovrebbe , essere più vicino. Vicino per una infanzia felice trascorsa, per ricordi che accomunano. Invece no…accade che proprio la Vita ti porti altrove e manchi, alla fine, proprio quel riconoscersi, quel poter condividere chi siamo o cosa siamo diventati.
E’ qui che la finzione in buona fede dello “stiamo tutti bene” salta, se solo nel ritrovarsi nuovamente riuniti, qualcosa fa variare il rassicurante copione che ci siamo imposti. Allora è sullo schermo della pellicola che vediamo molta parte delle nostre vite. Vediamo quelle famiglie “allargate” che alla fine “restringono” invece, ripetendo solo schemi e fughe non risolte, vediamo quei momenti in cui preferiamo proprio “non vedere”, non sapere. Quelli in cui ci vogliamo apparire forti ed invincibili, distaccati o risolti da un passato doloroso mentre, invece, ne siamo ancora dentro. Vediamo scorrere il sentimento di vite che avremmo voluto diverse o di emozioni che rinascono e ci sorprendono ridandoci nuova vita. Vediamo, davanti a tutto questo, le storie di bambini che guardano noi adulti e non sanno interpretarci o di adolescenti che non vogliono ripetere gli sbagli dei genitori e credono di sapere esattamente come farlo…e questa loro certezza ci intenerisce sempre. Vediamo l’eterna ricerca di essere felici che si risolve solo “fermandosi” ed affrontando la realtà. Perchè correre per non guardare e non sentire non ha senso e avvertiamo nettamente che ,se stavolta lo fa il mare bloccando tutti su quella metaforica isola, il passo successivo è capire “fermarsi” e’ necessario …anche dopo, con il mare calmo. Un film dove la famiglia è storia di tante famiglie, di vite osservate dagli anziani genitori come inquiete e la cui realtà oggi e’ talmente diversa da farli gioire ,alla fine,della scelta salvifica di essersi rifugiati su quell’isola, in quella grande casa una volta mete delle vacanze di tutti. Vite ,oggi, complicate .
Vite più difficili forse perchè , per tutti, diventa oggi più difficile essere se stessi. Diventando incredibilmente più difficile mostrarsi fragili, accettare i propri sbagli, mostrare i propri bisogni. In una ansia da prestazione continua col Mondo. Allora la vittima diventa carnefice di un altro rendendogli la vita impossibile , solo per la paura di vedere nell’altro quello che è il proprio abisso di paure.
Ci sono proprio quasi tutti gli interpreti del cinema che amiamo in “A casa tutti bene” ed ognuno con una interpretazione personale ricca di emozione e al meglio .Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore, Ivano Marescotti, Giulia Michelini, Sandra Milo, Giampaolo Morelli, Stefania Sandrelli, Valeria Solarino, Gianmarco Tognazzi. Le musiche di Nicola Piovani, le immagini di una natura straordinaria fanno da cornice a questa sorta di lunga seduta psicoanalitica su tanta parte di quello che siamo diventati oggi. “Dicono che la famiglia sia il punto di partenza, poi di fuga ed infine di ritorno” si dice all’inizio del film. Forse in questo “ritorno”, in questo ciclo che comunque continua e’ la soluzione. In questa ruota della vita che ci fa girare nel vortice delle emozioni e delle scelte che facciamo.
Una ruota in cui, comunque ci giochiamo le nostre carte, comunque scegliamo decidendo di accettare o meno i nostri sbagli o i nostri meriti, sentendoci vittime o artefici , ci saranno poi alla fine sempre due ragazzi su uno scoglio a vedere il tramonto sperando ancora di poter migliorare, di poter essere perfetti. Giusti, forti, bastanti soli dei propri sentimenti. La Vita, che continua,e in cui non serve desiderare tranquillita’,qualcosa di banalmente “normale” per pensare di guadagnarsene una serena pacata gestione , ogni giorno. “Le vite normali non esistono” dice uno dei protagonisti del film. Non esistono. C’e’ sempre, per tutti, una tempesta che arriva. Ci sono, per tutti e sempre, una isola su cui fermarsi, e poi un traghetto per fuggirne o ripartire . Infine una casa, cui sognare di tornare.
Regia di Gabriele Muccino. Un film con Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Elena Cucci, Tea Falco, Pierfrancesco Favino.Cast completo Genere Drammatico – Italia, 2018, durata 105 minuti.
Distribuito da 01 Distribution
1 commento
Un film amaro che mette in dubbio l’esistene anche dell’amore duraturo o dell’amore al di fuori della passione .