Unione. Yoga significa unione
Cosa significa “yoga”?Anche se per qualcuno yoga ha assunto il significato “riesco a mettermi un piede dietro la testa” o “guardate che cool la mia maglietta con Ganesh” in realtà la parola ha un significato profondissimo e splendido.
Unione. Yoga significa unione. (mi rendo conto che così fa un po’ “Il mio nome è Bond, James Bond”).
Il significato letterale è giogo (dell’aratro). E qui emerge l’approccio diametralmente opposto delle culture occidentale e orientale. Dizionario alla mano, la parola prende il significato figurato (oltre all’ovvio significato agricolo) di dominio oppressivo, umiliante condizione di dipendenza.
Provate a pensare invece al giogo come strumento per riuscire a tenere insieme due elementi che così diventano efficaci per portare a termine un compito, collaborano alla riuscita di un’attività: il giogo diventa il supporto che ci fa raggiungere i nostri obiettivi, non la gabbia che ci imprigiona.
E cosa vogliamo “unire” nello yoga? Semplice: tutto. Vogliamo tenere tutti i pezzi insieme: di noi, del mondo, dell’universo. È ormai provato che la cosa che fa soffrire di più gli esseri umani è la separazione, l’isolamento, il non sentirsi completi o parte di un qualcosa più grande. Senza scomodare gli scienziati siamo tutti consapevoli che quando stiamo male ci sentiamo “spezzati” e soli mentre quando stiamo bene proviamo un senso di completezza e pienezza.
Corpo, mente e spirito: ecco una triade a cui fare attenzione, tenendo a mente che ogni parte è ugualmente importante. Io personalmente non credo alla visione gerarchica per cui lo spirito sta in cima, regno degli illuminati, di chi è evoluto; la mente è una fastidiosa comare sempre in attività che ostacola il nostro cammino; il corpo un necessario, ma disprezzabile, legame con la vita terrena, una sorta di impedimento alla nostra realizzazione.
Io vorrei donare eguale dignità a questa tripletta in cui ogni elemento concorre alla felicità nostra e all’armonia del mondo: l’unione di questi tre elementi è uno strumento, come il giogo dell’aratro, che ci permette di compiere il nostro cammino.
Rendo onore al lato fisico, tangibile, che esperiamo, con cui ci muoviamo nel mondo. Il nostro corpo è la nostra casa: dovremmo trattarlo con grande attenzione e prendercene cura.
Massimo rispetto alla mente: c’è a mio dire un’opinione un po’ distorta al riguardo. Povero cervello, poveri neuroni e sinapsi… loro fanno un gran lavoro per far funzionare tutto, ci danno costantemente stimoli per proteggerci, addirittura per farci sopravvivere (ricordiamoci che una parte fondamentale del nostro encefalo si è sviluppata nel periodo in cui potevamo incontrare una tigre dai denti a sciabola) e noi come ringraziamento crediamo che la mente sia un inciampo, un fastidio, che vada silenziata.
Sì, è vero, a volte va fuori controllo, ma la responsabilità è nostra: siamo noi i controllori della mente, non il contrario. La nostra capacità di controllo sulla mente dipende anche dal nostro rapporto con il corpo. Un esempio su tutti? Dormiamo troppo poco. Ma delle abitudini quotidiane e dell’impatto che hanno sulla nostra vita parleremo un’altra volta.
E poi c’è lo “spirito”. Perché lo metto fra virgolette? Perché ho scelto questa parola fra tante ma voglio veicolare un concetto, non un vocabolo: è quel qualcosa che è oltre la realtà che tocchiamo con mano, o con gli strumenti scientifici. Potete usare l’espressione che preferite: spirito, anima, energia, universo, Dio, perfino il nulla… anche chi crede che non ci sia nulla sta di fatto ipotizzando l’esistenza di qualcosa. Ognuno lo chiami come vuole: è quel qualcosa che va oltre di noi, nello spazio e/o nel tempo a seconda delle convinzioni personali.
Ecco, se noi riusciamo a far dialogare e funzionare in sinergia questi tre elementi possiamo raggiungere risultati straordinari: sentirci bene fisicamente, in pace con noi stessi, in comunione con gli altri.
Ma non è finita qui. Secondo la teoria filosofica cinese del Tao noi siamo composti di due energie: Yin e Yang. Se pensate di non sapere di cosa sto parlando vi sbagliate: è il cerchio con il pallino nero nel bianco e il pallino bianco nel nero che spopola su magliette, collanine e gadget vari più del ritratto di Che Guevara e la bandiera della Jamaica. Sono l’energia maschile e femminile che ci compongono in proporzioni variabili (nulla hanno a che vedere con il genere di appartenenza). E su queste proporzioni noi possiamo intervenire poiché solo in parte sono dovute alla nostra indole: Yin e Yang vengono nutrite dai nostri stili di vita, dall’ambiente, dal nostro atteggiamento verso la vita. Ne parleremo presto.
Per concludere, ecco l’estensione del concetto unione: non solo unire le parti di noi, il composit corpo-mente-anima e il sapiente equilibro fra lato maschile e lato femminile, ma anche sentirci tutt’uno con gli altri, con la natura, con il mondo. Viene più facile se uno crede che questa “cosa” che supera il mondo fisico esperibile sia una presenza in cui non siamo più distinti, separati. Cammino sulle uova per non usare termini religiosi o scollinare in un fumoso ambito new age. Vi chiedo lo sforzo di immaginare cosa significhino questi concetti per voi.
Lo yoga, quindi, è una pratica che ha la finalità di unire, mettere insieme, queste parti. E dato che siamo tutti differenti ci sono tantissime modalità, infinite vie di accesso, che passano attraverso i diversi elementi di cui ho parlato: yoga dinamico, yoga meditativo, yoga spirituale… lo yoga più adatto a ogni singola persona è quello che è più “digeribile” per lei in questo preciso momento della vita. Scoprire la direzione in cui muovere i primi passi fa già parte del percorso, scoprire qual è lo yoga più adatto a voi, è già una pratica yoga.
Fra due settimane vi guiderò alla scoperta di alcuni dei tantissimi stili di yoga: vi aspetto!
Guarda anche: https://www.dols.it/2018/04/17/lo-yoga-questo-sconosciuto/
Erica Pontalti
Insegnante certificata a livello internazionale Yoga Alliance 500 con oltre 1000 ore di training in vinyasa flow (dal gentle flow al power), yin yoga e restorative yoga. Dopo 6 anni a Bali (Indonesia) di preparazione e lavoro come insegnante e organizzatrice di training Yoga Alliance per l’abilitazione all’insegnamento è rientrata in Italia dove continua a insegnare con grande passione nello studio di Torino Yoga Union e in workshop e retreat in Europa e non solo (prossime tappe: Formentera, Val Maira, Chianti Classico).
Trovate le review dei suoi allievi e i suoi eventi in programma su www.yogatrail.com