Sabrina Poggi è l’Amministratore del Circuito Marchex, un Circuito di Credito Commerciale che ha la mission di interconnettere le attività professionali, produttive e artigiane delle Marche, favorendo i relativi scambi economici attraverso una valuta complementare all’euro.
E’ una donna minuta, sorridente, con un sorriso luminoso e autentico. La conosco da poco, ma è la classica persona che difficilmente non ti colpisce. L’ ho vista in azione sul territorio, dentro i suoi uffici, in incontri privati. E’ sempre la stessa autentica persona, che sa quello che vuole, che ha fatto una scelta importante per sé e il suo territorio, una persona autentica come le campagne marchigiane dalle quali proviene, dolci colline rigonfianti di scenari, di attività operose, di bellezza.
Sabrina Poggi è l’Amministratore del Circuito Marchex, un Circuito di Credito Commerciale che ha la mission di interconnettere le attività professionali, produttive e artigiane delle Marche, favorendo i relativi scambi economici attraverso una valuta complementare all’euro.
Cosa facevi prima di entrare nel Circuito?
Nasco come imprenditrice di servizi di trascrizione giuridica, lavoravo nei tribunali come stenotipista, poi via via ho costituito una piccola azienda: l’attività cresceva, eravamo molto richiesti, non solo sul territorio, e serviva dotarsi di una squadra.
Dopo alcuni anni ho iniziato a sentire stretta questa attività che stava crescendo, ma non poteva cambiare pelle. Non potevo dare una svolta creativa alla attività, così come i sentivo di volere dare. Volevo fare altro, ho pensato anche di andare all’estero per provare a misurarmi con altri ambienti. Dentro di me, tuttavia, la volontà di fare qualcosa di bello per il mio territorio era fortissima, fino a che non è arrivata l’occasione.
Che cosa è successo?
All’inizio del 2014, un imprenditore amico mi ha parlato di Marchex, mi ha detto che era una realtà interessante e che rappresentava completamente i miei valori: aveva bisogno di una spinta, serviva una accelerazione che io in quel momento sentivo di potere dare.
Quindi?
Quindi, dopo avere conosciuto questa realtà e avendo iniziato a collaborare con il Circuito, ho sentito che era il momento per il grande passo: da consulente che coinvolge aziende sul territorio, mi rendo conto che voglio gestire più direttamente questa struttura innovativa e con enormi potenzialità. Creo una squadra, alcuni collaboratori di Marchex come soci e un paio di investitori lungimiranti. Io a capo del team… e mi butto.
Ma che cosa fa di preciso Marchex? E’ un qualcosa di molto diverso da quello che facevi prima…
Io sono nata qua, nel Fermano, zona che amo, i miei genitori sono persone radicate sul territorio, che vivono in campagna, coltivano la terra. Chi nasce qui, in questo contesto, non può desiderare altro che il bene del proprio territorio, difficilmente si sradica, difficilmente riesce a portare valore esternamente.
Marchex mette in rete aziende del territorio, appunto, nella attivazione di scambi di beni e servizi, valorizzati con il credito anziché con l’Euro. Rappresenta quello che io avrei desiderato fare ancora prima di conoscere il Circuito.
Sfida difficile….
Difficile, ma la strada era tracciata, la squadra era pronta, il territorio aveva esattamente bisogno di questo e da 250 aziende aderenti, alla fine del 2017 ne avevamo 1000. Una accelerazione importante, grazie anche ad una coesione dello staff che oggi conta 15 collaboratori, alcuni dei quali inclusi direttamente anche nella compagine societaria, e al coinvolgimento attivo del territorio stesso, di coloro che già aderivano a Marchex e che capivano che l’interesse di tutti era nel radicamento e nell’espansione di questo strumento.
Come fa la differenza sulla economia locale? La vostra economia, peraltro, è stata anche molto colpita dal sisma del 2016…
La ricchezza rimane sul territorio, le aziende si incontrano e comprano i rispettivi beni e servizi qui. Lasciano il denaro qui. L’imprenditore è direttamente coinvolto nella crescita della propria azienda, ma anche in quella del territorio, attraverso la valorizzazione dell’altro, oltre che della propria. Sembra un discorso estremamente teorico, ma le assicuro che è quello che sta succedendo.
Per non parlare della collaborazione e del supporto offerto dalle aziende del Circuito alle piccole realtà imprenditoriali danneggiate dal terremoto. C’è stata una vera e propria azione di solidarietà, utilizzando la forza della rete e la disponibilità, anche a credito, della valuta complementare. Un vero e proprio richiamo alla collaborazione, molto frequente nella mentalità marchigiana.
Altri numeri?
Dal 2017 oltre 15.000.000 di transato che derivano da oltre 50.000 transazioni effettuate all’interno della rete nella modalità del credito; nel 2016 erano poco più di € 7.000.000. Per non parlare del valore sociale di tutto questo, che impatta sulle relazioni, ma anche sui piccoli investimenti e sulla occupazione.
Che cosa non rifaresti e cosa invece faresti ancora, se tu potessi tornare indietro?
Mi promuoverei sul territorio non solo grazie al passaparola e alla grande opportunità finanziaria che il Circuito offre alle aziende, ma punterei di più sul vantaggio di marketing per le imprese aderenti. Grazie al Circuito le aziende vengono conosciute meglio sul territorio, hanno una vetrina diretta, privilegiata e questo è un grandissimo vantaggio, specie per le piccole che non hanno una vera e propria strategia di marketing.
Cosa rifaresti, invece?
Ci rimetterei la faccia altre 1.000 volte…
E sorride. Mi spiace non riuscire a raccontare l’espressione di Sabrina mentre dice questa frase. Un misto fra convinzione e determinata grazia che la rendono, come dicevo all’inizio, magnetica e convincente.
Ah, fra l’altro, i Circuiti in Italia sono 12, ci sono altre due donne in Umbria, Fabiola e Anna, a dirigere il Circuito locale.
Autrice : Trainer, Asentiv Referral Institute Ancona – Consulenza e formazione marketing referenziale. Si occupa di marketing relazionale e aiuto i miei clienti a ottenere il successo arrivando a realizzare i loro sogni professionali, ma anche privati.